E' nota la gravissima carenza di personale della ASL Avezzano-Sulmona-L'Aquila, l'estrema difficoltà nella programmazione ed organizzazione dei turni di servizio del personale, obbligato a svolgere turni massacranti in completo dispregio della Legge n. 161/2014 che regolamenta le prestazioni lavorative. "In tali condizioni - denuncia la segreteria provinciale della FP Cgil - ai lavoratori viene chiesto di farsi carico di garantire ciò che la programmazione non riesce a fare, ovvero il mantenimento degli standard assistenziali".
Così come stabilito dagli atti di programmazione Regionali, il costo del personale per l'azienda è passato da circa 194 milioni di € per l'anno 2017 a circa 196 milioni per il 2018. "Peccato però che Regione Abruzzo comprende in tale complessiva somma anche il costo del rinnovo contrattuale avvenuto nel mese di maggio e stimabile in oltre 3.7 milioni di €, di cui accantonati dalla ASL – su indicazione della Regione - circa 1.5 milioni; ne consegue - l'affondo della Cgil - che oltre 2.2 milioni resterebbero a carico della Azienda Sanitaria e, quindi, a carico dei lavoratori e dei servizi sanitari".
Va sottolineato che il costo del rinnovo contrattuale è obbligatorio e che per tale spesa sono previsti specifici finanziamenti; "di norma, infatti, il tetto di spesa del costo del personale viene calcolato rispetto alla spesa sostenuta nel 2004 diminuita dell'1,4%", chiarisce la Fp Cgil. Che aggiunge: "Tale calcolo doveva essere previsto al netto dei predetti rinnovi. Risulta assurdo che tali somme siano poste a carico del costo del personale già programmato e che, di per se, è insufficiente alle reali necessità. Infatti la ASL, da una previsione di spesa per l'anno 2018, sosterrebbe un costo complessivo, fra personale a tempo indeterminato e personale precario, pari a circa 200 milioni di € a cui vanno aggiunte le spese per il personale caricato sulla voce di bilancio riferita ai beni e servizi".
Insomma, l'attuale programmazione sul costo del personale - con le ulteriori decurtazioni imposte dalla regione Abruzzo per i rinnovi contrattuali - non solo non è sufficiente a coprire le effettive esigenze di fabbisogno di personale, ma addirittura genera uno sforamento di oltre 6 milioni di € sui tetti di spesa. "Tant'è che, ad oggi, l'azienda sanitaria ancora non ha ricevuto le necessarie autorizzazioni per avviare i processi di stabilizzazione del personale precario. Non vorremmo che a pagare le spese di una errata programmazione siano i lavoratori più deboli dell'Azienda".
Ad aggravare la situazione, si apprende che la ASL stima per l'anno 2018 un numero di pensionamenti pari a circa 166 unità lavorative per le quali, ad oggi, non risultano autorizzazioni da parte della Regione Abruzzo per le dovute sostituzioni "con conseguente perdita di posti di lavoro del predetto personale in quiescenza. I 166 posti di lavoro che si andranno a perdere nell'anno in corso si aggiungono ai 100 posti di lavoro persi nell'anno 2017. Si evidenzia, altresì, che dal conto annuale 2017 risultano in forza 3383 unità lavorative a fronte di una dotazione organica di 4053 unità, con conseguenti 670 posti vacanti a tempo indeterminato, solo parzialmente coperti con lavoro precario".
Si aggiunga che l'età anagrafica media del personale della Asl n. 1 contrattualizzato a tempo indeterminato è in costante ed inesorabile aumento, "diventa pertanto facile comprendere che in assenza di azioni correttive volte ad una revisione dell'effettivo fabbisogno di personale e quindi a nuove assunzioni e stabilizzazioni, sia le condizioni di lavoro, sia la garanzia dei LEA e sia la qualità dei servizi verranno ulteriormente compromessi. Infatti, dal conto annuale 2017 si rileva che oltre il 45% dei lavoratori in forza si trova in età compresa fra i 55 ed i 67 anni di età. Nello specifico, risultano ricomprese tra i 55 ed i 59 anni 769 unità lavorative; tra i 60 ed i 64 anni sono 679 e tra i 65 ed i 67 anni ben 93. Su tali categorie di lavoratori, ricade l'onere della assistenza al paziente 24 al giorno per 365 giorni l'anno con evidente pregiudizio della salute delle maestranze. Le condizioni anagrafiche su descritte, in assenza delle mancate autorizzazioni per la sostituzione del personale, determineranno nell'immediato futuro la perdita di centinaia di posti di lavoro con conseguente ulteriore aggravio della carenza di personale e peggioramento delle condizioni lavorative".
In mancanza di azioni concrete, volte alla definitiva risoluzione delle criticità rappresentate, la Fp Cgil, "congiuntamente a tutte le sigle sindacali preoccupate per tale grave carenza di personale", riattiverà tutte le procedure utili per la mobilitazione dei lavoratori.
Uil Fpl: "Facciano un passo indietro o sarà sciopero"
«Chiediamo alla Regione Abruzzo un passo indietro rispetto alla richiesta fatta alle Asl abruzzesi di rientrare della spesa per il costo del rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici comparto sanità 2016-2018, altrimenti sarà fin da subito mobilitazione e sciopero».
Lo dichiara il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti, dopo la comunicazione inviata dalla Regione a tutte le Asl abruzzesi in cui si chiede un contenimento della voce di spesa del personale attraverso la parziale attuazione del piano assunzioni 2018 e la riduzione del personale a tempo determinato per compensare lo sforamento connesso al rinnovo dei contratti.
«Una richiesta che aggraverebbe ulteriormente la difficile situazione in cui versa la Asl aquilana, già duramente provata dalla carenza di personale», precisa Ginnetti. «E’ inaccettabile che il costo del rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici del comparto sanità debba gravare sul personale delle Asl e in particolare di quella aquilana – aggiunge il segretario - La Regione chiede alle Asl di rientrare della spesa del rinnovo dei contratti la cui copertura economica spetta al governo. La Regione non può quindi di certo rifarsi sulle Asl. E’ un’anomalia mai verificatasi prima d’ora».
Ginnetti sottolinea come la parziale attuazione del piano assunzioni 2018 e la conseguente riduzione del personale a tempo determinato «bloccherebbero le assunzioni previste nella Asl Avezzano Sulmona L’Aquila nel 2018 e soprattutto metterebbero a rischio i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e tutti i servizi».
«E’ inaccettabile che a pagare il costo del rinnovo contrattuale siano gli stessi lavoratori sulla propria pelle e i cittadini», conclude Ginnetti.