Venerdì, 05 Ottobre 2018 14:35

Tentato stupro all'Aquila, Sirolli (180amici onlus): "No a semplificazioni"

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Il presidente dell'associazione per la tutela della salute mentale 180amici onlus, lo psicologo Alessandro Sirolli, interviene in merito al caso di tentato stupro avvenuto la scorsa settimana all'Aquila.

"Quale associazione a tutela degli interessi dei cittadini portatori di malattie mentali" scrive Sirolli in una nota "sentiamo forte il dovere di intervenire nel merito di come alcuni organi di stampa hanno trattato la notizia della grave aggressione subita dalla giovane cittadina nella notte di domenica".

"Prioritariamente esprimiamo la netta condanna della violenza e la totale solidarietà alla ragazza vittima di tale grave aggressione".

"Non possiamo comunque esimerci dall'evidenziare come alcune testate giornalistiche abbiano riportato la notizia, sottolineando nei titoli lo status di rifugiato e in particolare la sussistenza di problemi psichici".

"La necessità di semplificazione non giustifica tale evidenza, che alimenta tutte le ingiustificate paure purtroppo esistenti nei confronti di coloro che soffrono di male mentale, rafforzando nell'immaginario collettivo l'idea che la malattia mentale sia determinante maggiore nella commissione di reati contro la persona".

"E' doveroso richiamare attenzione alle statistiche che sconfermano queste posizioni dimostrando che in percentuale il maggior numero dei reati contro la persona sono commessi da persone sane mentalmente".

"Sottolineiamo a proposito che mai un reato commesso da persona malata di malattia organica viene giornalisticamente riportato come " cardiopatico aggredisce" o " diabetico violenta...""

"Almeno consideriamo la malattia mentale al pari della malattia fisica!".

"Tutti possiamo ammalarci mentalmente e tutti abbiamo bisogno di ricevere cure appropriate, come ci risulta abbia ricevuto l'autore di questo grave reato, responsabile e condannabile dopo l'iter processuale".

"Resta comunque la necessità che i centri di accoglienza siano sempre più supportati dai Servizi di Salute Mentale, in condizione quindi di dare risposte non solo alle urgenze con ricoveri ospedalieri, ma anche di poter curare in contesti di civile abitazione seguiti dal sistema psichiatrico pubblico".

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