Venerdì, 24 Agosto 2018 17:22

"Siamo gli invisibili", parlano i rappresentanti degli studenti del Cotugno. Calvisi: "Strategia ben definita, a breve e lungo termine"

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"Sono passati ormai due anni dallo scoppio del 'caso Cotugno' e noi studenti e studentesse viviamo nella speranza e nell'incertezza di trovare un posto in cui fare lezione. L'istruzione è un diritto e non si garantisce cercando disperatamente aule in giro per la città. Deve essere di qualità".

Parlano i rappresentanti degli studenti del Liceo Cotugno, Luigi Colagrande, Tommaso Cotellessa e Sara Ramzi, ribadendo che "per vivere un anno scolastico in serenità non è sufficiente avere un tetto più o meno sicuro sulla testa; servono aule adeguate - sottolineano - laboratori, palestre, bisogna che il collegamento dei trasporti sia efficiente. Quando si parla del Cotugno, prima che ad un edificio - che evidentemente non abbiamo più - bisogna pensare ad una comunità umana. Siamo studenti e studentesse, non pacchi".

Una comunità che viveva di equilibri che sono stati profondamente mutati con l'avvento dello 'spezzatino'; "siamo stanchi tanto delle grandi parole vuote quanto dei silenzi istituzionali", l'affondo degli studenti. "Non c'è alcun tipo di progettualità a lungo termine, nessun tipo di programma di ricostruzione delle scuole del capoluogo. Come si può avere la pretesa di far ripartire la città se si trascurano le scuole e, di conseguenza, la formazione dei giovani?".

Una domanda che inchioda la politica alle proprie responsabilità.

Al Liceo Cotugno continuano a scendere gli iscritti: "non si sono riformate due classi per l'anno scolastico in arrivo", tengono a chiarire gli studenti.

"Siamo invisibili sia in quanto studenti che in quanto possibili risorse per la rinascita della nostra martoriata città", le loro parole, cariche d'amarezza.

"La cittadinanza dopo la 'psicosi' iniziale sembra averci completamente dimenticati; ma ancora peggio le istituzioni: dal Comune, le forti dichiarazioni a al momento dell'insediamento nel 2017 e poi il silenzio; dalla Provincia, mille promesse e continui rinvii. Dopo ben due anni di provvisorietà siamo stanchi di attendere inermi".

Per questo, gli studenti rivolgono un "ultimo, disperato appello" a Comune e Provincia: "vogliamo cominciare a pianificare davvero la rinascita di L'Aquila? Allora ripartite da noi e soprattutto con noi! Vanno pensate scuole definitive a misura delle necessità degli studenti e delle studentesse".

Calvisi: "C'è una strategia ben definita, a breve e lungo termine"

Sollecitato da NewsTown, il consigliere provinciale delegato all'edilizia scolastica, Vincenzo Calvisi, spiega che, in realtà, una strategia per il Liceo Cotugno c'è, a breve e lungo termine.

"Ci siamo ritrovati in una situazione peggiore dell'anno passato - sottolinea il consigliere - dovuta alla sentenza del Tar del 2 luglio scorso che ha interdetto completamente la sede storica di via Da Vinci a Pettino, anche i corpi agibili. Una sentenza che non ha precedenti in Italia. Ecco perché le criticità da affrontare non sono state affatto banali". 

Già da maggio, aggiunge Calvisi, "abbiamo avviato una interlocuzione col Comune dell'Aquila per ottenere 2 Musp: la struttura che ospitava la Dottrina Cristiana in via del Castelvecchio e quella delle Micarelli, in via Ficara, entrambe in zona ovest e non lontane l'una dall'altra; in questi Musp, che si presentano in ottime condizioni, verranno alloccate circa 30 classi del Liceo Cotugno". Le altre 20 classi, invece, resteranno nel polo di Colle Sapone, come già avvenuto per l'anno scolastico passato: "entro il 31 agosto - ha assicurato Calvisi - il presidente della Provincia firmerà il decreto con la formale assegnazione degli spazi". 

Intanto, a settembre inizieranno i lavori nella sede di via Da Vinci: "sono stati già aggiudicati per 1 milione di euro - spiega Calvisi - e riguarderanno i corpi F e G", i corpi inagibili per intenderci, già chiusi l'anno passato. "Si stima che i lavori potranno concludersi in 120 giorni. Poi, appalteremo anche l'adeguamento dei corpi A, C, D, E, interdetti con la recente sentenza del Tar: l'auspicio è di riportare la sede di Pettino alla piena agibilità in un anno, con un indice di vulnerabilità pari ad almeno 0.7". 

Insomma, se tutto andrà per il verso giusto a settembre 2019 studentesse e studenti del Liceo Cotugno potrebbero rientrare nel vecchio edificio. 

In parallelo, "abbiamo un tavolo aperto col Comune e con gli altri enti pubblici per trovare un'area dove collocare il nuovo edificio che ospiterà il Cotugno: in cassa ci sono 13 milioni di euro per realizzare la nuova scuola. Si tenterà di individuare un'area pubblica, del Comune, della Regione o della Asl, altrimenti si procederà con un bando pubblico per individuare un'area privata eventualmente da espropriare, che verrà istruito entro l'anno", aggiunge Calvisi. I tempo per costruire l'edificio saranno lunghi, evidentemente: "4 o 5 anni", azzarda il consigliere provinciale. Che aggiunge: "Con la massima umiltà, mi pare di poter dire che una strategia c'è, a breve, medio e lungo termine". 

Sulla ventilata possibilità di ospitare il Cotugno nei locali della ex Optimes, Calvisi ribadisce che è stata chiusa definitivamente in un cassetto: "l'ipotesi si è rilevata impraticabile, per i costi a carico dell'Ente in fitto e adeguamento, e perché avrebbe necessitato una lunga variante urbanistica da aree industriale ad area a uso scolastico. Non siamo più in somma emergenza, come dopo il sisma, vigono le norme ordinarie". 

 

Ultima modifica il Sabato, 25 Agosto 2018 10:35

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