Giovedì, 05 Dicembre 2013 11:58

Ricostruzione, assistenza alla popolazione e politiche sociali: file chilometriche fuori gli uffici comunali

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La gestione post-sisma è un problema di dimensioni notevoli per tutti, in primis per i cittadini e per gli impiegati comunali, che si trovano ad affrontare mole di documenti, numeri e problematiche che spesso l'apparato amministrativo del Comune non riesce a sostenere. E' il caso, ad esempio, degli uffici comunali in via Carabba, nei pressi della stazione, i più frequentati tra quelli dislocati nelle varie sedi comunali. Secondo il report settimanale del Comune dell'Aquila, le persone assistite al 3 dicembre 2013 sono 19.297, ma lo Sportello Unificato del settore delle politiche sociali del Comune è aperto solo tre volte a settimana: lunedì e giovedì mattina, e mercoledì pomeriggio. Totale: 10 ore a settimana di apertura al pubblico, con tre postazioni disponibili.

Il risultato è la creazione di file talvolta mostruose, come ci segnala una nostra lettrice attraverso la foto a destra, scattata lo scorso 4 dicembre alle 15.15. "Rapportando ciò alla potenziale domanda assistenziale - ci scrive - e calcolando un tempo medio di colloquio di 10 minuti a persona, si calcolano un massimo di sole 180 persone a settimana che hanno la possibilità di accedere a tale servizio".

E' facile scadere, in situazioni come quelle raffigurate nella foto, nell'accusa a questo o a quell'impiegato. Ma la questione non riguarda i dipendenti dell'ufficio, che anzi spesso si impegnano oltremodo per soddisfare le innumerevoli esigenze dei cittadini. Sarebbe adeguato però, a quattro anni e mezzo dal sisma, che venissero davvero riorganizzati i servizi inerenti le politiche sociali, le pratiche della ricostruzione e l'assistenza alla popolazione. Anche perché, fisiologicamente, il numero dei cittadini assistiti scenderà solo in proporzione al ritmo con cui verrà ricostruita la città.

Ultima modifica il Giovedì, 05 Dicembre 2013 15:25

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