"Sulle infrastrutture c'è bisogno di un maggior monitoraggio. Non esiste solo il dio denaro, deve esserci una giusta misura tra esigenze del profitto e sicurezza della collettività".
A dirlo è stato Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione civile, a margine del convegno “Convergenze sostenibili dei saperi - Una nuova visione per il territorio dell’Aquila”, in programma all’Aquila all’Auditorium del Parco del Castello.
L'evento è organizzato dall'Aniem (Associazione nazionale piccole e medie industrie edili e manifatturiere) della provincia dell'Aquila.
Pur non entrando nella disputa in corso in questi giorni tra Strada dei Parchi e ministero dei Trasporti in merito alle condizioni di sicurezza di A24 e A25, Borrelli ha ricordato che, al di là del contenzioso, "il primo scopo è quello dell'incolumità dei cittadini. Non sono andato a vedere personalmente quei viadotti, ho visto solo delle foto e dei documenti. Non posso che rimettermi alle valutazioni tecniche che si stanno facendo, la linea di intervento è definita e tracciata e mi auguro che ci si possa muovere il prima possibile".
"La Protezione civile" ha sottolineato Borrelli "fece delle verifiche su A24 e A25 dopo il terremoto del 6 aprile 2009 e proprio da quelle verifiche nacque l'esigenza di adeguamento sismico. Quando c'è un terremoto la prima cosa che facciamo è controllare la stabilità delle infrastrutture. Abbiamo un progetto attivo che si chiama Osservatorio sismico delle strutture che monitora ponti dighe e altre infrastrutture".
Il capo dipartimento della Protezione civile ha dichiarato che nel decreto Genova sono contenute delle norme con le quali si avvierà "un sistema di monitoraggio più strutturato, codificato e condiviso delle infrastrutture, soprattutto grazie all'identificativo che avranno le opere pubbliche, una sorta di codice fiscale che servirà a seguirne costantemente l'andamento, la reazione rispetto agli agenti atmosferici, al tempo, alle sollecitazioni provenienti da fenomeni come frane e terremoti eccetera. Si sta pensando anche di fare anche un monitoraggio satellitare, attraverso Cosmo SkyMed e altri satelitti".
"Bisogna fare più prevenzione" ha concluso Borrelli "avere un territorio più resiliente e una popolazione più informata. Coniugare resilienza del territorio e consapevolezza del rischio riduce l'effetto dei danni e rende più agevole il nostro lavoro".