"Il governo del cosiddetto cambiamento non ha cambiato - anzi ha rapidamente confermato - quanto i precedenti governi avevano deciso sulla TAP", il gasdotto trans adriatico che, collegandosi in Puglia al metanodotto 'Rete Adriatica' Snam, il serpentone che dovrebbe attraversare l'Abruzzo lungo la dorsale appenninica altamente sismica, porterà il gas naturale proveniente dall'area del Mar Caspio nel cuore dell'Europa.
"Come cittadino e come Presidente in carica della Regione Abruzzo - l'affondo di Giovanni Lolli - confermo che mi batterò contro questa decisione con la stessa energia con cui mi sono battuto contro i governi precedenti. Vorrei ricordare che già da parlamentare mi espressi in aperto dissenso contro il governo Monti mettendo in campo anche credibili e concrete proposte alternative, come il passaggio in mare delle condotte. Successivamente come vice presidente della Regione Abruzzo, e insieme a tutto il governo regionale, ci siamo opposti tanto alla centrale di compressione di Sulmona quanto all’istallazione del gasdotto impedendo che si formasse il parere in Conferenza dei servizi e costringendo il Governo nazionale di centro-sinistra a ricorrere alla procedura straordinaria di avocazione della decisione. Insieme alla coalizione regionale del centro-sinistra abruzzese ho promosso e partecipato a tutte le iniziative istituzionali, politiche e sociali che gli amministratori, le associazioni e i Comitati hanno assunto in questi anni".
Ora, dinanzi a questa decisione definitiva del Governo giallo-verde, "continuerò a battermi in modo particolare a fianco dei rappresentanti delle amministrazioni dei beni separati degli Usi Civici che hanno gli strumenti giuridici per bloccare quest’opera. Mi aspetto - naturalmente - che gli esponenti abruzzesi dei partiti di governo mostrino la stessa autonomia e la stessa determinazione contro il Governo attuale che noi abbiamo espresso nel passato. La coerenza è la condizione minima indispensabile per avere credibilità politica", la stoccata agli esponenti del Movimento 5 Stelle che, in questi anni, si erano sempre detti contrari alla Tap e al metanodotto Snam.