A quasi dieci anni dal terremoto, tornano al loro splendore la fontana e la piazza dei Nove Martiri, nel centro storico dell'Aquila, con la famosa scultura bronzea, nota anche con il nome di "Montanina", realizzata, nel 1929, dall'artista Nicola D'Antino, lo stesso autore delle statue della Fontana Luminosa.
Una rinascita che si deve al Rotary Club L'Aquila, che, insieme ad altri club Rotary - Lincelles (Francia) e Mariemont (Belgio) - alla Fondazione Carispaq e alla ditta Gavioli (autrice dei lavori), ha finanziato sia l'intervento di recupero della fontana e della scultura che quello della piazza, intitolata ai nove giovani aquilani trucidati dai nazisti proprio in questi giorni, il 23 settembre 1943. Il costo dei lavori è stato, complessivamente, di circa 60mila euro.
Alla cerimonia di riconsegna, hanno partecipato il vice sindaco dell'Aquila Guido Liris, gli assessori comunali Emanuele Imprudente e Sabrina Di Cosimo, la presidente del Rotary Club L'Aquila Rossella Iannarelli, Giorgio Paravano (socio Rotary e presidente della onlus L'Aquila per la vita), l'architetto Antonio Di Stefano e la storica dell'arte Letizia Tasso in rappresentanza della Soprintendenza archeologica, delle belle arti e del paesaggio, che ha guidato e coordinato il restauro. Presente anche una delegazione dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani) L'Aquila.
"Abbiamo inteso far tornare a nuova vita un pezzo di memoria e di storia della nostra città. Un segnale di vicinanza e di ottimismo per tutti gli aquilani" ha detto la presidente del Rotary club L'Aquila Rossella Iannarelli.
Il restauro
Gravemente danneggiate dal terremoto del 6 aprile 2009, la fontana e la statua versavano, già prima del sisma, in una condizione di parziale degrado e abbandono. Nel 2013, la scultura che sovrasta la fontana subì anche un tentativo di furto, sventato dalle forze dell'ordine. Da quel momento, si decise di custodirla all'interno del Forte Spagnolo.
Il restauro, curato da Massimiliano Metri sotto la supervisione della Soprintendenza, è avvenuto all'interno di alcuni locali di via Simonetto (una delle strade attigue alla piazza) in una sorta di laboratorio aperto e visibile al pubblico.
Come detto, l'intervento di recupero ha riguardato anche la piazza, con la sistemazione e la ripulitura delle aiule, il riassetto della pavimentazione, la realizzazione di un impianto di videosorveglianza. A breve, il comune dovrebbe completare l'opera ripristinando anche l'illuminazione e le panchine che c'erano prima del terremoto.