Domenica, 15 Aprile 2018 20:10

Restituzione tasse, in 5 mila scendono in piazza: "No al terremoto fiscale"

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Si è conclusa alla Villa Comunale la manifestazione convocata da istituzioni, sindacati e associazioni di categoria locali per dire 'no', in modo unitario, alla richiesta di restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive sospese a seguito del terremoto del 6 aprile 2009. Un procedimento avviato dalla commissaria straordinaria nominata dal governo e che riguarda circa 320 imprese e persone fisiche, per un totale lordo stimato di oltre 75 milioni di euro.

Il corteo, aperto dallo striscione "No al terremoto fiscale" (foto), è partito poco dopo le 10:30 dalla Fontana Luminosa e ha attraversato il centro storico della città.

Importante la partecipazione, oltre le attese della vigilia: circa 5mila le persone che hanno deciso di scendere in piazza per far sentire la voce del territorio.

Presenti, tra gli altri, tutti i principali rappresentanti istituzionali locali - a iniziare dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il vice sindaco Guido Quintino Liris, assessori e consiglieri comunali, il vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, il consigliere Pierpaolo Pietrucci, il governatore Luciano D'Alfonso, sebbene, la sua, sia stata una 'toccata e fuga', il presidente della Provincia Angelo Caruso - e alcuni parlamentari eletti in Abruzzo lo scorso 4 marzo, tra i quali Stefania Pezzopane, Nazario Pagano, Gaetano Quagliariello, Antonio Martino, Luigi D'Eramo, Alberto Bagnai e Gianfranco Rotondi.

no al terremoto fiscaleDa Roma è arrivata la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.

A sfilare anche i sindaci del Cratere, guidati dai coordinatori Francesco Di Paolo e Sandro Ciacchi, con i gonfaloni dei comuni; in piazza gli studenti, i rappresentanti delle imprese gravate dal provvedimento di recupero dei tributi e i lavoratori. Presenti i referenti locali di quasi tutte le forze politiche, da Rifondazione Comunista a Liberi e Uguali / Articolo 1, passando per Partito Democratico, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega, fino a Casapound; non hanno aderito formalmente gli esponenti locali, regionali e nazionali del Movimento 5 Stelle, sebbene fosse presente il consigliere regionale Gianluca Ranieri, e così i comitati cittadini che si sono costituiti a seguito del sisma del 2009. 

Venerdì scorso il presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, ha firmato un decreto che con cui è stata autorizzata una proroga di 120 giorni per l'esecuzione di tutta la procedura prevista in campo al commissario. Ma è un differimento che non lascia per niente tranquilli.

terremoto fiscale

Pierluigi Biondi: "Andremo fino in fondo"

"Vale sempre la pena scendere in piazza" dice a NewsTown il sindaco Pierluigi Biondi "per dare il segnale che L'Aquila non si arrende ed è pronta a combattere per i suoi diritti e per superare vecchi e nuovi torti. Mi sembra che la città stia rispondendo bene, siamo disposti a dare battaglia fino alla fine e ad aprire un confronto con il nuovo governo, se mai ci sarà. Nel frattempo continuiano a marcare stretto quello attuale. Un primo frutto di questa mobilitazione è stato il differimeto dei termini, che non è la soluzione ma è un segnale che la pressione politica e civica messa sull'esecutivo ha avuto i suoi frutti".

Biondi esclude che su questa vicenda possano consumarsi vendette politiche, giochetti o colpi bassi: "Sarebbe un autogol clamoroso. Se qualcuno ci proverà sarà immediatamente ripreso".           

Giovanni Lolli: "Il governo attuale modifichi con una legge l'atto relativo al procedimento di riscossione" 

"A nove anni dal sisma, siamo costretti a tornare in piazza per la difesa dei nostri diritti" - ha dichiarato a NewsTown il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli - La richiesta di restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive sospese a seguito del terremoto è un'ingiustizia inaccettabile che mette in pericolo la sopravvivenza della nostra comunità. Il decreto firmato venerdì dal presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, che autorizza la proroga di 120 giorni per l'esecuzione di tutta la procedura di riscossione, è una boccata d'ossigeno e dimostra non solo che quando ci mobilitiamo otteniamo i risultati - ha proseguito Lolli - Questa proroga rappresenta anche una sorta di ammissione, in sede giuridica, che il provvedimento avviato dal Commissario Calabrò è inappropriato".

