"Snam esprime rispetto e considerazione per tutte le legittime posizioni provenienti dai territori nei quali opera, specie se espresse in modo civile e partecipato come oggi a Sulmona, e conferma la propria intenzione di dialogare e confrontarsi con cittadini e istituzioni locali per fornire maggiori chiarimenti, anche rispetto a informazioni non corrette circolate nelle ultime settimane, e per dimostrare l'utilità del proprio progetto per l'Abruzzo e l'Italia".
A scriverlo, in una nota, è la società di San Donato Milanese, a poche ore dalla fine della grande manifestazione svoltasi a Sulmona contro il progetto di realizzazione della centrale di compressione di Case Pente e del gasdotto appenninico.
"Il progetto" si legge "è in linea con quanto previsto dalla Strategia energetica nazionale, in un contesto di aumento dei consumi, ed è necessario per portare il gas naturale alle famiglie e alle industrie del nostro paese. Il gas naturale può svolgere un ruolo importante nel percorso di decarbonizzazione dell'Italia grazie ai nuovi utilizzi in vari settori come i trasporti e alla diffusione del biometano, gas al 100% rinnovabile che può essere immesso nelle infrastrutture esistenti".
"Snam" prosegue la nota "ribadisce che le proprie opere non comportano pericoli per la sicurezza e per la salute delle persone: i gasdotti sono infrastrutture essenziali per il trasporto del gas dai punti di importazione ai vari luoghi di consumo del nostro paese, sono compatibili con l'ambiente e non hanno mai subito incidenti o interruzioni nel corso dei terremoti verificatisi negli ultimi decenni in Italia e all'estero. Nel solo Abruzzo, peraltro, sono già da tempo in esercizio 1.000 km di metanodotti; in particolare Sulmona è raggiunta da due gasdotti delle stesse dimensioni di quello in progetto".
"I gasdotti sono completamente interrati e non danneggiano i territori" continua Snam "che vengono tutelati e protetti da capillari operazioni di ripristino delle condizioni originarie al termine di ogni scavo; sui terreni sarà possibile riprendere tutte le attività precedentemente svolte, anche per le coltivazioni agricole esistenti comprese quelle ad alto fusto".
"Per quanto riguarda l'impianto di Sulmona" conclude la nota "Snam ribadisce che si tratta di un insediamento simile ad altri 11 già esistenti in Italia, a basso impatto ambientale, con emissioni di polveri sottili direttamente derivanti dalle turbine pari a zero o talmente trascurabili da essere considerate nulle e con emissioni di ossido di azoto e monossido di carbonio abbondantemente al di sotto dei limiti di legge".