Rivedere i criteri di selezione all'interno delle graduatorie, dimostare maggiore chiarezza nella quantità di posti disponibili e ottenerer maggiori fondi per l'erogazione del servizio; queste sono le richieste avanzate da Alessia, una delle mamme che hanno fatto richiesta per avere un posto all'interno dell'asilo nido comunale per i loro figli.
Al centro della questione c'è il fatto che per 150 richieste di accesso al servizio, sarà possibile garantire il posto a meno della metà dei richiedenti, infatti i posti disponibili sono all'incirca settanta.
Alessia nel commentare questi numeri si è chiesta come sia possibile che ci si ritrovi in questa situazione in una città con 70.000 abitanti considerando che non si sta parlando di numeri altissimi.
Inoltre Alessia avanza anche altre due questioni.
La prima questione riguarda le comunicazioni da parte del comune. infatti la graduatoria è uscita il 28 luglio, ma non sono stati comunicati nell'immadiato i posti a disposizione, dunque in un prima momento tutte le famglie richiedenti si sono ritrovate in una situazione di totale disorientamento dato che erano consapevoli del posto raggiunto in graduatoria ma non della capacità da parte del comune di soddisfare le richieste.
Mentre la seconda questione riguarda i criteri di selezione per l'accesso al servizio. Questi ultimi infatti avvantaggiano le famiglie all'interno delle quali entrambi i genitori lavorano, questo perchè si considera che nel caso in cui c'è solo un genirotre lavoratore l'altro avrebbe la possibilità di seguire il figlio.
Ma a detta delle mamme, questa è una considerazione miope, che non prende affatto in considazione il fattore economico.
Infatti i nuclei familiari in cui solo un componente lavora hanno meno disponibilità economica e dunque nel caso in cui si avesse bisogno di un servizio di asilo nido diventerebbe più complicato caricarsi la spesa della retta di un asilo privasto che si aggira intorno ai 450 euro mensili.
Ciò che si richiede dunque è che non si guardi solo al tempo a disposizione ma anche alla disponibilità economica dei nuclei familiari.
Forse qualcuno ha preso tropo alla lettera il detto "il tempo è denaro".