Giovedì, 02 Settembre 2021 12:51

Manutenzione Asl L'Aquila, la Cgil: "Confermati i 31 esuberi, intervenga la Regione. Basta precarietà nella sanità". Scontro con la Cisl

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Trentuno degli 80 lavoratori impiegati nel settore manutenzione degli impianti elettrici e termoidraulici della Asl dell’Aquila, attualmente assunti con contratti a tempo indeterminato, rischiano di ritrovarsi, a partire dal 1 ottobre, con contratti a tempo determinato a scadenza, per effetto del passaggio dell’appalto del servizio alla Antas, la società vincitrice della gara indetta da Consip.

La vicenda si trascina da diversi mesi, come testimoniano i ripetuti appelli dei sindacati, che hanno indetto da qualche giorno lo stato di agitazione.

Questa mattina Fillea, Filcams e Fiom Cgil hanno tenuto, all’esterno dell’ospedale S. Salvatore, un’assemblea, alla quale ha partecipato anche il consigliere regionale Americo Di Benedetto, per ribadire la richiesta del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e per chiedere alla Regione Abruzzo la stabilizzazione dei rapporti di lavoro all’interno del settore sanitario, dove, da anni, i lavoratori delle ditte (per lo più cooperative, ma non solo) alle quali sono stati esternalizzati alcuni servizi essenziali sono costretti a vivere un’odissea fatta di incertezza sul futuro e di perdita di diritti ogni volta che c’è un cambio d'appalto.  

“I lavoratori impiegati attualmente sono circa 80” spiega Elvira De Sanctis, segretaria provinciale della Fiom L’Aquila “Da quello che abbiamo appreso ieri nel corso di un incontro che abbiamo avuto con l’azienda, 40 di loro verranno traghettati all’interno del nuovo appalto con contratti a tempo indeterminato, mentre per gli altri 31 Antas ha detto di riuscire a garantire la continuità del rapporto di lavoro solo per il prossimo anno e mezzo. Parliamo di lavoratori con 15 e anche 20 anni di esperienza, che oggi hanno contratti a tempo indeterminato e che tra un anno e mezzo rischiano di diventare degli esuberi”.

“Si fa fatica a capire” prosegue De Sanctis “cosa possa esserci di più stabile dell’attività di manutenzione degli impianti all’interno di una Asl. E’ evidente, peraltro, come questa situazione determini non solo un problema di tipo occupazionale ma anche un impatto negativo sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Durante l’incontro di ieri, Antas ci ha detto di essersi attenuta al capitolato e alle esigenze espresse della Asl. Il problema è a monte, perché quelli che fino ad oggi sono stati ritenuti servizi ordinari sono passati all’improvviso nell’alveo di quelli straordinari. Abbiamo chiesto la convocazione di un tavolo di mediazione in prefettura, l’auspicio è che si trovi il modo di arrivare a una soluzione entro il 1 ottobre. Ma questa incertezza che si ripresenta ciclicamente a ogni cambio di appalto non è più accettabile ed è diventata mortificante per i lavoratori”.

Resta assordante” affermano anche i segretari di Fillea e Filcams (Cristina Santella e Luigi Antonetti) e il segretario provinciale della Cgil Francesco Marrelli “il silenzio della Asl la quale, ancora oggi, non risponde alle nostre numerose sollecitazioni e richieste di incontro, mettendo eventualmente anche a rischio la continuità dei servizi manutentivi”.

“Ricordiamo che questi lavoratori, impegnati negli appalti da decenni, hanno garantito il proprio impegno e la propria professionalità anche durante tutto il periodo della pandemia, in tutti i reparti Covid-19 di tutti i presidi ospedalieri e i distretti della Provincia”.

"Ad aggravare ulteriormente questa situazione già precaria, risulta in scadenza il 30 di settembre anche l’appalto relativo ai servizi edili e dei serramentisti, non rientrante nella convenzione Consip, senza che sia stata avviata alcuna gara di appalto per un nuovo affidamento o comunicata alcuna proroga, rendendo incerto il futuro lavorativo anche di questi operai".

“Questa situazione discende da anni di mancata programmazione e di scelte discutibili sul mantenimento delle esternalizzazioni dei servizi. Chiediamo immediatamente alla ASL1 Avezzano Sulmona L’Aquila e alla Regione Abruzzo una soluzione adeguata a garantire la continuità lavorativa e salariale di tutti i lavoratori attualmente in forza”.

“Crediamo nel contempo nella necessità dell’apertura di un confronto con la Regione Abruzzo e con la ASL1 rispetto all’opportunità e necessità di avviare un processo di stabilizzazione e reinternalizzazione degli addetti, anche sulla scia di esempi virtuosi di altre realtà regionali che hanno portato ad un significativo miglioramento dei servizi, della qualità del lavoro e di vita dei lavoratori impegnati negli appalti. La qualità dei servizi erogati è legata indissolubilmente alla qualità e alla stabilità dei rapporti di lavoro”.

All’assemblea di questa mattina era presente, come detto, anche il consigliere regionale Americo Di Benedetto: “La richiesta della Cgil è più che legittima. Mi auguro che il nuovo manager voglia prendere a cuore questa situazione e portarla a conclusione, ma bisogna aprire un fronte per eliminare la precarietà nel settore sanitario, il più importante per il bilancio della Regione. Porteremo di nuovo la vicenda in commissione Garanzia, anche se spero che si possa arrivare a un accordo prima del 1 ottobre. Ma vorrei che si facesse anche una commissione Sanità per affrontare il tema della precarietà dei rapporti di lavoro all’interno del comparto. L’Aquila presenta tra l’altro una situazione più complessa rispetto a quella delle altre province, è una delle realtà più compromesse, ci sono cooperative che svolgono anche servizi amministrativi. La sanità non po' vivere di precarietà”.

La Cisl cricita l'iniziativa della Cgil

La Cisl ha criticato, però, l’iniziativa presa della Cgil di indire un’assemblea con i lavoratori, così come la scelta di incontrare i vertici di Antas.

"La Fim-Cisl chiede se la scelta della Cgil di fare le cose unilateralmente, tenda a fare l’interesse dei circa 80 lavoratori o sia uno zoppo tentativo di riacquistare visibilità e fare campagna elettorale" affermano Giampaolo Biondi e Antonello Tangredi.

"E' assurdo che dopo la proclamazione unitaria dello stato di agitazione del 24 agosto in prefettura e dello sciopero, e dopo aver tentato tutte le possibilità a livello sindacale per un tavolo congiunto con Asl e Antas, la Cgil faccia, da sola, l’incontro con Antas, incontro nel quale si è scoperto ciò che già avevamo tutti, lavoratori e sindacati, denunciato un mese fa. Dall'assemblea di oggi è sortito un nulla di fatto. La Fim-Cisl chiede inoltre perché siano stati dimenticati i lavoratori dei presidi ospedalieri di Avezzano, Sulmona e Castel Di Sangro: sono forse considerati  di serie B? Eppure sono oltre la metà del totale dell’appalto. La Fim-Cisl continua nel perseguire la strada del Tavolo Istituzionale, perché solo con la  presenza al tavolo della committente Asl e dell'Antas si potranno approfondire le questioni e trovare, insieme, le soluzioni al problema, per garantire l’occupazione a lungo termine di tutti gli attuali lavoratori".

Ultima modifica il Giovedì, 02 Settembre 2021 23:24

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