"Il Pd e la Regione chiariscano dove sono finiti i 40 milioni per il nuovo ospedale dell'Aquila, annunciati dall'assessore alla Sanità Silvio Paolucci durante gli Stati generali della sanità nelle aree interne non più tardi di due mesi fa proprio nel capoluogo abruzzese".
A chiederlo è il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, all'indomani delle dichiarazioni degli esponenti del Partito Democratico relative al programma di riforma del sistema sanitario abruzzese. "Alla luce del documento presentato ufficialmente dal Pd per la realizzazione di nuove strutture ospedaliere sono disponibili, allo stato attuale, solo i circa sei milioni per la centrale unica del 118 – sottolinea il sindaco – Viene da chiedersi se sia stata fatta una marcia indietro rispetto a quanto affermato pubblicamente dall'assessore Paolucci e ritengo vada fatta chiarezza".
Anche per ciò che è accaduto a seguito del sisma del 2009, con i gravi danni che hanno interessato l'ospedale regionale San Salvatore, e in vista dell'istituzione del Dea di II livello, "L'Aquila non può rimanere indietro su un tema delicato e sentito come quello dell'edilizia sanitaria" conclude il sindaco.
A stretto giro, la replica dell'ex sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, responsabile dem per la sanità. "Delle due l'una. O il Sindaco dell'Aquila è (come ama definirsi) 'un semplice ragazzo di campagna' sempre poco informato e poco preciso, o è un abile creatore di fake. I 40 milioni per l'ospedale dell'Aquila, derivanti dai 228 milioni dell'Accordo di Programma (art. 20) a disposizione della Regione Abruzzo ci sono; infatti, nell'incontro-dibattito svoltosi il giorno 31 luglio, incontro che ha visto la partecipazione di operatori sanitari, sindacalisti, cittadini, rappresentanti di associazioni, dello stesso Direttore Generale Rinaldo Tordera, uno dei temi centrali della libera discussione è stato proprio relativo alla utilità o meno di realizzare un nuovo ospedale nella nostra città, visto che ci sono questi finanziamenti".
Si sono registrati pareri discordanti, ha sottolineato Cialente, "motivo in più per continuare a discutere, approfondire, capire cosa sarà più giusto fare. Un Sindaco di una città importante non può fare dichiarazioni come fosse al bar di un paesino. Prima dovrebbe informarsi, con precisione. Per questo potrebbero tornargli utili il numerosissimo staff che lo circonda, il suo ufficio stampa numericamente degno del Presidente del Consiglio dei Ministri".
La verità che emerge è duplice, l'affondo: "Da un lato egli governa la città 'per sentito dire', quindi non controlla né guida i processi, dall'altro, come un pescatore, sparge fake come pastura, sperando che qualcuno abbocchi ai suoi falsi allarmi. Non è la prima volta che ci prova".