Mercoledì, 04 Luglio 2018 04:28

Rapporto Censis sulle università: L'Aquila 15ª tra i medi atenei, la D'Annunzio al 13° posto tra i grandi e Teramo 4ª tra i piccoli

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Quindicesima posizione nella classifica generale dei medi atenei statali, con punte di eccellenza nelle lauree biennali di alcuni ambiti disciplinari - ingegneria e professioni medico-sanitarie – e altre buone performance soprattutto nei corsi di laurea dei dipartimenti scientifici.

E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia dell’Università dell’Aquila che viene fuori dalle classifiche Censis sugli atenei italiani, appena pubblicate.

Si tratta dell’annuale graduatoria che l’istituto di ricerca stila suddividendo le università in categorie omogenee per dimensioni e valutandole in base ai servizi, le strutture, le borse di studio offerte agli studenti ma anche alla comunicazione e all’internazionalizzazione.

Il voto finale è calcolato facendo la media di queste voci. Gli atenei sono stati suddivisi in cinque gruppi - grandi atenei, medi atenei, piccoli atenei, mega atenei e politecnici - sulla base del numero di iscritti nell’anno accademico 2016-2017 desunto dalle elaborazioni del Miur-Ufficio di Statistica su dati Anagrafe nazionale degli studenti universitari aggiornati all’11maggio 2018.

Per quanto riguarda le classifiche della didattica – quelle delle singole lauree triennali e biennali – è stato osservato, invece, un criterio leggermente diverso: il punteggio finale è una media di due voci: le progressioni di carriera e il livello di internazionalizzazione.

L’Aquila, come detto, occupa la 15ª posizione (su 18) nella classifica dei medi atenei, quelli da 10mila a 20mila iscritti.

Andando più nel dettaglio, per quanto riguarda le lauree triennali, il rapporto Censis certifica che L’Aquila è 13ª su 34 posizioni nell’ambito disciplinare chimico-farmaceutico con 85 punti; 30ª su 37 nell’ambito geo-biologico (biotecnologie, geografia, scienze biologiche, scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura, scienze geologiche) con 73,5 punti; 27ª su 40 nell’ambito ingegneristico (ingegneria civile e ambientale, ingegneria dell’informazione, ingegneria industriale) con 81,5 punti; 23ª su 32 con 79,5 punti per l’ambito insegnamento (scienze dell’educazione e della formazione); 30ª su 41 con 78,5 punti nell’ambito letterario-umanistico (discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e moda, tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali, lettere, storia, filosofia, beni culturali); 36ª su 41 con 74 punti nel settore linguistico (mediazione linguistica, lingue e culture moderne); 32ª su 37 con 78,5 punti nell’ambito medico sanitario (professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica, professioni sanitarie della riabilitazione, professioni sanitarie tecniche, professioni sanitarie della prevenzione); 25ª (ultima) con 68,5 punti nell’ambito psicologico; 20ª su 41 con 88 punti nell’ambito scientifico (scienze e tecnologie della navigazione, scienze e tecnologie fisiche, scienze e tecnologie informatiche, scienze matematiche); 18ª su 30 con 86,5 punti nell’ambito sportivo (scienze delle attività motorie e sportive).

Nelle lauree magistrali a ciclo unico (ingegneria edile architettura, medicina e odontoiatria) Univaq è 15ª  u 26 in ingegneria con 84 punti; 32ª  su 37 per medicina e chirurgia 75 punti; 24ª  su 32 con 85 punti per odontoiatria.  

Va un po’ meglio nelle lauree biennali. Nel settore ingegneristico è 6ª  su 31 con 91 punti; 3ª su 21 con 97 punti nel settore medico-sanitario; 30ª su 32 in quello chimico-farmaceutico; 28ª su 31 con 71,5 punti nel settore geo-biologico; 26ª su 26 nell’ambito psicologico; 11ª su 29 nel settore scientifico con 94,5 punti (ma seconda per rapporti internazionali); 11ª su 20 nel settore sportivo con 76,5 punti; 26ª su 26 per il settore psicologico.

Chieti-Pescara e Teramo

Per quanto riguarda l’Università D’Annunzio, il rapporto Censis la colloca al 13° posto (su 16) nella classifica dei grandi atenei statali, quelli tra 20mila e 40mila iscritti.

Teramo, invece, occupa la 4ª posizione nella classifica dei piccoli atenei, quelli fino a 10mila iscritti.

Il rapporto

Prosegue la crescita delle immatricolazioni

Per il terzo anno consecutivo, l'anno accademico 2016-2017 ha registrato una ripresa delle immatricolazioni (+5,2% rispetto all'anno accademico precedente) e una rinnovata attrattività dell'istruzione universitaria, scelta da oltre il 47% dei 19enni italiani. Sono i gruppi disciplinari economico-statistico e ingegneria a registrare le più alte quote di immatricolati (rispettivamente, il 14,5% e il 14,1%).

