Proprio in queste ore, il Presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso sta programmando, in accordo con il Capo compartimento dell'Anas Abruzzo Antonio Marasco, la messa in sicurezza della viabilità attraverso interventi che comprendono la realizzazione di rotatorie stradali nei tratti di competenza Anas per le frazioni del Comune dell'Aquila, Bazzano, Onna e San Gregorio. "Un'opera assolutamente necessaria e condivisibile se non fosse che, al contempo, il Governatore stesse accordandosi con i vertici dell'Anas per lo smantellamento dalla nostra città di un'altra unità operativa che, da domani, verrà probabilmente spostata a Pescara o a Bari". A denunciarlo è il segretario provinciale del PSI, Gianni Padovani.
Il riferimento è allo smantellamento dell'ex compartimento Abruzzo dell'Aquila che, in realtà, è noto da tempo; già dal gennaio 2017, infatti, l'Anas ha dato seguito alla riorganizzazione nazionale dei Compartimenti presenti in tutte le regioni italiane: l'Abruzzo è stato accorpato nella macro area Abruzzo-Molise-Puglia. Ebbene, denunciavano allora Roberto Santangelo e Luca Rocci di L'Aquila futura, "la forza politica della Puglia e la speculare debolezza politica dell'Abruzzo hanno fatto sì che la sede della nuova struttura fosse localizzata a Bari"; qui sono state concentrate sia la dirigenza della Struttura tecnica che quella della Struttura amministrativa. "Conseguentemente, nella sede dell'ex Compartimento Abruzzo dell'Aquila la Struttura amministrativa verrà smobilitata - veniva spiegato - mentre la Struttura dirigenziale tecnica avrà un solo dirigente con un'autonomia di spesa fino a 20mila euro; per somme superiori dovrà avere l'approvazione esplicita del Capo Compartimento di Bari. Si può facilmente immaginare che quest'ultimo verrà a L'Aquila al massimo una o due volte al mese, e che successivamente - dopo le prime visite - sarà per lui più comodo e veloce fermarsi negli uffici periferici dell'Anas di Pescara".
Ebbene, è ciò che sta accadendo. "Alquanto inutili risultano gli allarmi lanciati senza ottenere risultati oltre un anno e mezzo fa dall'allora sindaco Cialente - ha tenuto a sottolineare Padovani - che richiedeva un intervento del Governo nella valutazione della necessità effettiva di tale spostamento mostrando, però, uno scarso interesse nel volerne capire le motivazioni effettive, dichiarando di non voler assolutamente discutere la scelta compiuta dal ministro Delrio e dall'Anas".
Nel corso dell'ultimo anno, attraverso una ristrutturazione dell'azienda stessa, il compartimento dell'Aquila è stato depauperato di gran parte della dirigenza con il conseguente spostamento dell'asse centrale di potere su Bari. "La maggior parte degli uffici, un tempo a stretta gestione regionale, sono stati accentrati nella sede di Roma con tutte le conseguenze del caso. E' evidente che con il trasferimento e la delocalizzazione degli uffici cresca e generi preoccupazione l'eventuale, se pur non immediato, trasferimento anche di parte dei dipendenti ad oggi impiegati nella sede aquilana", ribadisce Padovani. "Ed il tutto avviene sotto i nostri occhi con una certa discrezione, usata per voler celare una ormai amara verità anche da parte del nostro Governatore che non si oppone ma anzi cerca di creare accordi per concludere la vicenda. E' davvero incredibile ed inaccettabile che, dopo uno dei periodi più infausti che abbia mai colpito la regione Abruzzo, il presidente D'Alfonso stia nell'ombra a cercare un'intesa che allontani da un terrirtorio a rischio come il nostro i centri decisionali per la manutenzione della rete stradale che dovrebbe essere strategica e programmatica".
Questo silenzio e questa intesa saranno forse conseguenza del fatto che stiamo parlando proprio dell'azienda per la quale lavora il nostro Governatore? "E' poco ma sicuro che lascia sgomenti che colui che dovrebbe preservare la conservazione della lenta ripresa del territorio remi invece a favore dell'azienda che ha deciso ormai da un anno che la sede della nuova struttura verrà localizzata a Bari concentrandovi sia la dirigenza tecnica che quella amministrativa senza valutare i problemi politici, sociali ed economici che scaturiranno da tale scelta".