Mercoledì, 12 Settembre 2018 11:58

Trasporto pubblico, TUA: Filt Cgil proclama lo stato d'agitazione del personale

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La Filt Cgil Abruzzo, a distanza di circa un anno da un'analoga procedura attivata in quella circostanza sia per denunciare una serie di violazioni contrattuali da parte della Società Unica Regionale di Trasporto (TUA spa) ma anche e soprattutto per porre in risalto una evidente incapacità manageriale ad assicurare doverose e necessarie efficienze organizzative, si trova ufficialmente costretta a riprogrammare una fase di conflittualità sindacale.

IN TRE ANNI SONO RIUSCITI A FARE PEGGIO - "Pur consapevoli che da un'aggregazione societaria alquanto complessa sia per caratteristiche dimensionali, logistiche e tecniche, non avremmo potuto aspettarci risultati immediati in termini qualitativi ed organizzativi - si legge in una nota del sindacato - non avremmo mai immaginato che, nell'arco di un triennio, si arrivasse addirittura a peggiorare (e di gran lunga) le pessime esperienze e condizioni del passato che, non a caso, indussero il legislatore ad accelerare il processo di aggregazione delle società regionali di trasporto. A dire il vero, alcuni timidi segnali di cambiamento si registrarono nel breve lasso di tempo in cui la neonata società venne affidata alla guida del Prof. Luciano D'Amico, ma con l'avvicendamento societario, sono bastati davvero pochi mesi per fare un terribile salto nel passato e per vanificare gli straordinari a cui le organizzazioni sindacali, e i circa 1600 lavoratori, si sottoposero nel 2015 con il solo obiettivo di contribuire alla nascita di un'importante azienda pubblica in grado finalmente di sfatare l'assurda equazione 'efficienza nel trasporto locale è uguale a privatizzazione'".

GUAI A METTERSI CONTRO - Oggi nella società TUA Spa "persevera un atteggiamento arrogante e discriminatorio" - denuncia la Filt Cgil - in modo specifico "nei confronti di quelle rappresentanze sindacali che osano manifestare dissenso e critiche sull'operato aziendale, al punto da ignorare sistematicamente tutte le istanze e le richieste di incontro legittimamente inoltrate. Tale atteggiamento risulta in totale violazione delle più elementari norme comportamentali finalizzate alla composizione delle controversie collettive e alla prevenzione del conflitto e, se vogliamo, costituisce l’antitesi di quanto espressamente previsto dalle norme e dai contratti vigenti in materia di relazioni industriali e di diritti sindacali".

PESANTI TAGLI IN BUSTA PAGA - Eppure, la società dovrebbe essere consapevole che i dipendenti della Società TUA, oltre ad avere condiviso misure di armonizzazione e di efficientamento delle condizioni normative e retributive espressamente previste dal contratto aziendale siglato nel 2015, "si sono visti sottrarre (senza averne responsabilità e pur avendo contributo alla messa in sicurezza dei conti della società) l’erogazione del Premio legato al positivo risultato di esercizio"; stiamo parlando di quegli stessi dipendenti della Società TUA che, unitamente ai circa 2500 addetti del settore di aziende pubbliche e private che operano nell'intero territorio regionale, "si sono visti altresì sottrarre (in questo caso per responsabilità regionali) l’erogazione di quanto espressamente previsto dall’accordo integrativo regionale del 2004, con una perdita economica per ogni lavoratore quantificabile in circa 1800 euro lordi (relativa al periodo 2014/2018). Se a tutto ciò aggiungiamo l'imbarazzante condizione dei servizi offerti ai cittadini, indubbiamente peggiorata sotto tutti i punti di vista, per non parlare delle carenze organizzative, è del tutto evidente che l'unica cosa che rimane da fare per un'organizzazione sindacale che faccia il proprio dovere, è alzare il livello di attenzione e di conflitto".

Dunque, lo stato di agitazione del personale è stato attivato ufficialmente dalla Filt Cgil Abruzzo in data 11 settembre 2018, trasmettendo contestualmente la relativa procedura di raffreddamento e conciliazione alla stessa Società regionale di trasporto, alla Regione Abruzzo e agli organi preposti (Prefettura di Chieti, Commissione di garanzia per l'esercizio del diritto di sciopero, Osservatorio sui conflitti).

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