Equità e congruità nell'assegnazione dei posti da assegnare alle scuole di specializzazione cardiologia, neurologia e pediatria di cui l'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica ha stabilito il ripristino presso l'Università degli studi dell'Aquila.
A chiederle, con una lettera inviata ai ministri della Salute e dell'Istruzione, università e ricerca, rispettivamente Giulia Grillo e Marco Bussetti, al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e all'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci e alla rettrice dell'ateneo aquilano, Paola Inverardi, sono il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi e il vice sindaco con delega alla sanità Guido Quintino Liris.
"In attesa che la decisione venga formalizzata, e siamo fiduciosi perché ciò avvenga senza alcun impedimento di sorta, dalla conferenza Stato-Regioni è necessario avviare una riflessione finalizzata ad una successiva adeguata ed equa copertura dei posti da assegnare all'ateneo aquilano per l'attività di formazione" scrivono Biondi e Liris.
"La storia, la tradizione e l'importanza, a livello nazionale e internazionale, di cui può fregiarsi l'Università dell'Aquila ci impongono di porre alla vostra attenzione una simile considerazione affinché vengano opportunamente contemperate le esigenze di territori e atenei abruzzesi interessati dal provvedimento" concludono sindaco e vice sindaco.
La notizia della ripertura delle scuole di specializzazione era stata anticipata da qualche giorno fa dal vice sindaco Guido Liris che, in un post su Facebook, aveva sottolineato che sebbene le scuole di specializzazione fossero state riaccreditate in seguito ad una valutazione dell'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica -organo istituito dal Miur per la verifica della qualità della rete formativa- per l'ufficialità c'è da attendere la conferenza Stato-Regioni che stabilirà il numero dei posti per la formazione da assegnare a due atenei abruzzesi, quello dell'Aquila e quello di Chieti.
A dire il vero, il nuovo sistema di accreditamento delle scuole di specializzazione, non causò la chiusura di tutte e tre le scuole di specializzaizone. Le vicende di Pediatria, Neurologia e Cardiologia, infatti, non possono essere accomunate.
La rettrice Paola Inverardi, sulle colonne del quotidiano Il Centro, ha spiegato come relativamente a Neurologia "non c'è mai stato un vero problema dal momento che il mancato accreditamento delle scuola di specializzazione fosse da attribuire ad un errore materiale nella compilazione della rete formativa, quest'anno corretto".
Diverse le situazioni di Pediatria e Cardiologia. La prima rientrava in un accordo quadro stipulato tra l'Ateneo dell'Aquila e quello di Chieti finalizzato a mantenere, a livello regionale, tutte le scuole di specializzazione di Medicina. L'intesa aveva riguardato l'accorpamento delle sedi legali di 12 scuole di specializzazione, compresa quella di Pediatria dell'Aquila la cui sede amministrativa era stata trasferita a Chieti. L'accordo, ancora attivo sulle altre scuole, non riguarderà più l'Ateneo aquilano che avrà di nuovo la sede legale di Pediatria.
Infine, Cardiologia che lo scorso anno non riuscì a rispettare i requisiti necessari all'accreditamento perchè non convenzionata con la Asl ma solo con una clinica privata. Per ovviare al problema,è stato attivato quest'anno un convezionamento con l'Azienda Sanitaria.