Passo di lato di Americo Di Benedetto che stamane, nel corso di una conferenza stampa convocata nel comitato elettorale di palazzo Di Paola, ha annunciato la decisione di dimettersi dal ruolo di consigliere comunale per permettere di far rientrare nell’assise civica Elia Serpetti, il primo dei non eletti.
Non solo.
I quattro consiglieri delle due liste che fanno diretto riferimento a Di Benedetto, Il Passo Possibile e L’Aquila e frazioni, costituiranno un gruppo consiliare unico sotto il simbolo dell’associazione civico-politica attiva in città dal 2017, con lo stesso Serpetti che sarà capogruppo; federato al Passo Possibile sarà Enrico Verini, eletto con Azione e +Europa e che costituirà gruppo a sé.
“Dimostriamo oggi di non aver mai nutrito prospettive singole ma collettive, non ci interessa pensare a chi ha preso qualche voto in più o in meno; la nostra è stata una coalizione che si è retta su una solida e credibile proposta di governo e non sull’aggregazione di liste e di simboli. E la città ci ha voluto premiare per questo, con un consenso straordinario”, le parole di Di Benedetto.
Gli elettori “ci hanno caricato di responsabilità” ha aggiunto il consigliere regionale, “una responsabilità che ci spinge a rilanciare la nostra proposta politico-amministrativa attraverso una organizzazione che mi vedrà come filtro tra il Consiglio regionale, il Consiglio comunale e la città, accanto a Fabrizio Ciccarelli, presidente de Il Passo Possibile”.
Dunque, Di Benedetto ha promesso una opposizione “rigida nel controllo degli atti amministrativi e delle partecipate, propositiva verso l’amministrazione attiva – abbiamo un programma fatto di proposte concrete che porteremo in Consiglio comunale – collaborativa sulle grandi questioni che attengono al futuro della città e che dovranno trovarci uniti, oltre le differenze; il voto delle aquilane e degli aquilani ha premiato il nostro modo di essere opposizione in Consiglio, attenti alle esigenze del territorio”.
Di Benedetto, accompagnato in conferenza stampa da Fabrizio Ciccarelli e Enrico Verini, ha poi illustrato due analisi del voto amministrativo.
La prima, redatta dall’ingegner Carlo Del Vecchio, attraverso una matrice, ha inteso dimostrare come “la nostra coalizione sia stata l’unica in grado di trasmettere una prospettiva collettiva; da noi, non si sono fatte corse su candidati da eleggere”, ha spiegato il consigliere regionale. La seconda invece, curata dal ricercatore Riccardo Persio, ha analizzato la performance delle coalizioni: ebbene, emerge come la coalizione di Di Benedetto sia stata particolarmente apprezzata dagli elettori di Monticchio, Arischia, Tempera ma anche in centro e nei seggi di via Aldo Moro, di San Francesco e Cansatessa; peggiori i risultati ottenuti ad Aragno, Collebrincioni, Valle Pretara e San Giacomo. “Sta di fatto che la nostra proposta ha fatto presa in tutta la città”, ha tenuto a mettere in evidenza il consigliere regionale.
Ciò che emerge, inoltre, è che Di Benedetto è andato sopra le liste di 2898 voti; Biondi è stato sotto di 435 preferenze, Stefania Pezzopane di 642 (i dati elaborati sono quelli comunicati dal Comune dell’Aquila, ndr). Scomponendo questo dato, Di Benedetto ha ottenuto 1384 voti secchi sul suo nome (senza che venissero espresse preferenze sui consiglieri), contro i 208 avuti da Biondi e i 307 della Pezzopane. Analizzando i voti disgiunti, invece, Di Benedetto ne ha strappati 1514, con preferenze ai consiglieri di altre coalizioni: 643 ‘provengono’ da elettori che hanno scelto candidati consiglieri di centrodestra preferendo la proposta di Di Benedetto a quella di Biondi, 949 da elettori che hanno premiato le liste di centrosinistra barrando, però, il nome del consigliere regionale e non quello di Stefania Pezzopane.
Scendendo ancora nel dettaglio, Biondi è stato sopra le liste in 25 seggi su 81, Pezzopane in 16 su 81, Di Benedetto in tutti i seggi.
“Ho letto alcune ricostruzioni sui social, in questi giorni; non intendiamo rispondere: lascio che siano questi numeri a parlare” l'affondo del consigliere regionale che ha sottolineato come i dati dicano che “la nostra proposta è stata, indiscutibilmente, la più apprezzata”.
Un ultimo accenno ai futuri rapporti con l’altra opposizione, che esprimerà 6 consiglieri comunali più la candidata sindaca Pezzopane: “nessuno di noi ha esigenze particolari” ha inteso ribadire parlando dei ruoli da dividersi, la presidenza della V Commissione e la vice presidenza del Consiglio comunale; “i rapporti si costruiranno sui fatti, strada facendo. Siamo disponibili a collaborare, faremo opposizione quando serve e saremo collaborativi quando lo richiederà il bene della città”.