Si sono celebrati ieri i funerali di Stato di 19 delle 43 vittime della tragedia di Genova; una cerimonia precedute da momenti di rabbia e dalla protesta silenziosa di molte delle famiglie delle vittime che hanno preferito dare l'addio ai propri cari in forma privata.
Presenti alle esequie il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e le massima autorità nazionali e locali. Un lungo e commosso applauso ha accolto una delegazione dei Vigili del Fuoco. "Il viadotto è crollato: non era solo un pezzo importante di autostrada, ma una via necessaria per la vita quotidiana di molti, un'arteria essenziale per lo sviluppo della Città. Genova però non si arrende", le parole di Angelo Bagnasco nell'omelia. Il cardinale ha descritto i sentimenti della popolazione davanti alla tragedia: "Il crollo del ponte Morandi sul torrente Polcevera ha provocato - ha scandito - uno squarcio nel cuore di Genova" e ha aggiunto che "qualunque parola umana, seppure sincera, è poca cosa di fronte alla tragedia, così come ogni doverosa giustizia nulla può cancellare e restituire".
Hanno partecipato alla funzione anche l'amministratore delegato di 'Autostrade per l'Italia' Giovanni Castellucci e il presidente Fabio Cerchiai che, nel pomeriggio, hanno tenuto una conferenza stampa promettendo mezzo miliardo di euro che serviranno per le esigenze immediate e per la ricostruzione del ponte in 8 mesi. D'altra parte, il Governo Italia - per voce del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte - ha confermato di aver formalmente inoltrato la lettera di contestazione che avvia la procedura di caducazione della concessione.
La posizione del Governo
Il Governo contesta al concessionario, che aveva l’obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte. Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, "fermo restando - si legge nella nota del Governo - che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l’onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia".
Si è diffusa la notizia che Autostrade per l’Italia sarebbe disponibile a ricostruire il ponte a sue spese; "se questa proposta verrà formalizzata - ha sottolineato Conte - il Governo la valuterà, ma non come contropartita della rinuncia a far valere la voce di tutte le vittime di questa immane tragedia. Se questa iniziativa di ricostruzione del ponte verrà addebitata a 'Autostrade per l’Italia' sarà solo a titolo di provvisorio risarcimento del danno, fermo restando che la ferita inferta alle vittime, ai loro familiari e al Paese è incommensurabile e non potrà certo essere rimarginata in questo modo".
Questa sciagura - leggiamo ancora dalla nota di Palazzo Chighi - "ci impone di adottare nuove iniziative, ben più rigorose di quelle pensate dai Governi precedenti". In particolare:
- "dobbiamo configurare una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture. Per ogni infrastruttura dovremo avere certezza dell’intervento di manutenzione da ultimo adottato e di quelli programmati. Dovremo essere in condizione di poter operare tempestivamente nella segnalazione degli interventi di riammodernamento del nostro patrimonio infrastrutturale, graduandoli secondo un preciso ordine gerarchico di importanza e urgenza;
- potenzieremo il servizio ispettivo che è istituito presso il Ministero delle Infrastrutture, in modo da assicurare una rigorosa e puntuale vigilanza sull’operato dei concessionari e sul rispetto dei vincoli che la legge e le convenzioni pongono a loro carico;
- a partire da settembre convocheremo tutti i concessionari delle infrastrutture, costringendoli a consegnarci un programma dettagliato degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, con specifica quantificazione delle risorse destinate a questo scopo: li costringeremo a impegnarsi in un programma di riammodernamento delle infrastrutture destinando ad esso risorse più proporzionate e adeguate agli utili che ne ricavano".
"Purtroppo arriviamo al Governo un po’ tardi", ribadisce Conte. "Il processo di privatizzazioni che riguarda le nostre infrastrutture è stato avviato molti anni fa, secondo una logica che ha favorito la gestione finanziaria delle stesse e ha oscurato la logica industriale che invece dovrebbe caratterizzarle. Adesso ci ritroviamo con rapporti di concessione e contratti di servizio ormai in essere, alcuni dei quali scadono in un futuro non prossimo, e che contengono condizioni e clausole molto sbilanciate a favore dei concessionari. Questo Governo farà di tutto per rivedere integralmente il sistema delle concessioni e man mano che esse scadono ne approfitterà per impostare queste operazioni sulla base di nuovi princìpi e di più soddisfacenti equilibri giuridico-economici. Questo Governo intende dare un segnale di svolta ben preciso: d’ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione, dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l’infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico che il Paese e, quindi, i cittadini sono disposti ad affidare alle loro cure solo a patto che il lucro che ne viene ricavato sia ampiamente compensato dalle garanzie di una 'assoluta tutela e sicurezza' delle vite degli utenti e di una 'gestione realmente efficiente' del servizio".
I provvedimenti che Autostrade per l'Italia intende assumere
Un fondo per esigenze immediate delle vittime che verrà gestito dal Comune, un progetto per ricostruire il ponte in acciaio in otto mesi, un fondo per indennizzare tutti coloro che saranno costretti a lasciare le loro case durante la ricostruzione.
