Con 6 voti contrari e 3 favorevoli, il Consiglio territoriale di partecipazione di Coppito-Pettino-Cansatessa-San Vittorino, riunito ieri nella sede di Murata Gigotti, ha espresso parere contrario alla delibera 332 del 27 luglio, con la quale è stato disdetto il contratto d'affitto - risalente al 2008 e poi rinnovato, per altri sei anni, nel 2014 - stipulato dal Comune con i proprietari dello stabile.
Il provvedimento, motivato dalla volontà di razionalizzare "i fitti passivi in un'ottica di contenimento della spesa", ha diviso la popolazione locale che, ieri, ha partecipato numerosa alla riunione convocata dal presidente Giuseppe Romano su sollecitazione di alcuni consiglieri.
Al di là del risultato finale (i pareri espressi dai CTP rispetto a provvedimenti esecutivi sono consultivi e non vincolanti), l'incontro più che a promuovere la partecipazione e l'informazione dei cittadini -funzioni che i CTP sono chiamati a svolgere- si è caratterizzato per lo scontro acceso tra "due fazioni", espressione spesso ripetuta nel corso della riunione. L'una contraria allo "sfratto" delle associazioni, diretta conseguenza del provvedimento, adottato, a dire il vero, piuttosto frettolosamente e senza avviare alcun percorso di concertazione. L'altra che, lamentando una gestione "poco trasparente" da parte della Pro Loco, si dice d'accordo a rescindere il contratto con i proprietari del casale e favorevole al conseguente trasferimento della sede della Pro Loco e del Centro Anziani in uno degli appartamenti del Progetto Case.
Posizione, quest'ultima, sostenuta dallo stesso presidente del CTP Giuseppe Romano che, in una nota diffusa qualche giorno fa, aveva sollevato dubbi sulle "modalità di utilizzo e gestione della struttura -leggiamo dal comunicato- visto che non solo una larga parte di giovani e anziani di Coppito e dei paesi limitrofi è di fatto esclusa dalla possibilità di usufruire degli spazi ma, in più di una occasione, sono stati addirittura organizzati, all'insaputa dell'attuale amministrazione comunale, banchetti, pranzi di matrimonio, cresime, battesimi e compleanni con spese di fitto, luce, acqua e gas a carico del Comune dell'Aquila e quindi dei contribuenti aquilani".
Un comunicato che ha creato non pochi dissapori in seno allo stesso Consiglio territoriale che, come denunciato ieri da diversi consiglieri, non ne era stato precedentemente informato.
Come noto, la vicenda ha assunto connotati anche politici, e non solo per l'interrogazione depositata dal capogruppo del 'Passo Possibile' Paolo Romano e dal consigliere Antonio Nardantonio (entrambi presenti alla riunione di ieri) che dall'amministrazione pretendono risposte sulle "motivazioni del recesso e su quelle che hanno portato ad affrontare il problema fitti passivi partendo proprio dal parco di Murata Gigotti e non dagli uffici comunali, vero problema del Comune". Il provvedimento sarebbe stato adottato, infatti, su sollecitazione del presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, anche lui coppitano e dal 2014, in seguito al rinnovo delle cariche sociali della Pro Loco che hanno portato alla designazione dell'attuale gruppo dirigente, "in guerra" con l'associazione. Non è un mistero, peraltro, che lo stesso presidente del CTP Romano, è tra i promotori dell'associazione Coppito nel cuore e nell'anima, molto vicina al presidente del Consiglio comunale.
Nello scambio di accuse tra le due "fazioni", l'enfasi posta sui problemi che, secondo alcuni, si ravvisano in modalità poco chiare di gestione del luogo di aggregazione, hanno relegato in secondo piano quello che sarebbe dovuto essere il fulcro della discussione: che ne sarà delle attività sociali e dei servizi che le associazioni offrono ai cittadini se il provvedimento di giunta non venisse sospeso? A Murata Gigotti trovano sede una biblioteca comunale di 9000 volumi gestita da ragazzi nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro; un Centro sociale anziani che promuove laboratori teatrali, scuole di canto, tombolo, cucina, lingue, e un campo estivo per i ragazzi. E' sede inoltre della Protezione civile, che ha in carico la gestione dell'area di accoglienza in situazioni emergenziali. Tutti servizi e attività che difficilmente potrebbero essere svolte all'interno di un appartamento del Progetto case e che hanno reso Murata Gigotti un centro di socializzazione e aggregazione sociale importantissimo, riferimento per molti ragazzi che vivono in paese. Alcuni, arrivati all'Aquila per studiare, hanno deciso addirittura di trasferirsi a Coppito per usufruire della biblioteca aperta tutti i giorni fino a tardi e con Wifi gratuito.
D'altra parte, la razionalizzazione dei fitti passivi con cui è stata motivata la delibera non convince affatto. "All'Aquila ci sono 12 Centri sociali ai quali il Comune paga le utenze per delibera, perché hanno colpito soltanto Murata Gigotti?", si chiede chi frequenta quotidianamente il centro. Così come non convincono i presunti guadagni personali che deriverebbero dalle attività svolte dalla Pro loco. "L'associazione Pro Loco ha un bilancio che deve essere presentato alla Regione. Tutte le cene organizzate nel casale -spiegano gli iscritti- sono contabilizzate e il ricavato viene in parte investito per l'acquisto delle attrezzature necessarie alla manutenzione del parco e dei locali, in parte utilizzato per donazioni specifiche nei confronti di Onlus o enti come la Caritas, la Puer, L'Aquila per la Vita; per il resto tutto è gestito a titolo gratuito dai volontari".
Al di là delle motivazioni che hanno spinto la giunta ad adottare la delibera, ciò che è certo è che la delibera solleva una questione di trasparenza.
Stante l'interesse pubblico della destinazione dell'immobile che raggruppa associazionismo di carattere sociale, sportivo e culturale, un'amministrazione pubblica non dovrebbe adottare provvedimenti esecutivi di tale portata se non a valle di un percorso di concertazione. Vedremo se in sede di Consiglio comunale si riuscirà a trovare una soluzione condivisa sul futuro di Murata Gigotti.