Lunedì, 23 Aprile 2018 15:55

Terremoto Centro Italia, la denuncia di Serpetti: "Ad Arischia ancora nessun sopralluogo sugli edifici danneggiati"

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"Sono sempre più incresciose ed inaspettate le conseguenze degli eventi sismici dell’inizio 2017 per tanti cittadini di Arischia frazione dell’Aquila. Infatti, com’è ampiamente noto, il 18 gennaio del 2017, ormai più di un anno fa, si è verificato  il disastroso  terremoto  che  ha  interessato  ancora  Marche,  Umbria,  Lazio  ed  Abruzzo. Purtroppo, il paese di Arischia, seppure pesantemente colpito, non è stato inserito nel “cratere sismico”. In tal modo si è concretizzata una prima dannosa discriminazione ai danni dei cittadini interessati".

Così il consigliere comunale Elia Serpetti (Il Passo Possibile).

"Purtroppo ciò non è bastato! A causa del predetto terremoto -afferma Serpetti- si sono verificate nuove situazioni, di varia tipologia e gravità, con notevoli danni ad edifici e abitazioni. Ebbene, i numerosi cittadini interessati hanno provveduto, ormai da oltre un anno, anche tramite i propri tecnici di fiducia, a presentare regolare istanza di sopralluogo all’Ufficio Emergenze Sisma del Comune dell’Aquila per la verifica delle condizioni di agibilità degli edifici predetti anche allo scopo di evitarne eventuali utilizzi in situazioni di pericolo".

"Alla data odierna, ad oltre un anno dalla richiesta, sono tanti i cittadini ancora in attesa del sopralluogo sopra ricordato. Cittadini che hanno il sacrosanto diritto di sapere dall’Istituzione Pubblica se possono o meno utilizzare i fabbricati in questione. A nulla sono serviti gli innumerevoli solleciti se non a provare, ancora una volta, la spiacevole sensazione di essere presi in giro".

"Ma la beffa non è ancora finita! La burocrazia non è mai sazia! Gli sfortunati cittadini interessati, infatti, in questo caso, devono continuare a pagare al Comune le imposte sui fabbricati predetti e la tassa sui rifiuti urbani, sino alla fantomatica richiesta verifica, anche in presenza di immobili inagibili".

Quindi, l'affondo. "Ma il Comune non prova nessun disagio a incassare denaro per una tale situazione? E’ tempo di effettuare rapidamente le operazioni richieste e porre fine a questa palese ingiustizia e al notevole danno che una parte della popolazione è costretta a subire".

Ultima modifica il Lunedì, 23 Aprile 2018 16:06

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