"Con crescente preoccupazione accogliamo le notizie che si rincorrono in questi giorni in merito al possibile trasferimento degli ospiti della “Comunità socio riabilitativa familiare per disabili intellettivi” (cosiddetta “Casa Famiglia”) dai due appartamenti del Rotilio Center in località Pettino, all'Aquila, a locali siti nel Comune di Navelli".
A lanciare l'allarme sono le associazioni Comunità 24 Luglio - handicappati e non Odv, 180amici L’Aquila, Abitare Insieme, Coordinamento associazioni disabili L’Aquila, Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato, A.P.T.D.H.
Si tratta di una chiusura per certi aspetti annunciata: in passato, infatti, in più di un'occasione i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fsi avevano sollevato il problema, sottolineando come i locali del complesso Rotilio Center fossero inadeguati e inadatti a ospitare una casa famiglia. Nella stessa struttura, peraltro, si trova anche la residenza psichiatrica del Dsm (Dipartimento di salute mentale).
"Una decisione presa, a quanto risulta, a seguito di un controllo dei Nas che aveva evidenziato l’inadeguatezza dei locali del Rotilio Center. Parliamo di voci, perché né gli ospiti, né tantomeno i familiari o le persone congiunte hanno ad oggi una comunicazione da parte della ASL 1 sulla nuova sistemazione. Il trasferimento sembra tuttavia certo", scrivono le associazioni.
"Riteniamo la scelta della ASL 1 profondamente sbagliata. Occorre ricordare che gli ospiti della Comunità, che peraltro sono già stati trasferiti tre anni fa da due strutture collocate a San Demetrio ne’ Vestini e a Pianola, non sono pacchi postali spostabili a piacimento a seconda di necessità amministrative o di bilancio. Sono persone che, come tutti, hanno famiglia, affetti, amicizie: frequentano i centri diurni della città ed hanno instaurato relazioni durature negli anni. Un trasferimento a Navelli significherebbe cancellare parte delle loro vite azzerando tutti i percorsi di inserimento, socializzazione e relazione faticosamente costruiti".
È peraltro del tutto singolare che per trovare una sistemazione si debba arrivare fino a Navelli, "quando la città dell’Aquila, forse mai come ora, letteralmente abbonda di immobili non occupati. Abbiamo chiesto un incontro alla dirigenza della ASL 1, ma ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro. Ribadiamo la necessità, come già chiesto ai settori competenti, di un confronto tra comune, ASL 1 e tutti gli interessati, per trovare una soluzione idonea che abbia al centro i bisogni, le necessità ed il rispetto degli ospiti della casa famiglia".
Cgil esprime "seria preoccupazione"
"La storia della Comunità Socio Riabilitativa Familiare per disabili, cosiddetta 'Casa Famiglia' ex Piccola Opera Caritas, ha rappresentato un unicum nel panorama di politica socio riabilitativa nei soggetti portatori di handicap psico fisico e sensoriale, nata dal grande entusiasmo prodotto dalla voglia di rinnovamento della psichiatria, anticipando di due anni la Legge Basaglia, legge fondamentale di riforma nel sistema psichiatrico italiano. Su quell’onda culturale ed emotiva, nasceva il Presidio Pubblico Multizonale di Riabilitazione, riconoscendo pubblico il servizio prestato dalle Case Famiglia dell’ex Piccola Opera Caritas. Una scelta politica che ha rappresentato un vanto per la regione Abruzzo e per la stessa ASL sin dagli anni ottanta; strutture riabilitative che, per opportunismi ragionieristici, oggi sono ridotte al lumicino, umiliate da insensate logiche di equilibrio di bilancio senza alcuna capacità di progettazione e programmazione, privando lo stesso servizio di una moderna visione socio sanitaria".
L'affondo è di Francesco Marrelli, segretario generale Cgil L'Aquila, e Anthony Pasqualone, segretario della Fp.
In questa logica di smantellament, rientra anche l’ultima notizia di cronaca che vede l’ulteriore trasferimento della Casa Famiglia nel Comune di Navelli dall’attuale struttura ubicata presso il Rotilio Center, presumibilmente a seguito di una ispezione dei NAS. "Questo ennesimo trasferimento, che arriva a poco più di 3 anni dall’ultimo, rischia di compromettere di nuovo i percorsi di inserimento e socializzazione che, con estrema fatica, si sono provati a costruire sin d’ora. Carenza di personale, mancanza di luoghi idonei, assenza di programmazione e progettualità stanno arrecando un grave pregiudizio all’operatività del servizio rivolto alle persone bisognose della nostra comunità".
La Cgil esprime, inoltre, "serie preoccupazioni rispetto alle conseguenze che tale trasferimento arrecherebbe agli ospiti della citata struttura, persone che si trovano in una condizione di nota fragilità, nei confronti dei quali è necessario garantire azioni che sostengano una condizione di stabilità. Pur non conoscendo la soluzione logistica che sarebbe stata individuata nel comune di Navelli, siamo convinti che, attraverso una azione coordinata tra ASL e Comune dell’Aquila, unitamente alle parti sociali, sia possibile e doveroso trovare una allocazione dignitosa, funzionale e definitiva nel capoluogo aquilano".
Infine, il sindacato palesa la necessità urgente di "riavviare un confronto con la ASL ed il Comune, atteso che, fino ad oggi, nessuna informativa è stata effettuata nei nostri confronti; riteniamo altresì doveroso fare chiarezza su questa vicenda anche per conoscerne la portata che potrebbe interessare le altre strutture sanitarie e socio sanitarie che insistono nei pressi del Rotilio Center, come ad esempio il Dipartimento di Salute Mentale".