Martedì, 20 Marzo 2018 20:09

Partecipate, un primo passo: approvato il regolamento e l'atto di indirizzo

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Approvati in Commissione Regolamento e in Commissione Bilancio la proposta di regolamento e l’atto d’indirizzo e controllo delle società in-house; così, “prosegue l’attività di riforma delle partecipate che si concluderà - ha assicurato il sindaco Pierluigi Biondi – con l’assegnazione degli obiettivi agli amministratori che verranno nominati all’esito dell’avviso pubblico che va in scadenza a fine mese”.

Parlare di “stretta sulle partecipate” è esagerato; si tratta, piuttosto, di un primo passo – pure importante – verso una gestione più razionale delle società, si spera efficace ed efficiente, con norme stringenti che andranno a regolamentare e a stabilire indirizzi di controllo e vigilanza che, nella fattispecie, si svilupperanno sul controllo analogo societario, economico-finanziario, della qualità dei servizi e di gestione, su tre fasi: ex ante, che si sostanzierà sugli indirizzi assegnati agli amministratori, col monitoraggio costante nel corso dell’anno ed ex post, sulla verifica degli obiettivi raggiunti.

Oltre agli obblighi di trasparenza, si lavorerà sulla riduzione della spesa per il personale delle società - potrà passare dalla ottimizzazione delle risorse con l’incentivazione della pensione anticipata, la rimodulazione del ricorso al turn-over e dei costi della sostituzione del personale in malattia o in ferie e così di seguito - sull’incremento della qualità dei servizi e sulla razionalizzazione dei costi, in particolare stringendo una convenzione con la centrale unica di committenza del Comune dell’Aquila per l’acquisto di beni e servizi oltre i 40mila euro e fissando paletti precisi sui conferimenti d’incarichi professionali e di consulenze all’esterno che dovranno essere autorizzati preventivamente dal socio unico.

Un primo passo, come detto, accolto con una “apertura di credito” dai consiglieri d’opposizione che si sono astenuti pur ribadendo, per voce di Angelo Mancini e Giustino Masciocco, che le partecipate necessiterebbero di “interventi radicali e immediati” che l’amministrazione, fino ad ora, è stata incapace di produrre e attuare.

Il quadro - drammatico - era stato già delineato: in sintesi, le società per azioni hanno complessivamente 402 dipendenti con costi medi ad unità di personale che vanno dai 40mila ai 50mila euro annui, 5 amministratori unici 17 componenti degli organismi contabili per una spesa annua di 340mila euro, e presentano disavanzi relativi all’ultimo quinquennio di circa 5 milioni. A fronte di questa situazione, servirebbe una strategia politica di rilancio e razionalizzazione radicale, e Mancini in questo senso ha proposto la “costituzione di una holding”; intanto - l’appello al sindaco del consigliere comunale d’opposizione – il primo segnale dovrà arrivare dalla nomina di amministratori unici di capacità e competenze comprovate. Sul punto, Biondi non ha potuto far altro che tergiversare: è noto che le nomine, sebbene ci sia l’avviso pubblico, saranno squisitamente politiche, su segnalazioni dei partiti di maggioranza e sul filo dell’equilibrio tra le diverse forze che sostengono la Giunta.

Ultima modifica il Martedì, 20 Marzo 2018 22:04

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