Auditorium del Parco strapieno per Americo Di Benedetto che, nel pomeriggio, ha lanciato la sua candidatura a sindaco dell'Aquila; in molti sono rimasti fuori, impossibilitati ad entrare.
"Un altro passo", il claim scelto da Di Benedetto che avrà tre liste a suo supporto: Il Passo Possibile, evoluzione della civica che accompagnò la discesa in campo dell'attuale consigliere regionale e comunale alle amministrative del 2017; L'Aquila e frazioni, che raccoglie le candidature del territorio; L'Aquila viva e forte, noi al centro che è stata strutturata da Azione e da + Europa.
6 i punti intorno a cui verrà dispiegato il programma – L’Aquila città territorio, L’Aquila città inclusiva e dell’accoglienza, L’Aquila città educativa, L’Aquila città del progresso, L’Aquila città del welfare e del diritto alla salute, L’Aquila città verde, della qualità e dello sviluppo ecosostenibile – per quella che Di Benedetto ha definito una “rivoluzione della normalità”.
"La volontà è mettere al centro, in questa particolare occasione di confronto, la libertà che questa città riesce ad esprimere", le parole di Di Benedetto. "Sono qui, si potrebbe dire nuovamente qui ma non è una novità bensì una forma di continuità: conoscete il mio impegno, che viene da lontano, con soddisfazioni e delusioni che, tuttavia, debbono essere prese per migliorarsi, per crescere. Essere il sindaco della città capoluogo di Regione - ha aggiunto Di Benedetto - è l'obiettivo massimo che ognuno di noi, impegnato in politica, possa raggiungere; certo, gravido di sacrifici, impegno, dedizione ma anche tanto entusiasmante perché offre la possibilità di incidere, di dare il proprio contributo".
"Ho visto le altre iniziative elettorali, non ho visto che cosa si vuole fare per il futuro della città"; ha proseguito il candidato sindaco in riferimento, evidentemente, al lancio della ricandidatura dell'attuale sindaco Pierluigi Biondi; "ebbene, noi saremo poco dediti all'osservazione del passato e predisposti, invece, al futuro, a parlare del nostro programma di governo, a raccontare ciò che vogliamo fare per la nostra città che non può viaggiare a due velocità ma deve vedere una crescita dentro le mura acccompagnata da un rilancio delle realtà territoriali limitrofe".
Una campagna elettorale che Di Benedetto condurrà "alla sua maniera, educata e rispettosa e non di contrarietà: abbiamo una grande responsabilità, noi che ci impegniamo in politica, dobbiamo essere da esempio che deve essere lineare col comportamento che ognuno di noi ha durante la sua vita. La nostra ambizione è, appunto, la rivoluzione della normalità. Abbiamo sotto gli occhi tante persone che si sentono eccezionali politicamente, che guardano avanti come se fossero i depositari della qualità della proposta: al contrario, siamo convinti che la politica abbia bisogno di normalità, di equilibrio e di rispetto reciproco; la nostra proposta va in questa direzione, dedita all'amministrazione e al buon governo, alla volontà di far passare, nel rapporto con i cittadini, un rispetto che da troppo tempo manca. Noi vogliamo trasmettere la voglia di crescere insieme, come comunità, condividendo una idea di futuro che sarà circostanziata con proposte puntuali su ogni argomento di criticità. D'altra parte, sono passati 5 anni e le criticità di allora non solo non sono state risolte ma si sono incancrenite".
Alla città dell'Aquila, ha rivendicato Di Benedetto, "ho dedicato amore e premura anche in condizioni di non governo; credo che la qualità delle persone si veda quando si perde e non quando si vince, quando sarebbe facile incalzare l'avversario per raggiungere l'obiettivo della vittoria con la contrarietà: a questo livello non arriverò mai, sono consapevole che farei del male alla città che amo profondamente. E questa sarà l'architrave della nostra campagna elettorale: il cuore e non la pancia, la prospettiva di tutti e non del singolo".
Tra la coalizione di centrodestra e quella di centrosinistra, la proposta di Di Benedetto "è un perimetro di protezione, per gli elettori e per le proposte che hanno deciso di candidarsi con noi. Credo che la città, forte dell'esperienza, abbia a cuore un sentimento di miglioramento e state vedendo entrare in sala tante persone che spontaneamente stanno partecipando. Un segnale importante, rivoluzionario: la città dell'Aquila torna ad essere moderna, adeguata ad un principio di libertà. Ce la metteremo tutta per non deludere le aspettative".
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