"Partecipino esperti, eventualmente anche stranieri, che sulla questione Stamina non abbiano già preso posizione o, se ciò non è possibile essendosi tutti gli esperti già esposti, che siano chiamati in seno al Comitato, in pari misura, anche coloro che si sono espressi in favore del metodo", sono queste le parole del Tar del Lazio che questa mattina ha accolto il ricorso di Davide Vannoni contro il decreto della commissione del Ministero della Salute.
Secondo il patron della Stamina Foundation il Comitato non sarebbe stato imparziale nel decidere se la cura fosse valida o meno: erano stati nominati professionisti che, già prima di venir chiamati a valutare la situazione, avevano espresso forti perplessità e critiche.
Il Tribunale amministrativo ha dato ragione a Vannoni, sospendendo così la bocciatura del metodo Stamina, ritenuto da gran parte della comunita scientifica privo di fondamento scientifico. "Le autorità sanitarie devono attuare una più approfondita istruttoria- hanno detto i giudici- e avrebbero dovuto esaminare le cartelle cliniche in quanto dai certificati medici non risulta che questi pazienti abbiano subito danni collaterali".
Immediata la risposta del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha annunciato che presto sarà nominata una nuova commissione poichè "in queste vicende non si possono lasciare i malati e le famiglie nel dubbio".
Vannoni si dice soddisfatto di questa decisione e ai microfoni di Radio 24 ha affermato: "Il ministro della Salute è un'incompetente. Uccide l'unica speranza che hanno i malati. Prima o poi qualche procura interverrà e la metterà sotto indagine dopo le denunce dei pazienti, il reato potrebbe essere omicidio colposo". Frasi forti anche quelle rivolte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per aver nominato senatore a vita Elena Cattaneo che ha sempre osteggiato il metodo Stamina.
Intanto Camillo Ricordi, scienziato italiano che dirige il Centro Trapianti Celluari e il Diabetes Research Institute a Miami, ha messo a disposizione le sue strutture per effettuare "la caratterizzazione dei prodotti cellulari come composizione cellulare, vitalità e sterilità".
Grande la gioia fra i pazienti e le rispettive famiglie.
Andrea Sciarretta il padre di Noemi, la bimba di 18 mesi di Guardiagrele affetta da Sma1, è pronto a chiedere un risarcimento danni. "Se il comitato scientifico non era giusto anche quello che aveva attestato viene in un certo senso sbugiardato. Adesso vogliamo concretezza, non ci accontentiamo più di sperare e basta: le cure vadano avanti, io intanto per i tre no che sono stati detti alla piccola Noemi chiederò il risarcimento danni a tutte le persone che le hanno causato questo dramma".