Alle 11.48 una forte scossa di terremoto è stata avvertita in Molise, a Termoli e su tutta la costa.
Secondo i primi dati dell'Ingv, il sisma è stato di magnitudo 4.2, con epicentro a un chilometro da Acquaviva di Collecroce, in provincia di Campobasso.
Altre località a pochi chilometri dall'epicentro sono Palata, Castelmauro, Tavenna, San Felice del Molise e Guardialfiera.
Il terremoto è stato avvertito anche in Abruzzo fino a Pescara e in alcune zone di confine con la Puglia, nel Foggiano.
Forze di polizia, Vigili del fuoco e Protezione civile stanno facendo verifiche: al momento non vengono segnalati danni.
"Fortunatamente al momento non ci sono danni. La squadra della Protezione Civile comunale sta girando per la città per verificare questo dato" ha detto il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca a Sky Tg24. "Nel pronto soccorso del nosocomio cittadino non si evidenziano feriti, neanche nei paesi limitrofi che gravitano sul nostro ospedale. Per ora la situazione è abbastanza tranquilla, se si può definire tale una situazione dopo un terremoto della magnitudo di 4.2".
Evento nuovo, non collegato alla sequenza sismica del 2016
Il terremoto di magnitudo 4.2 avvenuto oggi in Molise non rientra nella sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 nell'Italia centrale.
"È un evento nuovo", ha detto all'Ansa il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. "Il sisma è stato avvertito in un'area che, in passato, non ha registrato rilasci di elevata energia come per le zone più interne del Molise e dell'Appennino, tant'è che la normativa più datata poneva tali aree ad un potenziale di sismicità relativamente basso - ha aggiunto Domenico Angelone, del Consiglio nazionale dei geologi - Tra le opere maggiormente sensibili allo scuotimento - ha sottolineato - c'è la diga del Liscione sul Fiume Biferno, il cui bacino idrico ospita il lungo viadotto e i cui piloni sono per gran parte sommersi".
"Un'arteria stradale di notevole importanza, meritevole di particolare attenzione sia per le sue condizioni statiche sia per gli effetti indotti dal sisma, sebbene realizzata in maniera conforme alle normative dell'epoca, rivelatesi negli ultimi decenni inadeguate alle reali condizioni del territorio. Inoltre - ha concluso Angelone - si ripropone ancora una volta il problema del dissesto idrogeologico poiché sono presenti, nell'area epicentrale, numerosi versanti sofferenti di fenomeni di dissesto quiescenti, facilmente riattivabili in caso di sisma".
La sequenza, ricorda il geologo, era già iniziata stanotte con scosse di magnitudo inferiore a 3, e "l'area, le strutture e le infrastrutture strategiche vanno correttamente attenzionate, come è doveroso in questi casi". Anche la faglia segue un comportamento diverso rispetto ai terremoti della sequenza di Amatrice perché è molto più profonda e segue un movimento orizzontale.