Una famiglia media italiana, con un bimbo al nido e un altro alla materna o primaria, spende al mese 382 euro, precisamente 300 euro per la retta dell’asilo e 82 euro circa per la mensa. In Abruzzo, la spesa media si attesta a 345 euro: precisamente, 275 euro per la retta dell'asilo e 70 euro circa per la mensa. Le tariffe restano invariate rispetto all'anno precedente, ma a pesare, come nel resto del Paese, sono soprattutto le differenze fra i singoli capoluoghi di provincia: per il nido si va dai 330€ al mese di Pescara ai 243€ di Chieti; per la mensa scolastica dagli 82€ di Teramo ai 50€ dell'Aquila. Allargando lo sguardo alle altre città capoluogo di provincia, per i nidi si va dai 100€ al mese di Catanzaro ai 515€ di Lecco; per la mensa scolastica dai 32€ di Barletta ai 128€ di Livorno.
Il Sud, virtuoso sui costi, pecca però sulla disponibilità di posti all’asili nido e sulla carenza del servizio di ristorazione scolastica. La copertura dei nidi sulla potenziale utenza è solo dell’11,2%, rispetto alla media nazionale del 21,7%; in sette regioni del Sud e delle isole, più dei due terzi dei bambini non usufruisce del servizio mensa.
Questi i dati contenuti nel Dossier “Servizi in…Comune. Tariffe e qualità di nidi e mense”, diffuso da Cittadinanzattiva.
Le rette di asili nido e mense scolastiche per singoli capoluoghi di provincia E’ di 300€ la tariffa media mensile che una famiglia tipo (3 persone con un minore al di sotto dei 3 anni e un ISEE di 19.900€) sostiene per il nido comunale nell’anno scolastico in corso. La Calabria è la regione più economica (160€), il Trentino Alto Adige la più costosa (472€). In Sicilia l’aumento più consistente, +4,6%, rispetto al 2017/18, seguita dalla Campania (+4%); mentre la Liguria registra una variazione all’ingiù del 5%.
In Abruzzo la spesa si attesta a 275 euro al mese, poco sotto la media nazionale, senza variazioni rispetto all’anno passato. Fra le città capoluogo di provincia, Chieti è la più economica (243 euro a mese): a Teramo la tariffa si attesta a 244 euro, a L’Aquila a 284 euro con Pescara, la più cara, dove si arrivano a pagare 330 euro al mese.
La copertura media nazionale dei nidi sulla fascia di età 0-2 anni è del 21,7%, al Centro il primato positivo con una copertura del 30,2%, seguito dal Nord Est (28,1%) e Nord Ovest (24,2%); fanalino di coda Sud e isole, all’11,2%. Sebbene abbiamo assistito ad un aumento del 50% di posti disponibili nel 2016 (315.683) rispetto al 2008 (210.541), siamo ancora lontani dall’obiettivo di copertura del 33% indicato dall’Unione europea; le uniche regioni a superare tale soglia sono la Valle D’Aosta, l’Umbria, l’Emilia Romagna e la Toscana. Il primato negativo va invece alla Campania e alla Calabria, dove non si raggiunge nemmeno la soglia del 10% di copertura della potenziale utenza.
Si attesta invece a 728 euro la media nazionale della spesa per il servizio mensa nella scuola dell’infanzia; l’Abruzzo è un poco sotto, con una media annua di 629 euro annui. Sfogliando il dossier si scopre che L’Aquila è tra le dieci città capoluogo di provincia in Italia dove il servizio costa meno, 446 euro l’anno: a Pescara si arriva a pagare 641 euro, a Chieti 691, a Teramo addirittura 738 euro, oltre la media nazionale.
Vale lo stesso per il servizio mensa nella scuola primaria: su una media nazionale di 750 euro, e una media regionale di 629 euro, L’Aquila è, di nuovo, tra le dieci città capoluogo di provincia meno care, con una media di 446 euro.