Venerdì, 26 Ottobre 2018 19:32

A24 e A25, dietrofront del ministero dei Trasporti. Il responsabile per la vigilanza Migliorino: "Con limitazioni al traffico sono sicure"

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“Con queste nuove prescrizioni mi sento di dire che A24 e A25 sono più sicure rispetto a prima e che i cittadini possono stare molto più tranquilli”.

A parlare è l’ingegner Placido Migliorino, il responsabile dell'Ufficio ispettivo territoriale del Centro Italia del Mit (ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture) autore dell’ormai famosa relazione, divulgata pochi giorni fa, nella quale erano state gettate ombre allarmanti sullo stato di sicurezza sismica dei viadotti delle due autostrade abruzzesi e in cui venivano mosse anche delle accuse alla concessionaria Strada dei Parchi per aver fatto verifiche su piloni, ponti e solette con sistemi giudicati obsoleti.

Migliorino, che aveva accompagnato il ministro Toninelli a ispezionare i viadotti della Roma-L'Aquila, ha partecipato, oggi, alla riunione convocata d’urgenza all’Aquila dal prefetto del capoluogo Giuseppe Linardi per analizzare “le problematiche relative alla sicurezza dei viadotti” di A24 e A25.

Un tavolo al quale ha preso parte un lungo elenco di istituzioni: province abruzzesi, Regione Abruzzo, Anas, Protezione civile e Vigili del Fuoco regionali, Ferrovie, prefettura di Roma. Presenti, inoltre, anche le concessionarie Strada dei Parchi e Autostrade per l’Italia.

“Incontro costruttivo, con nuove norme autostrade più sicure”

E’ stato un incontro molto costruttivo” ha detto Migliorini ai giornalisti al termine del vertice, durato più di tre ore. “La concessionaria ha di fatto recepito le indicazioni elaborate a seguito dei sopralluoghi fatti sulla base della mia relazione e ha comunicato (come anticipato ieri dal Centro, ndc) di aver già attuato sia la regolamentazione del traffico sia l’avviamento delle procedure per il sistema di monitoraggio e controlli che avevamo prescritto. C’è stato un esame approfondito della mia relazione” ha spiegato Migliorini “Con Strada dei Parchi ci siamo confrontati e alla fine hanno prevalso la ragionevolezza e il buon senso. Non voglio dire che la società avesse speculato sulla sicurezza ma c’erano stati dei punti di contrapposizione a proposito di verifiche che non mi avevano convinto”.

Migliorino ha ribadito che le limitazioni al traffico introdotte autonomamente ieri da Strada dei Parchi riguarderanno “esclusivamente i mezzi pesanti, che dovranno rispettare un limite di velocità, il divieto di sorpasso, l’obbligo di posizionarsi a distanza di almeno 50 metri l’uno dall’altro, in modo da non gravare con il loro carico sulle singole campate, il divieto di sosta in corsia di emergenza, se non per necessità”.

L’ingegnere del Mit ha precisato che tali norme potranno creare dei problemi nella stagione invernale in caso di nevicate: “Normalmente quando nevica e c’è regime di codice rosso i mezzi pesanti vengono fermati e poi fatti ripartire tutti insieme. Ovviamente Viabilità Italia (il Centro di coordinamento nazionale della viabilità istituito presso il Ministero dell'Interno: è la struttura che si occupa di fronteggiare situazioni di crisi legate alla viabilità, ndc) dovrà modificare le linee guida su A24 e A25 perché, alla luce di queste disposizioni, in caso di nevicate i mezzi pesanti dovranno ripartire non più attaccati ma distanziati di almeno 50 metri l’uno dall’altro”.

Strada dei Parchi: “Ha prevalso la verità, ora sblocco dei fondi”

“Ha prevalso la verità” ha commentato a fine riunione il vice presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris “ovvero quello che avevamo sempre sostenuto e cioè che le autostrade abruzzesi sono sicure. Durante la riunione l’ingegner Migliorini ha detto che ora, grazie ai provvedimenti di limitazione al traffico pesante che avevamo in parte già assunto, sono ‘più sicure’, il che vuol dire che lo erano anche prima”.

Pur soddisfatto dell’esito del vertice, Fabris ha voluto togliersi comunque qualche sassolino dalle scarpe: “Mi domando perché si sia fatto tutto questo allarmismo, dicendo cose non supportate dai fatti. Le foto che sono circolate in questi mesi erano state pubblicate già due anni fa eppure nessuno allora era intervenuto. Dopo il crollo del Ponte Morandi, è stato lo stesso ministero che a giugno di quest’anno aveva detto che non c’erano interventi emergenziali da fare a creare allarmismo. Eppure i dati che abbiamo fornito oggi (ieri, ndc) sono gli stessi che avevamo dato sia prima che dopo i fatti di Genova. Ci sono trasmissioni, come Le Iene, che si sono occupate più di Strada dei Parchi che di quello che era successo Genova”.

Incassata la parziale vittoria di oggi, Strada dei Parchi attende ora lo sblocco dei 192 milioni per l’avvio immediato dei lavori di messa in sicurezza antisismica sui piloni dei viadotti giudicati più a rischio – una decina - sebbene anche in questo caso la società abbia deciso di muoversi autonomamente facendo partire 4 cantieri. La prossima settimana, ha annunciato Fabris, ci sarà un incontro tra la società e il Dipe (Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) nel quale dovrebbe essere varato il testo definitivo del nuovo Pef, il piano economico finanziario da 3,1 miliardi che consentirà di avviare la messa in sicurezza complessiva dell’autostrada e l’adeguamento antisismico di tutti i 339 viadotti presenti.

Per quanto riguarda lo “scongelamento” dei 192 milioni – l’anticipo concordato con il ministero per mettere in sicurezza i tratti più a rischio - “il ministro dice che i soldi sono disponibili” ha affermato l’ad di Strada dei archi Cesare Ramadori “ma il direttore generale delle concessioni autostradali afferma il contrario e finché quelle risorse non saranno sbloccate lui non firmerà i progetti definitivi che ci consentirebbero di fare le opere, pur avendoli ricevuti dal provveditorato diversi mesi fa. Se quei soldi arriveranno e ci lasceranno fare, in sette, otto mesi, massimo un anno, potremo finire i lavori”.

“Confidiamo che ora che è stato corretto l’errore al decreto Genova lo sblocco ci sarà” ha detto Fabris “In caso contrario,  stiamo valutando il passo successivo alla diffida, ovvero rivolgerci ai giudici competenti”.

Fabris ha ribadito anche la necessità, per Strada dei Parchi, di far svolgere i lavori di messa in sicurezza in modalità in house, per abbreviare i tempi di intervento: “Non abbiamo bisogno di procedure speciali. Abbiamo fatto una gara europea che prevede lavori in house per ovviare al problema della lunghezza delle pratiche. Altrimenti per ogni gara ci vorrebbero 2 o 3 anni. Solo a queste condizioni potranno partire i lavori”.

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