La complessa vertenza Intecs dell'Aquila si può sintetizzare in pochi numeri:
- 1 laboratorio di progettazione chiuso, dopo aver fatto la storia delle telecomunicazioni internazionali;
- 75 licenziati, fra ingegneri, informatici, fisici e tecnici;
- 2 anni dalla firma dell'accordo tra OO.SS., Regione Abruzzo e RSU per il recupero delle nostre professionalità;
- 100 giorni di presidio di fronte a Palazzo Silone;
- 1 speranza negli investimenti per la Space Economy, il programma nazionale del settore spaziale, nel quale la Regione Abruzzo intende svolgere un ruolo primario;
- 0 soluzioni occupazionali finora.
A piccoli gruppi i ricercatori senza lavoro da quattro mesi proseguono la loro resistenza, alternando la presenza nel camper, stazionato di fronte agli uffici dell'assessorato regionale alle Attività Produttive, alle azioni legali per il recupero di TFR e indennità di preavviso, per le quali la Intecs risulta morosa.
"Durante questi primi 100 giorni di protesta pacifica è stata palpapile la diffidenza della classe dirigente del territorio nei nostri contronti", raccontano i lavoratori. "Se da un lato semplici cittadini e personalità sportive hanno portato la loro solidarietà, dall'altro è mancata la politica, intervenuta in parte soltanto prima delle ultime elezioni nazionali, a manifestare un fugace interesse, tanto tardivo quanto inefficace ed effimero. Eppure, quello aquilano è un territorio particolarmente sofferente che ha bisogno di conforto istituzionale e di azioni immediate e concrete".
Anche il distretto tecnologico della multinazionale cinese ZTE, inaugurato a febbraio e presentato in pompa magna in convegni e simposi, "non ha ridato alcuna speranza in quanto, al momento, il tanto atteso avvio della sperimentazione nazionale sulla nuova tecnologia 5G, che la città ha accolto come la manna, è di fatto 'trasparente e distante' dal territorio e nessun nuovo posto di lavoro è previsto, nemmeno per i giovani neolaureati".
Il futuro dei ricercatori licenziati dunque si profila sempre più incerto, eppure le loro competenze professionali sono considerate adeguate alle esigenze del mercato tecnologico, come ad esempio, quello della Space Economy, considerato strategico dalla Regione Abruzzo che, nell'ambito di un programma nazionale ambizioso, lo sta sostenendo con finanziamenti significativi. I lavoratori chiedono garanzie precise perché, in coerenza con gli impegni sanciti dall'accordo sottoscritto tra OO.SS., Regione Abruzzo e RSU, i finanziamenti pubblici messi in campo siano funzionali anche al recupero occupazionale di tutti i ricercatori licenziati da Intecs, oltre che al consolidamento della presenza di importanti realtà industriali sul nostro territorio.
"La lotta per il lavoro e il presidio continueranno fino alla soluzione occupazionale", hanno promesso.