Venerdì, 03 Gennaio 2014 10:06

Pescara, qui si gusta il Parrozzo. All'ombra della Basilica di Collemaggio

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L'articolo è stato pubblicato ieri, giovedi 2 gennaio. Sezione 'Mare' del portale online de 'La Stampa'. Titolo: 'Adriatico: qui si gusta il Parrozzo'. Sottotitolo: 'Sulle rive abruzzesi, in una pasticceria di Pescara, nasce il dolce natalizio più famoso della regione'.

La firma è di Eleonora Autilio che celebra la costa abruzzese: "Incantati dalle sue belle montagne, talvolta quasi si dimentica che l'Abruzzo vanta una bellissima costa su cui si affacciano interessanti città come Pescara, dove è nato uno dei dolci natalizi più conosciuti della regione".

Poi, la genesi del parrozzo - buonissimo, la nota è di redazione - che ispirò Gabriele D'Annunzio a comporne 'la canzone'. "Nato nel 1920 in una pasticceria di Pescara, il Parrozzo è una creazione di Luigi D'Amico che tentò di realizzare un dolce ispirandosi al pane rozzo preparato dai contadini. Questo tipo di pagnotta, di forma semi sferica, era preparata con il granoturco ed aveva la prerogativa di mantenersi molto a lungo. Il pasticcere abruzzese desiderava realizzare un prodotto che ricordasse nella forma e nel colore quel pane della tradizione locale, ma che accontentasse anche i più golosi".

Non manca, naturalmente, la ricetta del dolce tipico. La giornalista sottolinea, infatti, che si può provare a preparare il Parrozzo anche in casa. Mandorle in farina, rossi d'uovo, scorza di limone e così via. E non manca la descrizione del contesto geografico che ha visto la nascita del Parrozzo: Pescara, nata nel 1926 dall'unione di due comuni. "Con i suoi 10 chilometri di arenile costeggiato da rigogliose pinete - si legge su La Stampa - è una meta di grande rilevanza turistica che vanta strutture ricettive di svariate tipologie che garantiscono un'offerta ampia e variegata, adatte ad ogni sorta di viaggiatore. Il suo attrezzato porto turistico è particolarmente apprezzato dai viaggiatori per i numerosi servizi offerti ed un nutrito calendario di eventi ed iniziative rende la città una meta vivace e frizzante".

Tutto vero, per carità. Se non fosse che la fortezza cinquecentesca, celebrata come manifestazione di storia e cultura cittadina, si trovi a L'Aquila. Così come la pittoresca Basilica di Collemaggio. Che poi, cosa voglia dire pittoresca è difficile a dirsi. L'aggettivo descriverebbe di certo meglio la tradizione delle bancarelle dell'Epifania che il capoluogo di Regione celebrerà - come sempre - il 5 gennaio. Infine, i suggestivi borghi di cui sarebbe disseminata la provincia di Pescara, con le bontà di Sulmona, si trovano a L'Aquila. In realtà.

A meno che non si sia infine realizzato il progetto tanto temuto dagli aquilani, inglobati senza rendersene conto nella provincia di Pescara. Si scherza, ovviamente. Resta un po' l'amaro in bocca, seppur si parla di parrozzo, perché l'articolo - in fondo - non fa che dimostrare quanto spesso si racconta: L'Aquila scompare, sempre più, dalle mappe geografiche. E l'Abruzzo, sempre più, fa rima con Pescara.

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