Mercoledì, 12 Settembre 2018 10:15

Bando periferie, intesa tra Anci e Governo: fondi in tre anni. E L'Aquila?

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"Abbiamo una soluzione: il principio è salvo, i fondi sono tutti salvi. Nel prossimo decreto del governo, la prossima settimana, saranno stanziate le risorse previste nell'arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni".

Parole di Antonio Decaro, presidente Anci, all'uscita da Palazzo Chigi a conclusione dell'incontro avuto dai sindaci italiani con il premier Giuseppe Conte sulla contestata decisione del governo di congelare il così detto 'Bando Periferie. In sostanza, con un emendamento al decreto 'Milleproroghe' presentato in Senato, l'esecutivo aveva sospeso fino al 2020 i finanziamenti previsti per 96 città, tra cui L'Aquila, nell'ambito del piano periferie voluto dal governo Renzi; si era deciso di assicurare le risorse soltanto ai primi 25 progetti in gaduatoria, quelli che avevano ottenuto il punteggio più alto, rinviando al 2020 l'eventuale finanziamento degli altri 96. 

Pensate che L'Aquila si era classificata al 27esimo posto, con un progetto che avrebbe beneficiato di un cofinanziamento di ben 18 milioni di euro destinato ad una serie di interventi tra cui: la realizzazione di percorsi ciclopedonali pensati per favorire la mobilità in sicurezza degli studenti nelle zone di collegamento con i principali poli scolastici ed universitari; una rete di centri sociali e servizi di quartiere nelle aree periferiche urbane, attraverso la ristrutturazione e il riuso di 10 scuole dismesse (Torretta, Gignano, Sant'Elia, San Sisto, Coppito, San Marco di Preturo, Menzano, Pescomaggiore, Valle Prepara, Tempera) con l'attivazione di progetti sociali finalizzati a stimolare partecipazione e aggregazione; un intervento destinato alla riqualificazione edilizia, urbana e sociale del complesso Erp di San Gregorio; la riconversione di alcuni insediamenti del progetto CASE di Collebrincioni, Arischia e Coppito da destinare a cooperative di giovani, ad anziani e studenti.

Si erano fatti passi in avanti importanti, tra l'altro: nel dicembre del 2017 era stato approvato dalla Giunta lo schema di convenzione tra Comune dell'Aquila e Presidenza del Consiglio dei Ministri con il quale venivano stabiliti tempi e modalità per la realizzazione degli interventi previsti nella proposta progettuale. Tuttavia, e sul punto torneremo, avendo l'esecutivo chiesto alcune rimodulazioni - concesse dal governo Gentiloni - l'intesa con Palazzo Chigi, in realtà, non è mai stata sottoscritta, anzi, la rimodulazione non è mai passata in Giunta. 

Fino al congelamento che ha 'spiazzato' i Comuni italiani, pronti a dare battaglia con la minaccia di ricorsi. Sul punto, il sindaco Pierluigi Biondi ha mantenuto un atteggiamento piuttosto dimesso, non partecipando alla conferenza stampa indetta dai colleghi di Chieti e Pescara per fare il punto della vicenda: d'altra parte, non avendo ancora sottoscritto la convenzione, l'Ente non avrebbe potuto neanche unirsi ai ricorsi degli altri Comuni italiani.

Ora, però, si è aperto uno spiraglio. "Evidentemente è una mediazione - ha tenuto a sottolineare Decaro - ma saniamo l'incostituzionalità di quell'articolo 1 comma 140 che finanziava per la metà il bando per le periferie; contemporaneamente, con il prossimo decreto del governo recuperiamo la norma originaria dando la possibilità a tutti i Comuni di procedere con la progettazione", ha aggiunto il sindaco di Bari e presidente Anci. In effetti, sul 'Milleproroghe' il governo gialloverde ha poi posto la fiducia approvando il provvedimento così come licenziato in Senato, e dunque col taglio delle risorse. "Alcuni Comuni - ha proseguito Decaro - volevano che oggi si risolvesse il problema: abbiamo ottenuto un risultato importante che è quello di risolverlo tra una settimana visto che pare che domani [oggi, ndr] non si potesse risolverlo alla Camera col 'Milleproroghe'. Questo impegno del governo per noi è importante: ho spiegato al presidente del Consiglio che se non dovessero risolvere il problema interromperemmo le relazioni istituzionali".

"Non tutti realizzeranno i progetti l'anno prossimo: le risorse saranno assegnate sulla base delle effettive necessità", è stato spiegato. In sostanza, si partirà con i Comuni che hanno già il progetto esecutivo approvato. "Ho ascoltato con grande disponibilità le istanze dell'Anci e con i sindaci presenti ho condiviso l'obiettivo di avviare un percorso per giungere alla migliore soluzione possibile e nei tempi più rapidi", ha confermato in una nota il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "La soluzione che intendiamo adottare è quella di inserire nel primo decreto utile (successivo alla conversione del Milleproroghe) una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata".

A questo punto, resta da capire che intenzioni ha il Comune dell'Aquila: il progetto, così come rimodulato, non è passato in Giunta e non ha ancora l'esecutivo approvato ovviamente e, d'altra parte, la convenzione con Palazzo Chigi non è stata ancora sottoscritta. Col rischio che, a questo punto, possa andare davvero perduto il cofinanziamento da 18 milioni di euro. 

Ultima modifica il Mercoledì, 12 Settembre 2018 21:59

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