"Giù le mani dalla scuola di Cagnano".
E’ il senso della lettera inviata dal sindaco del Comune dal consigliere delegato alla cultura e indirizzata agli uffici scolastici Provinciali per opporsi alla decisione di ridurre le classi della scuola secondaria di primo grado nel plesso scolastico di Fossatillo dell’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani. Il procedimento in atto prevede infatti, per il prossimo anno scolastico, la fusione in un'unica pluriclasse degli alunni di prima, seconda e terza media; anche il corpo docente, in pieno accordo con l’Amministrazione Comunale, ha scritto una lettera provando a far capire agli organi preposti come una situazione del genere potrà danneggiare gli alunni, le famiglie e l’intero territorio di Cagnano Amiterno colpito dagli eventi sismici del 2009 e del 2016/2017, ed inserito in ben due crateri.
"La fusione in un’unica classe di tre realtà distinte e diverse andrà ad amplificare criticità già presenti oltre a determinare problemi di natura logistica; merita attenzione infatti l’aspetto della sicurezza in termini di celerità di evacuazione, sicuramente da garantire quale esigenza sovraordinata nel nostro territorio in presenza degli eventi ambientali con i quali dobbiamo convivere", sottolinea il sindaco Iside di Martino. "Impossibile nascondere poi la difficoltà oggettiva che si avrà a garantire la qualità dell’insegnamento in una pluriclasse contenente anche una casse terza, bisognosa di una preparazione finalizzata al superamento dell’esame di stato".
Ai burocrati di turno, chiamati a ridimensionare gli Istituti scolastici a seguito degli ennesimi tagli alla cultura e che non conoscono affatto i nostri territori, il primo cittadino ricorda le Ordinanze emesse a seguito degli eventi sismici del centro Italia dal 24 agosto 2016, che "tutelano le nostre scuole derogando al numero minimo gli alunni. Tutto questo sembra non valere nulla, sembra non interessare agli uffici preposti il fatto che il numero degli iscritti alla prima media del prossimo anno scolastico sarà di tre unità in più rispetto all’attuale classe". Inoltre è di questi giorni la richiesta dell’Amministrazione al nulla osta per la realizzazione del primo stralcio di SAE (strutture abitative emergenziali) che consentiranno a settembre il rientro nel territorio comunale di alcuni nuclei familiari con figli in età scolare, che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni rese inagibili dal recente evento sismico.
"La scuola da sempre rappresenta un elemento fondamentale al quale non si può e non si vuole rinunciare soprattutto in un comune montano come il nostro", ribadisce il consigliere comunale con delega alla cultura Graziano Santucci, "abitato sì da poche persone ma che negli anni unite hanno fatto l’impossibile pur di mantenere in vita questa istituzione".
La speranza è che tali segnalazioni vengano prese seriamente in considerazione e che prima di pensare ai numeri ci si preoccupi del futuro degli alunni e di questa realtà comunale. "Laddove le leggi e le indicazioni dello Stato sono orientate verso il recupero e la valorizzazione dei piccoli centri, i burocrati invece hanno come unico interesse quello di far quadrare i conti. Nessuno tocchi la nostra scuola - l'avvertimento - nessuno approfitti dello stato di emergenza dei nostri paesi".