I tanti volti dell’economia di montagna e le possibilità di sviluppo sono stati al centro dell’incontro Economia di montagna dopo la grande crisi condotto a L’Aquila da Giorgio Zanchini e promosso dalla sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia, nell’ultimo appuntamento del ciclo di approfondimenti dedicati alla conoscenza dell’Appennino abruzzese, attraverso fotografie, radio documentari e reportage realizzati dagli allievi del corso.
L’incontro si è svolto alternando gli interventi degli ospiti con l’ascolto di contributi radiofonici che di volta in volta hanno sollecitato le riflessioni sui temi di infrastrutture e trasporti, lavoro e ipotesi di sviluppo turistico.
In apertura gli interventi di Alberto Bazzucchi, ricercatore Cresa, di Silvio Di Eleonora, storico, di Guido Liris, vice sindaco del comune dell’Aquila e di Daniele Segre, direttore didattico del CSC Abruzzo, hanno insistito sulle criticità di un territorio il cui fisiologico isolamento nel tempo ha rallentato lo sviluppo economico e turistico, ma le stesse aree oggi lavorano per definire un modello di turismo montano compatibile con le proprie specificità.
Queste valutazioni sono state messe a confronto con i punti di vista di operatori privati come Daniele Kihlgren, imprenditore convinto della centralità del recupero dei borghi afferenti alla montagna abruzzese, come quello di Santo Stefano di Sessanio, incentivando lo sviluppo imprescindibile dei servizi connessi.
Tommaso Navarra, presidente del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e Cinzia Sulli, responsabile scientifica del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, hanno illustrato l’azione che i due parchi stanno portando avanti nella valorizzazione delle aree di loro competenza in linea con un’ottica di sviluppo sostenibile.
Alessandro Coppola, docente di studi urbani del Gran Sasso Science Institute, ha esaminato il caso della città dell’Aquila, esemplificativo delle criticità delle aree interne che però in questo momento sta vivendo una ripresa sociale nel suo centro storico, dopo il terremoto del 2009, portando con sé l’interrogativo su quale ruolo questo centro potrà ricoprire in futuro anche per i territori circostanti.
Allo stesso modo Luigi Cannavicci, sindaco di Campotosto, comune colpito dal terremoto del 2016, ha testimoniato l’esperienza di amministratore di un’area che si sta spopolando ma che con la ricostruzione deve ridefinire anche una nuova attrattività per possibili residenti e turisti. Rita Innocenzi, segretaria regionale Cgil Abruzzo ha ribadito una lettura della montagna come ambiente di vita, quindi come territorio che deve prioritariamente superare gli ostacoli presenti nel sistema di trasporti, istruzione e sanità e arginare lo spopolamento che caratterizza tutte le aree appenniniche; solo così può emergere il capitale latente di queste aree che ancora oggi si scontrano con ostacoli di natura primaria per conquistare nuove prospettive occupazionali e di vivibilità.
Qui il link all’audio integrale dell’incontro: https://www.spreaker.com/episode/14368338<