"Apprendiamo con sconcerto che il consiglio di area didattica di filosofia del Dipartimento di Scienze umane dell'Università dell'Aquila non concederà crediti formativi agli studenti che parteciperanno alle proiezioni della terza edizione di “L'Aquila LGBT Film festival”, che si terrà dal 14 al 17 marzo in città".
A denunciarlo è il presidente di Arcigay 'M.Consoli' L’Aquila, Leonardo Dongiovanni. "A differenza degli altri Cad - ha spiegato Dongiovanni - quello di filosofia è stato l'unico ad opporsi alla creditizzazione di questa attività. Il Consiglio ha giustificato la contrarietà dichiarando che l'omosessualità è argomento che necessita di essere trattato in contraddittorio, una motivazione insensata che ci riporta indietro di anni".
"Si consideri anche - prosegue Dongiovanni - che sono tantissimi gli studenti omosessuali e lesbiche che approdano a L’Aquila ogni anno per sfuggire da realtà estremamente intolleranti, contando di poter studiare in un ateneo moderno ed aperto: che messaggio intende far passare un’istituzione come l’università con simili motivazioni?
"Mi è stato riferito, perché non ero presente, che il presidente del cad di filosofia, nel valutare la congruità dell'iniziativa con gli obiettivi formativi del percorso di studi, ritenendo che non ci fossero le condizioni per concedere crediti, ha proprosto che il Consiglio si esprimesse a riguardo attraverso una votazione in forma segreta. Purtroppo è passata la linea della contrarietà" ha spiegato a NewsTown il direttore del dipartimento di Scienze Umane, Simone Gozzano.
"Auspico che la decisione presa dal cad di filosofia possa essere interpretata come un semplice incidente di percorso e non come una presa di posizione di un'università pubblica perché sarebbe inammissibile - ha aggiunto Gozzano, che ha precisato di aver già scritto ai membri del consiglio di area didattica proponendo loro "un incontro pubblico su questa tematica. Sto già cercando un paio di relatori, spero che questo possa trasformarsi in un momento di riflessione, di confronto e di presa di coscienza"
Sulla questione è intervenuto, con un post pubblicato sulla pagina facebook del Dipartimento di Scienze Umane anche Luca Zenobi, professore associato di letteratura tedesca presso l'Università degli Studi dell'Aquila.
"Con una decisione a dir poco grottesca - si legge nel post - il cad di filosofia ha deciso di rifiutare la richiesta di creditizzare questa attività, che gli altri cad hanno invece unanimamente approvato. E', per me, un atto gravissimo di censura in un ateneo e in un dipartimento che, da diverso tempo ormai, si sono distinti per un'offerta culturale amplissima e priva di vincoli ideologici e religiosi". Zenobi ha invitato gli studenti a partecipare alle proiezioni e ai dibattiti e a protestare vivamente "per questa assurda decisione medievale".
"La vostra forza e la vostra apertura - ha concluso - devono essere più rumorose di chi vuole oscurare, imporre, censurare. Il Dsu - Dipartimento Scienze Umane ndr - non vuole censure, il Dsu non vuole fondamentalismi. Il Dsu è libero e accetta le diversità in qualsiasi ambito. La cultura non ha colore, non ha sesso, non ha religione".