Venerdì, 11 Maggio 2018 10:57

Ance L'Aquila, il destino di Barattelli nelle 'mani' del Consiglio dei Probiviri

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Giorni caldissimi in seno all’Ance L’Aquila.

A poco meno di un mese dall’autosospensione del presidente Ettore Barattelli [qui], condannato in primo grado dal Tribunale dell’Aquila ad un anno e mezzo di reclusione per la vicenda dei lavori post sisma alla caserma Campomizzi [qui], con l’accusa di truffa ai danni dello stato, il Consiglio dei Probiviri è chiamato ad esprimersi sulla eventuale decadenza.

Baratelli si è autosospeso il 19 aprile scorso per “tutelare l’Associazione degli edili da ogni possibile risvolto legato alla vicenda giudiziaria”; l’indomani, si è riunita la Giunta esecutiva di Ance che non ha potuto far altro che procedere, come da Statuto, ad assegnare, nel frattempo, le funzioni di presidente al vice Genesio Tullio. E proprio Tullio ha trasmesso gli atti della Giunta al Consiglio – composto dai costruttori Armido Frezza, Roberto Palmerini e Tonio Giannantonio - che dovrà esprimersi, in modo definitivo e vincolante, sulla posizione di Barattelli.

Una vicenda spinosa, se è vero che le regole scritte nello Statuto di Ance L’Aquila e nel suo Codice etico sembrerebbero parlar chiaro, impedendo, di fatto, a chi riporti condanne anche non definitive, come nel caso di Barattelli, di esercitare il ruolo di rappresentanza dell’associazione.

Insomma, ad un anno e mezzo dalle elezioni che spaccarono pubblicamente i costruttori aquilani, con il presidente eletto che vinse per una manciata di voti sullo sfidante Stefano Cipriani, Ance potrebbe ritrovarsi senza presidente. E non si tratta di un fatto di poca rilevanza, anzi: come abbiamo avuto modo di scrivere spesso, pur essendo una associazione privata, a tutela degli interessi della categoria, ha una rilevanza sociale ed economica importante, in particolare a L’Aquila. E non serve spiegarne i motivi.

Ultima modifica il Venerdì, 11 Maggio 2018 11:04

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