Si consolida la dimensione internazionale

Sul fronte dell'offerta, la dimensione internazionale acquisisce un peso sempre più consistente. Nell'ultimo anno accademico, più di 44.000 iscritti (quasi il 4% del totale) sono stati in mobilità, studiando e sostenendo esami presso un ateneo estero, e più del 23% di loro lo ha fatto attraverso programmi di mobilità internazionale diversi da Erasmus+, attivati grazie alla cooperazione internazionale dei singoli atenei. Questi ultimi, da parte loro, hanno ospitato oltre 29.000 studenti stranieri in mobilità. Nel 2016 quasi il 9% dei corsi di studio erogati era interamente in lingua inglese o con specifici curricula interamente in lingua inglese, mentre il 13% dei corsi di studio prevedeva il rilascio del titolo doppio o congiunto (double/joint degree).

I mega atenei statali

Tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) mantiene la prima posizione in graduatoria l'Università di Bologna, con un punteggio complessivo pari a 91,2. Segue, come l'anno precedente, l'Università di Firenze (86,0) a pari merito con l'Università di Padova (che rispetto al 2017 guadagna una posizione, acquisendo, tra l'altro, 4 punti nella comunicazione e nei servizi digitali) e con l'Università di Roma La Sapienza (che sale di due posizioni, accrescendo di 4 punti l'indicatore sulle strutture per gli studenti). Al pari dello scorso anno, ultima in classifica tra i mega atenei statali è l'Università di Napoli Federico II, preceduta in penultima posizione dall'Università di Catania. L'Università Statale di Milano, infine, si conferma terzultima.

I grandi atenei statali

L'Università di Perugia continua a guidare la classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti), tendenzialmente stabile rispetto allo scorso anno nei punteggi dei singoli indicatori, salvo una contrazione di 5 punti relativamente alle strutture per gli studenti, totalizzando così un punteggio complessivo pari a 93,8. Con 92,0 scala la graduatoria di treposizioni l'Università della Calabria, collocandosi al secondo posto, grazie all'apprezzabile incremento di 22 punti per borse di studio e altri interventi in favore degli studenti e di 12 punti per la comunicazione e i servizi digitali. Conferma la terza posizione in graduatoria anche quest'anno l'Università di Parma con un punteggio pari a 90,6. Scivola al quarto posto, perdendo due posizioni in un anno, l'Università di Pavia, con un punteggio complessivo di 87,8. New entry tra i grandi atenei statali è l'Università di Palermo, non più classificabile come mega ateneo a seguito della contrazione del numero di iscritti, occupando la settima pozione, preceduta dall'Università di Modena e Reggio Emilia (sesta posizione con 84,8 punti) e dall'Università di Cagliari (quinta posizione con 87,4 punti). Penultima tra i grandi atenei è l'Università di Roma Tre con 76,6 punti. Segue, in ultima posizione, l'Università della Campania Luigi Vanvitelli con 74,2 punti, nonostante il sensibile incremento di 12 punti registrato per le strutture per gli studenti.

I medi atenei statali

L'Università di Siena, come lo scorso anno, è in testa alla graduatoria dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio totale di 99,0. Guadagna la seconda posizione l'Università di Sassari, con un punteggio di 98,0, sorpassando l'Università di Trento (96,8). Quest'ultima guadagna punti per borse e altri interventi in favore degli studenti e internazionalizzazione, ma retrocede per gli altri indicatori. Stabile al quarto posto è l'Università di Trieste (91,0), seguita dall'Università Politecnica delle Marche (88,4). New entry tra i medi atenei statali, per effetto dell'incremento di studenti iscritti, è l'Università di Macerata, che si colloca in ottava posizione (84,6). Chiudono il ranking rispettivamente all'ultimo, penultimo e terzultimo posto le Università di Napoli L'Orientale e Parthenope, e l'Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.

I piccoli atenei statali

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) primeggia nuovamente l'Università di Camerino, con un punteggio complessivo di 91,4, cui segue l'Università di Foggia, che totalizza 87,6 punti e sale di due posizioni, occupando quello che lo scorso anno era il gradino dell'Università di Teramo, retrocessa al quarto posto e penalizzata in particolare dalla perdita di 18 punti relativamente alle strutture per gli studenti. L'Università di Cassino sale dal quinto al terzo posto, continuando l'ascesa della graduatoria iniziata lo scorso anno. La penultima e l'ultima posizione sono occupate rispettivamente dall'Università del Molise e dall'Università del Sannio.

I Politecnici

Stabile la speciale classifica dei Politecnici, guidata dal Politecnico di Milano (91,2), seguito dallo Iuav di Venezia (89,0), secondo posizionato, e dai Politecnici di Torino e di Bari, rispettivamente terzo e quarto.

Gli atenei non statali

Non riserva soprese, infine, la classifica degli atenei non statali, sostanzialmente stabile nelle diverse classi dimensionali, ad eccezione del passaggio dai piccoli ai medi atenei dello Iulm di Milano. Tra i grandi atenei (oltre 10.000 iscritti) primeggia anche quest'anno l'Università Bocconi (95,6 punti), seguita dall'Università Cattolica (87,6). Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) è prima la Luiss (91,4), seguita dalla Lumsa (83,8). Tra i piccoli, più numerosi, la Libera Università di Bolzano (con un punteggio totale di 106,0) è seguita dalla Liuc-Università Cattaneo (92,6). Concludono la graduatoria l'Università Lum Jean Monnet, in ultima posizione, preceduta dall'Università Europea di Roma. Ad eccezione del passaggio dello Iulm dai piccoli ai medi atenei non statali, all'interno della graduatoria si confermano nel complesso le posizioni dello scorso anno.

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