Per quanto riguarda gli obiettivi, Lolli ha precisato che "nella piattaforma c'è la richiesta al nuovo governo di riaprire in sede comuntaria tutta la vicenda, ma al tempo stesso - ha aggiunto - chiediamo al governo attuale di interpretare l'atto in manietra più flessibile di quanto non abbia fatto finora, soprattutto per ciò che riguarda la soglia del de minimis, che sulla base del Temporary Framework, che l'Europa applicò nel periodo del sisma e per tutto il 2011, è fissata a 500.000 euro, e non a 200.000. Chediamo dunque che il governo, con un'iniziativa legislativa, modifichi questo atto. Sappiamo che un governo in proroga può agire solo in condizioni di estrema urgenza, e qui l'estrema urgenza c'è e per questo ci siamo rivolti anche al Presidente della Repubblica".

lolli

Gaetano Quagliariello: "Vicenda assolutamente insensata"

"Questa vicenda è asoslutamente insensata" dice ai microfoni di NewsTown il senatore di Idea Gaetano Quaglieriello "soprattutto dopo la decisione sui 40 milioni dati per i terremoti del Centro Italia 2016/2017 che l'Europa non ha considerato aiuti di Stato. A questo punto sembra quasi che ci sia un odio selettivo nei confronti dell'Aquila". Sul  differimento concesso dal governo Gentiloni, l'ex ministro afferma: "Può voler significare due cose: o una decisione pilatesca per lavarsi le mani e passare la patata bollente al prossimo governo oppure un modo per guadagnere altro tempo e avere una nuova interlocuzione con l'Europa che possa consentire al governo attuale di emanare un provvedimento interpretativo che dica che fino a 500 mila euro non si paga (cosidetto Temporary framework: vedi sotto, ndr). Il che vorrebbe dire tirare fuori da questa vicenda le piccole e medie imprese e quelle artigiane mentre quelle più robuste potranno avere una franchigia più alta, fino a 500mila euro. Il che non sarebbe la soluzione del problema ma, diciamo, così tre quarti della soluzione".

Giorgia Meloni: "Se andremo al governo chiederemo restituzione al 40% in dieci anni"

"Ci troviamo di fronte a un' Europa incapace di distinguere un aiuto di stato da quello che lo stato deve legittimamente fare per le sue popolazione in tempo di emergenza, e a un governo che riceve senza dire niente decisioni irricevibili da parte dell'Unione europea. Ci siamo rivolti al Presidente della Repubblica e stiamo aspettando risposte. Questa terra merita di avere attenzione e sostegno per la sua ricostruzione. Se qualcuno la vuole ammazzare non avrà il nostro aiuto. Siamo qui per lottare insieme al sindaco Biondi, agli imprenditori coinvolti e ai cittadini dell'Aquila. Se andremo al governo spiegheremo all'Europa che questi soldi gli imprenditori li restituiranno, come era stato previsto, al 40% in dieci anni e senza interessi". Lo ha dichiarato Giorgia Meloni, capo politico di Fratelli d'Italia, giunta all'Aquila per partecipare al corteo.

terremoto fiscale 2

Stefania Pezzopane: "Straordinaria manifestazione di popolo"

"Oggi siamo tantissimi, migliaia, nonostante i 9 anni passati. Siamo uniti e forti. Ho sfilato con la mia bandiera neroverde sulle spalle,la stessa delle manifestazioni del 2009 e del 2010, la stessa di quando occupammo l'autostrada per protestare. La stessa bandiera e la stessa grinta, ma il tempo non si è fermato. Abbiamo fatto grandi progressi in questi anni e, ancor di più per questo, non possiamo sopportare questa ingiustizia".

A dirlo è la deputata dem Stefania Pezzopane. "È stata una straordinaria manifestazione di popolo, di voci, di idee, di resistenza. Sentivo in questi giorni che cresceva il clima, che la città si sentiva colpita, ma non piegata e pronta a rialzare la testa. Non subiremo questa assurdità, noi vogliamo solo rispettare una legge di questo Stato che ci siamo conquistati con le unghie e con i denti. Paghi chi ha sbagliato, non pagherà chi lotta da 9 anni per ricostruire L'Aquila e tutti i comuni del sisma 2009. Stamattina grandi emozioni, con i lavoratori, i sindaci e gli amministratori, gli studenti, le imprese, i cittadini. Ora prosegue la battaglia. Nei 120 giorni della proroga decisa positivamente dal governo, si riapra la trattativa con l'Europa. Serve un nuovo decreto, nessuno si tiri indietro. Grazie a chi ha partecipato, se servirà siamo pronti anche per manifestare a Roma"

Pierpaolo Pietrucci: "Segnale importante che L'Aquila ha saputo lanciare unita"

"Un segnale importante, che L’Aquila ha saputo lanciare unita: rappresentanti istituzionali, categorie economiche, cittadini".

Così il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci a margine della manifestazione che si è svolta stamattina nel capoluogo abruzzese contro la procedura di recupero delle agevolazioni fiscali relative al sisma del 2009. "Era particolarmente importante – prosegue Pietrucci – che la città desse un segnale di coesione e mobilitazione, a indicare che la popolazione la tematica non la ignora anzi, è consapevole della sua importanza capitale. Oggi, per l’entità della partecipazione ma anche per il clima in cui si è svolta la manifestazione, ripartiamo da un dato di fatto fondamentale: L’Aquila c’è, non abbassa la testa, è cosciente dei suoi diritti. Ora dobbiamo affrontare al meglio, senza disperdere la consapevolezza dell’importanza della coesione, i prossimi passaggi per scongiurare, a ogni livello possibile, l’assurdo pericolo della restituzione di aiuti che al nostro sistema economico erano più che dovuti".

