“Se sarei disponibile a incontrare i parenti delle vittime per il decennale del terremoto? Certo. Sono sempre stato aperto al confronto. L’ho fatto subito dopo il sisma figuriamoci se non lo farei oggi”.
A dirlo è stato Guido Bertolaso, ospite all’Aquila dell’evento inaugurale, tenutosi alla Dimora del Baco, della 13ª edizione della scuola di alta formazione politica di Magna Carta, la fondazione legata al senatore di Forza Italia Gaetano Quagliariello.
L’ex capo del dipartimento della Protezione civile ha tenuto un intervento intitolato “Il rispetto e la memoria”: “Rispetto assoluto ovviamente nei confronti di chi non c’è più” ha affermato “Memoria nei confronti di chi ha dovuto subire questo dolore gigantesco e anche nei confronti di tutti quelli che hanno cercato delle soluzioni giudiziarie a questa vicenda. Io posso parlare da persona direttamente coinvolta e da questo punto di vista posso dire che la giustizia non ha mai lavorato in modo così dettagliato e profondo come è successo all’Aquila. Ma la giustizia ha fatto le sue scelte che ora devono essere rispettate da tutti come noi abbiamo sempre rispettato le opinioni degli altri. I processi mi hanno tolto un po’ di serenità familiare ma con modestia dico che hanno tolto qualcosa anche all’Italia”.
E a proposito di memoria, riguardo la mancata realizzazione di un monumento dedicato alle vittime del sisma, Bertolaso ha affermato: “C’è un tempo per tutte le cose. Un monumento alla memoria delle vittime è sicuramente importantissimo ma forse non è la priorità assoluta. Bisogna prima dare una casa e una possibilità di futuro a tutti. Da questo punto di vista l’esperienza di S. Giuliano di Puglia è molto importante. A S. Giuliano hanno ricostruito il paese e poi hanno fatto un bellissimo monumento alla memoria. Ma lo hanno fatto dopo e credo che questo sia giusto”.
Bertolaso ha escluso ogni sua possibile candidatura alle regionali del prossimo febbraio, ipotesi che alcuni rumors, nelle scorse settimane, avevano accreditato come realistica: “La cosa mi lusinga, anche quando ci furono le elezioni all’Aquila mi venne fatta la stessa richiesta. Ma ho sempre detto che la politica non fa parte dei miei obiettivi. L’unica cosa che avrei fatto volentieri è il sindaco di Roma, perché è la città in cui sono nato. Quando dicevo che Roma era una città terremotata dall’Aquila partirono molte proteste. Beh oggi possiamo dire che i fatti mi stanno dando ragione: Roma è una città peggio che terremotata”.
“Quello delle elezioni regionali è un tema importante” ha dichiarato Bertolaso “ma credo sia giusto restringere il campo ai candidati che vivono in questa regione. Non ho mai pensato che fosse giusto far cadere un candidato dall’alto solo in base al principio di notorietà. Chi è nato qui ha il diritto e il dovere di lavorare perché l’Abruzzo risolva i drammatici problemi che sta vivendo”. A iniziare dalla messa in sicurezza delle autostrade, che è un problema, osserva Bertolaso, più decisionale che economico-finanziario: “Se il ministro Toninelli dice che non ci dorme la notte credo che abbia le sue ragioni, che magari andrebbero approfondite, ma credo anche che chi oggi gestisce quell’autostrada abbia competenze e conoscenze tali da poter garantire la sicurezza degli automobilisti. Devono essere tutti gli abruzzesi, però, a pretendere sicurezza. Dire che non ci sono i soldi è una bufala gigantesca, le autostrade in tutta Italia sono delle miniere d’oro. Purtroppo siamo un paese in conferenza dei servizi permanente, dove tutti chiacchierano e nessuno decide. Questa è anche la conseguenza di certe calunnie diffuse negli ultimi anni nei confronti di chi ha avuto invece il coraggio di metterci la faccia e di prendersi delle responsabilità”.
Un riferimento, nemmeno troppo velato, alle proprie vicende processuali, l’ultima delle quali, il cosiddetto processo Grandi Rischi bis, dove era imputato con l’accusa di omicidio colposo, si è conclusa nel luglio scorso con un’assoluzione.
Diversi gli esponenti della politica locale, per lo più appartenenti all'area di centrodestra, accorsi alla Dimora del Baco, sede dell'evento, per ascoltare la "lezione" di Bertolaso. Tra i presenti, il sindaco dell'Aquila Biondi, gli assessori Liris e Di Cosimo, i consiglieri comunali Roberto Jr. Silveri e Leonardo Scimia, l'ex presidente della Regione Gianni Chiodi. Seduti tra i banchi anche i due ex presidenti dell'Ance L'Aquila Gianni Frattale e Ettore Barattelli. Da notare anche qualche sparuta presenza di esponenti del centrosinistra, tra cui l'ex assessore comunale Alfredo Moroni e il sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio.