Mercoledì, 11 Aprile 2018 23:14

L'Aquila, la grottesta vicenda delle educatrici Afm a metà stipendio

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C’è una vicenda che si trascina da anni, grottesca, che non si riesce a risolvere, sebbene, a parole, vi sia la volontà politica di farlo, e da tempo.

Parliamo di dieci educatrici che, da quindici anni, si occupano del servizio di pre e inter scuola in alcuni istituti comunali, impiegate nell’ambito del servizio integrativo fornito dalla partecipata Afm per conto dell’amministrazione comunale e che, al contrario delle colleghe assunte direttamente dall’Ente nel 1998, percepiscono la metà dello stipendio, 550 euro al mese circa, per svolgere le stesse mansioni con qualche ora in meno di lavoro a settimana.

Fino al 2008, le educatrici venivano chiamate di anno in anno, e per il periodo che andava da settembre a giugno; poi, l’amministrazione Cialente istruì un concorso per titoli ed esami che permise di assumere le dieci insegnanti a tempo indeterminato, per 10 mesi l’anno però, e con un impegno settimanale fissato tra le 18 e le 21 ore. Con un successivo accordo, già messo nero su bianco, si sarebbe dovuti arrivare alla stipula di un contratto su 12 mensilità e con orario pieno, 24 ore a settimana, che avrebbe consentito alle maestre di entrare a pieno titolo nell’attività degli istituti scolastici Invece, da allora non si è mosso più un passo.

Della vicenda si occupa, da anni, il consigliere comunale Angelo Mancini che, di volta in volta, ha presentato emendamenti alle leggi di bilancio per trovare la copertura così da consentire alle insegnanti di lavorare a tempo pieno e per dodici mesi. E’ accaduto anche l’anno passato, con la proposta sottoscritta dagli allora consiglieri d’opposizione Daniele Ferella ed Emanuele Imprudente ed approvata all’unanimità dall’assise consiliare, col solo voto contrario dell’allora sindaco Massimo Cialente. In sostanza, si prevedeva di prelevare 30mila euro appostati in un capitolo di bilancio per trasferirli all’Afm che, così, avrebbe potuto mettere una pezza alla situazione almeno per l’anno scolastico corrente. Tuttavia, il 24 luglio scorso – con l’amministrazione Biondi in carica – una parte di quei soldi, 22mila e 900 euro, sono stati ‘girati’ al settore ambiente per alcune “ripuliture di facciata”, come le ha definite Mancini in commissione ‘Politiche sociali’, “di fontane, piazze e viuzze, così da veicolare un messaggio di efficienza e operatività agli occhi della cittadinanza”.

Dunque, il consigliere comunale ha proposto alla commissione presieduta da Elisabetta De Blasis di approvare una mozione che impegna l’amministrazione comunale a “ripristinare il fondo trasferito all’Afm con una variazione di bilancio o in fase d’assestamento”. Non solo: l’atto prevede che venga rivisto il contratto di servizio con la società partecipata, per arrivare alla stipula di un contratto finalmente a tempo pieno e su 12 mensilità, proponendo alla Giunta, secondo le possibilità d’assunzione, di iniziare a mettere in campo una soluzione a lungo termine, e cioè l’emanazione di un bando che preveda il turn over con le insegnanti assunte dall’Ente nel 1998 e che, nel frattempo, sono andate in pensione o stanno per andarci.

La proposta è stata accolta dai consiglieri commissari, e in particolare dal capogruppo della Lega Daniele Ferella che, tuttavia, ha voluto spiegare la scelta dell’amministrazione di dirottare altrove i fondi che, con l’emendamento dell’anno passato, erano stati impegnati per le insegnanti. “In parte è colpa dell’amministrazione – ha riconosciuto Ferella – che ha tardato a pubblicare i bandi per la nomina dei vertici delle società partecipate. L’amministratore unico della Afm ha ritenuto non si potessero impegnare i fondi come previsto senza l’adeguamento del contratto di servizio; ebbene, considerato che - essendo in proroga da giugno - può svolgere soltanto attività di amministrazione corrente, è chiaro che, stante il suo convincimento, non avrebbe potuto adeguare il contratto”. Insomma, quei fondi erano congelati e, per questo, si è deciso di destinarli ad altri capitoli di bilancio.

Per questo, Ferella – accogliendo la proposta di Mancini – è andato oltre, invitando a modificare la mozione nel senso di prevedere anche la modifica del contratto di servizio, contestualmente alla variazione di bilancio per trovare le coperture finanziarie. Bisognerà attendere la nomina del nuovo amministratore per procedere in questo senso. Sperando che, stavolta, alle parole seguano i fatti; sul punto, il vice sindaco Guido Quintino Liris ha assunto impegni precisi.

Le procedure comunque non saranno semplicissime, ha avvertito Giustino Masciocco: “Prima, c’era un emendamento approvato e c’erano dei fondi impegnati. Ora, bisognerà dare il via libera alla variazione di bilancio, modificare la programmazione triennale del fabbisogno di personale approvata il 5 aprile scorso; dunque, la partecipata dovrà attivare le procedure d’adeguamento e, quindi, di stabilizzazione del personale”.

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