Trecento ettari d'area protetta andati in fumo, oltre quindici giorni per domare completamente le fiamme, danni calcolati in oltre un milione di euro: l'incendio che il 5 agosto scorso divorò parte delle praterie di Campo Imperatore, nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso, da Fonte Vetica e svalicando fino a lambire il versante pescarese della catena, sconvolse l'opinione pubblica.
Ebbene, otto mesi dopo il sostituto procuratore del tribunale dell'Aquila Fabio Picuti ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone, accusate di incendio in cooperazione colposa e favoreggiamento. Si tratta di Riccardo Di Nicola, 24enne di Popoli (Pescara) ma residente a Pietranico, Fabrizio Di Giandomenico, di un anno più giovane, popolese residente ad Alanno (Pescara), Ivan Di Giandomenico, 23enne di Popoli anche lui residente ad Alanno, responsabili, stando all'accusa, di aver acceso un barbecue dove non si poteva, dal quale è poi divampato l'incendo; Alessandro Venti, 21enne di Popoli e Angelo Palmerini, 58enne di Pietranico, invece, avrebbero tentato di eludere le indagini.
Il giudice per le udienze preliminari deciderà a fine giugno sulle sorti dei cinque indagati.