Giovedì, 13 Settembre 2018 12:22

Sirente Velino, Tar accoglie ricorso degli ambientalisti contro lottizzazione Prato della Madonna

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Il Tar Abruzzo, con sentenza n. 362/2018, ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni Mountain Wilderness, Lipu e Italia Nostra, con il supporto della Stazione Ornitologica Abruzzese e di Salviamo l'Orso, contro la lottizzazione del Comune di Rocca di Mezzo che prevedeva l'occupazione di suolo per complessivi 22.690 mq. in località “Prato della Madonna”, zona SIC e ZPS, all'interno del Parco Regionale Sirente-Velino.

A renderlo noto sono le associazioni ambientaliste.

"E' la vittoria del buon senso, del rispetto della legalità e della tutela di un'area protetta, bene comune della Regione Abruzzo e dell'Europa" si legge in una nota di Mountain Wilderness. "In particolare" continua l'associazione "rimarchiamo che, se si fosse seguita la procedura e fosse stato recepito il parere dell’Ente Parco, non si sarebbe dovuto indire alcun giudizio. Difatti, la stessa sentenza riporta che il parere del Comitato VIA Regionale sarebbe stato emesso in pieno contrasto con il diverso esito della relazione resa dall’Ente Parco in seno al procedimento di valutazione di incidenza ambientale secondo la quale “... l’intervento edilizio e le misure mitigative indicate dalla ditta proponente pregiudicherebbero l’equilibrio ambientale e idrogeologico superficiale dell’area interessata nonché la conservazione della specie floristica klasea lycopifolia che vi dimora ed è protetta dalla direttiva habitat CEE 92/42”.

Come spesso accade era noto a tutti che il progetto non si sarebbe potuto realizzare. "La sentenza ribadisce l’importanza dei Siti di Interesse Comunitario e delle Zone di Protezione Speciale e dell’impossibilità di poterle superare con pareri e studi spesso superficiali e poco rispettose delle norme di tutela e conservazione".

Massimo Fraticelli, responsabile Aree Protette della Delegazione Abruzzese di Mountain Wilderness ha aggiunto, dunque, che ”il Parco del Sirente Velino deve essere messo in condizione di poter esprimere le proprie politiche di conservazione e sviluppo sostenibile. La Regione Abruzzo deve erogare i finanziamenti adeguati per sostenere le professionalità e le competenze del personale scientifico dell'Ente Parco e non continuare a mortificarle”. La sentenza rimette l'ambiente al primo posto, riconosce il ruolo attivo svolto dalle associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell'Ambiente e smaschera le istituzioni pubbliche che hanno interpretato le leggi vigenti di tutela ambientale per scopi diversi da quello della conservazione della natura protetta.

Marano Mario Viola, responsabile della Delegazione Abruzzese dell'associazione, ha tenuto a sottolineare, invece, che “questa sentenza, alla luce dell'emergenza parchi in Abruzzo e in Italia, è un monito per le istituzioni pubbliche (Regioni, Comuni, Enti Parco) affinchè siano impediti ulteriori attacchi all'integrità delle montagne, per un rilancio concreto delle aree protette appenniniche ed alpine come laboratori sperimentali con il pieno coinvolgimento attivo dei cittadini locali”.

Ultima modifica il Giovedì, 13 Settembre 2018 15:08

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