Trasatti, Cgil: "Se dalla mobilitazione nessuna risposta, proclameremo lo sciopero generale"

"Il procedimento di riscossione avrebbe un effetto devastante sul tessuto produttivo di questo territorio - ha dichiarato a NewsTown il segretario provinciale della Cgil Umberto Trasatti - 320 imprese significa migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici coinvolti. Sarebbe un'ingiustizia per questo territorio che ancora, tra mille difficoltà, prova a risollevarsi dalla tragedia del terremoto, e questo sarebbe un colpo mortale per la nostra economia. Condividiamo quindi l'esigenza della mobilitazione di tutta la città e di tutte le forze sociali e imprenditoriali. Se non dovessero arrivare risposte dopo questa mobilitazione, non resta che alzare il livello della battaglia anche attraverso lo sciopero generale con manifestazione a Roma".

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Celso Cioni, Confcommercio: "Annullare il procedimento avviato dal Commissario straordinario"

"Questo provvedimento rischia di bloccare la lenta ripresa economica sociale e produttiva di questo territorio - ha dichiarato a newstown il direttore della Confocommercio Regione Abruzzo Celso Cioni - Chiediamo dunque di annullare il procedimento avviato dalla commissaria straordinaria nominata dal governo. Non saremo noi a pagare per un errore commesso dallo Stato".

Angelo Caruso: "Risoluzione urgente in Consiglio regionale"

Sarà inserita, nel prossimo consiglio provinciale di venerdì 20 Aprile 2018, una risoluzione urgente a sostegno di imprese e professionisti per la restituzione delle tasse sospese in seguito al sisma del 2009 e richieste dalla Commissione Europea che, invece, le ha valutate come aiuto di Stato.

Ad annunciarlo il presidente Angelo Caruso che, stamane, ha partecipato alla manifestazione di protesta. "Le richieste non possono essere soddisfatte e neppure tollerate, perché non sono state valutate e considerate le conseguenze del devastante terremoto, amplificate dall’ulteriore sisma verificatosi nel 2016 ma anche da un’articolata e difficile ripresa, resa ancora più complessa in un territorio di alta montagna con un’economia ancora più provata dalla perdurante crisi economica. Questi fattori concorrono a riesaminare le scelte della politica Nazionale ed Europea a fronte di un’annunciata disgregazione di una parte importante e identitaria della Provincia dell’Aquila. Nel prossimo Consiglio Provinciale, convocato per venerdì 20 aprile 2018 che, tra l’altro, ha all’ordine del giorno l’approvazione del DUP (documento unico di programmazione) e il bilancio, sarà presentata una risoluzione urgente a sostegno di imprese e professionisti e sosterrà tutte le azioni per una celere e definitiva risoluzione della problematica".

Si attende la sentenza del Tar

La manifestazione è stata convocata a 48 ore dall'atteso pronunciamento del Tar che si spera possa sentenziare una sospensiva dei provvedimenti assunti così da perseguire fino in fondo la 'via politica'; l'obiettivo è stato chiarito in una lettera accorata inviata da Lolli, Biondi e dal coordinatore dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo al Capo dello Stato: nel provvedimento della Commissione Europea è prevista l’esclusione del recupero nei limiti del “de minimis”, cioè per contributi inferiori ai 200mila euro. Nel periodo del sisma e per tutto il 2011, però, l’Europa applicò il Temporary Framework, cioè alzò la soglia a 500mila euro. Dunque, la fase di sospensione delle imposte per il cratere (tra aprile 2009 e fine 2011) ricade esattamente in quel periodo; infatti, il provvedimento legislativo che stabilì il recupero è del novembre 2011. Tuttavia, e qui sta l'ennesima beffa, lo strumento legislativo adottato dal Governo fu la Legge di Bilancio i cui effetti si manifestarono il 1 gennaio 2012, esattamente dal giorno in cui il Temporary Framework cessò i suoi effetti. Il Governo nel provvedimento di recupero si è tenuto all’interpretazione più rigida, cioè individuando come soglia quella dei 200mila euro; peraltro nel provvedimento della Commissione non c’è alcun riferimento a questa scelta che è citata incidentalmente solo in una nota. "Quello che noi chiediamo - si legge nella missiva - in attesa che si riapra una trattativa con la Commissione Europea su tutta la vicenda, è che il Governo italiano modifichi l’atto con cui ha dato al Commissario l’indirizzo di recupero precisando l’applicazione del Temporary Framework a 500mila euro".

Ovviamente sarebbe una misura di compromesso, che non risolverebbe il problema, ma ridurrebbe di certo la dimensione del danno rendendo la vicenda più gestibile.

C'è chi vorrebbe andare pure oltre, però: essendo il provvedimento della Commissione dovuta ad una mancanza dei governi che si sono susseguiti in questi anni, a partire dall'esecutivo Berlusconi che non notificò la sospensione dei tributi come imponevano le norme, lo Stato Italiano dovrebbe assumerne la responsabilità pagando l'infrazione Europea a valere sulla fiscalità generale.

Meloni corteo

 

La diretta video di laQtv

        

Ultima modifica il Lunedì, 16 Aprile 2018 22:48

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