Martedì, 26 Giugno 2018 17:00

Polizia Municipale, polemica su nomina del dirigente Amorosi a guida del Corpo

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"Come capogruppo consiliare di 'Mdp - Articolo 1 per L'Aquila' mi sono chiesto perché il sindaco Pierluigi Biondi, invece di nominare un comandante alla guida del Corpo di Polizia Municipale, abbia nominato un semplice dirigente, come fosse uno dei tanti settori o servizi del Comune. Non riuscendo a trovare risposte adeguate ho deciso di interpellare il primo cittadino sulle procedure utilizzate per la nomina del dirigente, considerato che la stessa è regolamentata da norme nazionali e regionali, nonché dal regolamento approvato dal Consiglio comunale".

Rischiano di fare parecchio 'rumore' le parole di Giustino Masciocco che ha inteso contestare la nomina a guida della Municipale del dirigente al Bilancio e alla razionalizzazione Tiziano Amorosi

Masciocco si dice convinto che il sindaco, già nella scelta di individuare un dirigente e non un comandante, "ha di fatto agito in difformità al disposto delle norme regionali che regolano la materia"; la controprova "è riportata nella missiva del 12 marzo scorso, con la quale il dirigente dell'Ufficio delle Politiche per la Sicurezza della Polizia locale della Regione Abruzzo, dottor Giuseppe Di Fabrizio, ha invitato tutti i sindaci, compreso quello del Comune dell'Aquila, al rispetto della legge in caso di nomina del Comandante del Corpo di Polizia Municipale, ricordando che '....oltre a possibili ipotesi di danno erariale potrebbero anche configurarsi quelle penali di abuso d'ufficio, laddove l'illecita attribuzione procuri un ingiusto vantaggio patrimoniale a soggetti non legittimati e arrechi ad altri, anche all'ente, un danno ingiusto...'.

D'altra parte, il comandante della Polizia Municipale è responsabile verso il sindaco, il quale a sua volta è l'organo titolare delle funzioni di polizia locale che competono al Comune. Di conseguenza - ribadisce Masciocco - "la Polizia Municipale non può essere considerata una struttura intermedia, inserita in una struttura burocratica più ampia. Soltanto con la nomina di un comandante, quindi, e non di un dirigente (che, peraltro, sembrerebbe non essere in possesso delle specifiche competenze attinenti al conferimento dell'incarico richieste dal decreto legislativo 165/2001), l'attività amministrativa e di controllo del Corpo di Polizia Municipale potrà essere effettuata con la dovuta autonomia e disciplina, applicando gli indirizzi dell'amministrazione e del sindaco. Non si può rischiare che il Corpo della Polizia Municipale venga 'tirato per la giacca'".

Autonomia dalla politica che il Sulp, il sindacato unitario dei lavoratori della Polizia locale, ha richiamato nelle settimane scorse, con un comunicato molto duro a valle dello scontro con l'assessore al Commercio Alessandro Piccinini sulla lettura piuttosto restrittiva data dal Corpo all'ordinanza sindacale che regola l'attività degli ortofrutta all'aperto: "la Polizia Municipale - ha ribadito il Sulp - è un organo tecnico e non politico dell’apparato comunale che ha la propria specificità indipendentemente dall’orientamento politico e che opera indipendentemente dall’autorizzazione dell’Amministrazione di turno".

La dignità operativa e amministrativa delle donne e degli uomini che portano la divisa - ha dunque tenuto a chiarire Giustino Masciocco - "si perfeziona solo con la nomina di un proprio Comandante, che potrà difenderli dalle ingerenze della 'politica'. Il dirigente nominato ad interim, oltre al fatto di non poter svolgere i compiti che la norma assegna al comandante, di sicuro non riuscirà mai ad avere la stessa autorevolezza, perché non appartenente ad un Corpo che condivide valori fondanti ed elementi identitari".

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