Il personale del punto vendita Mediaword dell’Aquila è in sciopero da questa mattina, e lo sarà fino a fine giornata, per protestare contro alcune politiche aziendali attuate su scala nazionale.
In particolare, i lavoratori contestano la chiusura, decretata unilateralmente dai vertici della società, di alcuni punti vendita (Milano e Grosseto), carichi di lavoro troppo pesanti, dovuti soprattutto a pesanti scoperture di organico, e salari troppo bassi..
A comunicarlo, in una nota, è il segretario provinciale della Filcams Cgil Luigi Antonetti.
“La Filcams Cgil dell’Aquila” si legge in una nota “informa la clientela e l’opinione pubblica che oggi, 3 marzo, i lavoratori e le Rsa Mediaworld del punto vendita dell’Aquila all’interno del centro commerciale L’Aquilone saranno in sciopero tutta la giornata per protestare e manifestare unitamente agli altri punti vendita abruzzesi di Pescara, Chieti e Teramo”.
“Inoltre i lavoratori, stamattina, si stanno raccogliendo nel piazzale antistante il punto vendita Mediaworld di San Giovanni Teatino per dare maggiore visibilità a uno sciopero indetto a livello nazionale a sostegno e in solidarietà dei punti vendita di Grosseto e Milano Centrale, condannati a chiudere i battenti il prossimo 31 marzo per una decisione unilaterale dall’azienda”.
“Tale atteggiamento aziendale è inaccettabile ed allo stesso tempo ci fa riflettere su come la società Mediaworld abbia a cuore i propri dipendenti e le loro famiglie. Respingiamo una politica aziendale che decide di chiudere punti vendita senza cercare di trovare soluzioni alternative per tutelare i propri dipendenti, anche con ammortizzatori sociali (visto che la società non ha rinnovato l’accordo sulla solidarietà) e allo stesso tempo sposta da una provincia all’altra altri punti vendita, con chiare conseguenze di ulteriori licenziamenti, oltre al fatto di voler ridurre la maggiorazione domenicale dal 90% al 30%, chiedendoti semmai di andare a lavorare tutte le domeniche”.
“Circa i carichi di lavoro nei punti vendita come quello dell’Aquila, dove il personale è sotto organico ma l’azienda dice non che possiamo assumere in quanto ”non ve lo potete permettere” visto il bilancio del 2017 in perdita (ed anche il mese di gennaio 2018) allo stesso tempo - anche nei giorni prima di questo sciopero - circola la voce che si faranno assunzioni”.
“Sosteniamo quindi la vertenza nazionale, manifestiamo la nostra solidarietà con i punti vendita condannati a chiudere, sosteniamo la dignità dei lavoratori e il diritto di lavorare in un clima più sereno con carichi di lavoro alla portata di ogni lavoratore, per un salario più stabile e dignitoso”.
“La Filcams Cgil infine, unitamente a tutti i lavoratori che aderiranno allo sciopero, si scusa anticipatamente per l’eventuale disagio che si creerà alla clientela, a cui comunque chiediamo di sostenerci in quanto riteniamo inaccettabile la politica aziendale”.