Così l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci sui primi provvedimenti che la società intende assumere dopo la tragedia del ponte Morandi.
La cifra che la società intende mettere sul piatto sfiora il mezzo miliardo di euro: verrà utilizzata per interventi di demolizione e ricostruzione del ponte, per le esigenze degli sfollati e le prime necessità delle famiglie delle vittime, oltre che per interventi sulla viabilità di Genova.
L'ad, insieme con il presidente della società, ha anche espresso "grande tristezza e il cordoglio e la vicinanza alle vittime".
"Non siamo stati capaci di far sentire la nostra vicinanza alla città e di questo mi scuso, mi scuso profondamente", ha detto Castellucci. "Noi dobbiamo e possiamo dare molto alla città di Genova e siamo determinati a farlo con costanza, determinazione e senso di responsabilità. Siamo qua". Anche la famiglia Benetton, fa sapere il presidente Cerchiai, si pone davanti a questa tragedia "con grande dolore e con grande partecipazione".
La prima azione sarà per le vittime. Autostrade ha annunciato che metterà a disposizione un fondo di "svariati milioni di euro" per le esigenze immediate delle famiglie delle vittime, che verrà gestito insieme al Comune di Genova. La società stanzierà anche un fondo per indennizzare quanti saranno costretti a lasciare le loro case. Già da lunedì si interverrà per ripristinare la viabilità delle persone e delle merci. In particolare, si lavorerà per rispristinare la percorrenza in direzione del porto, tra il porto Voltri e Genova ovest. Verranno accelerati i lavori sul viadotto 10. Nel frattempo, è stata studiata l'ipotesi di liberalizzare il pedaggio da Bolzaneto a Genova ovest, da Pra a Genova aeroporto per residenti e non, a partire da lunedì.
Poi, c'è il capitolo ricostruzione. "Abbiamo sviluppato un progetto che, lavorando in parallelo su diversi fronti, ci permetterà di concludere complessivamente in 8 mesi la demolizione e la ricostruzione del ponte". Il nuovo ponte "sarà in acciaio e avrà minore impatto sul territori. Ci auguriamo che velocità di ricostruzione possa essere un segno della velocità con cui Genova si rialzi". Non c'è ancora una cifra precisa dei costi. "Non è l'elemento fondamentale di cui parlare oggi", ha detto Castellucci. "Facendo la somma si arriva velocemente al mezzo miliardo. Sono fondi disponibili, ci auguriamo che le autorizzazioni possano arrivare presto".
Sulle condizioni del ponte Morandi, Castellucci ha assicurato che "tutte le relazioni di cui eravamo a conoscenza davano uno stato di salute buono del ponte". I lavori decisi la scorsa primavera, ha chiarito, "non erano con una procedura d'urgenza ma ristretta. Perché le imprese che potevano partecipare a un intervento così complesso dovevano essere selezionate. Riguardava anche altro pilone non danneggiato. Era per allungare il tempo della vita utile del ponte". Il ponte fu costruito negli anni Sessanta, "non da noi, ma da un altro ente", ha inteso precisare l'amministratore delegato di Autostrade. "Bisognerà vedere come è stato costruito e altri elementi per potere definire le responsabilità di un evento che deve essere ancora indagato a fondo". Secondo l'ad, saranno importanti le testimonianze di chi era sotto il ponte per capire cosa è successo. Si attendono ora la verifica dei luoghi, dei materiali e delle registrazioni video. "Molti professori quotati hanno parlato di effetti particolari della combinazione di vento particolarmente forte e pioggia particolarmente intensa. Prima di dare delle soluzioni bisogna studiare luoghi e materiali - ha detto Castellucci - è quello che ci aspettiamo tutti dalle commissioni di inchiesta e dalla magistratura".
Dopo il panico generato lungo tutta la Penisola dal crollo di Genova, l'ad di Autostrade per l'Italia ha ribadito che "i ponti della nostra rete sono sicuri, sulla base delle analisi che le strutture tecniche e i progettisti hanno fatto. Detto ciò, ho chiesto di fare un'analisi critica di tutte le analisi che sono state fatte perchè un eccesso di cautela forse è il momento di giusto di spenderla".
La freddezza di Di Maio e Salvini
Al termine della conferenza stampa di Autostrade per l'Italia, è arrivata immediata la replica del vicepremier Luigi Di Maio. "Sia ben chiaro: lo Stato non accetta elemosine da Autostrade. Pretendiamo risarcimenti credibili e non vi sarà alcun baratto. L'unica strada che il governo seguirà è quella di andare avanti con la procedura di revoca. Le loro scuse servono a poco e non vi è modo di alleviare le sofferenze di una città distrutta dal dolore", ha scritto su Facebook il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico. "Oggi abbiamo fatto una promessa ai familiari delle vittime e a tutti i cittadini rimasti coinvolti nella tragedia.
Ha aggiunto Salvini: "Ho visto che Autostrade ha chiesto scusa e che metterà dei soldi, meglio tardi che mai; ma se qualcuno pensa che con questo possano pagare le loro colpe ha sbagliato, è solo il minimo sindacale".