Giovedì, 16 Giugno 2022 01:40

Metanodotto Snam: scontro durissimo sul sì della Regione all'opera

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È scontro in Abruzzo dopo la riunione indetta dal Governo per l’autorizzazione sul metanodotto Snam Sulmona – Foligno. 

"Il dato più significativo è stato il sì di Marco Marsilio. Il parere favorevole all’opera è stato espresso da un funzionario regionale su mandato ufficiale del presidente della Regione Abruzzo", insorgono i Comitati cittadini per l’ambiente e il Coordinamento No Hub del Gas che in una nota denunciano come "Marsilio, dopo l’autorizzazione dell’AIA e la scorsa riunione dell’11 maggio, abbia finalmente gettato la maschera e sia uscito completamente allo scoperto mostrando tutto il suo disprezzo verso i cittadini e le istituzioni".

Non si fa attendere la replica del governatore: "Sul parere reso dalla Regione è ora di finirla con le mistificazioni" le sue parole, parlando di una "assemblea politica" in una "sede tecnica", una "recita" del Pd che non sfiducia il Governo, chiamando in causa il "presidente emerito (che si permette di partecipare a una riunione nella quale non ha nessun titolo ne è stato invitato)".

Il riferimento è al senatore dem Luciano D’Alfonso, già presidente della Regione, che ha preso parte alla riunione, come si legge nella richiesta di partecipazione inviata il 10 giugno, nelle vesti di presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato: "sto seguendo la coltivazione di un dossier riguardante la struttura normativa delle proprietà comuni derivanti dai vincoli medievali", ha spiegato D'Alfonso.

"È di appena due giorni fa – sottolineano i comitati – la lettera aperta dei consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci, Silvio Paolucci e Marianna Scoccia, con la quale si chiedeva a Marsilio di ribadire il no precedentemente espresso all’unanimità nelle delibere degli Enti istituzionali (Comuni, Provincia e Regione). Ma con il sì di stamattina del rappresentante della Regione, su espressa decisione di Marsilio, tutto è stato buttato via come carta straccia e, con questo tradimento, sono stati cancellati 15 anni di lotta contro un'opera totalmente inutile e disastrosa per il nostro territorio e per l’intero Appennino centrale".

"La posizione assunta dal presidente Marsilio è di estrema gravità – aggiungono gli ambientalisti – non solo è vergognosa sul piano etico-politico ma è anche illegale. Infatti, nessun atto è stato adottato dal Consiglio regionale che sia diverso da quelli votati fino ad oggi, tutti contrari e tutti approvati alla unanimità. Così come non c’è stata nessuna consultazione con i Comuni i quali – come ha fatto presente il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero – hanno la titolarità del territorio e la responsabilitàdella salute e della sicurezza dei cittadini. L’Italia non è una ‘Repubblica delle banane’. Un presidente di Regione non può permettersi di calpestare impunemente le regole dello Stato democratico. Per questo porteremo il caso all’attenzione della Magistratura".

I rappresentanti di Snam e del Governo, in perfetta sintonia, hanno sostenuto che con la guerra in Ucraina c’è la necessità di reperire nuovi fonti di approvvigionamento di gas da sostituire a quello russo e che pertanto occorre realizzare il metanodotto Sulmona Foligno e l’intera Linea Adriatica di 430 chilometri. Affermazione, questa, smentita dallo stesso ministro Roberto Cingolani il quale alcuni giorni fa ha dichiarato pubblicamente che già sono state trovate fonti alternative.

Del resto è notorio che la rete di trasporto interna del metano è largamente sovradimensionata rispetto al fabbisogno nazionale. Quindi la tesi della Snam è priva di ogni fondamento.

"La verità è che alla Snam & soci non importa se l’opera è utile o meno", la stoccata. "A loro interessa il budget dei lavori: ben 2 miliardi e 338 milioni di euro che pagheranno i cittadini attraverso la bolletta energetica".

In merito allo studio sismico sull’intero tracciato del metanodotto, il presidente dell’INGV Carlo Doglioni ha confermato che sarà fatto, ma dopo il rilascio dell’autorizzazione. Tesi che è stata fortemente contestata dal Comune di Sulmona (presente in video conferenza, oltre che con il sindaco Di Piero anche con gli assessori Di Nisio e D’Andrea): lo studio è fondamentale ed è propedeutico al rilascio dell’autorizzazione. Sarebbe assurdo realizzarlo dopo. A questa ferma presa di posizione del Comune di Sulmona si sono associati i sindaci di Pratola Antonella Di Nino e di Navelli Paolo Federico e il consigliere Maurizio Proietti in rappresentanza della Provincia dell’Aquila, i quali hanno ribadito il loro no all’opera.

Come detto, alla riunione ha preso parte anche Luciano D’Alfonso che ha rimarcato la necessità dello studio sismico da parte dell’INGV in ragione dell’estrema fragilità del territorio abruzzese. "Da parte del Governo è stato annunciato che, come previsto dalle norme vigenti, sarà indetta una terza ed ultima riunione. Dopo di che – concludono i comitati – il Governo assumerà le necessarie determinazioni".

Ma Marsilio replica: "Alla riunione convocata dal ministero si esprimono pareri sulla base delle competenze attribuite. Una riunione del genere non è un’assemblea politica dove si va a fare propaganda. La regione aveva il compito e il preciso dovere di esprimere la compatibilità dell’opera con alcune precise normative tecniche e con determinati strumenti pianificatori. Non potevamo testimoniare il falso dicendo che l’opera contrasta con le norme e con questi strumenti pianificatori, quando l’istruttoria degli uffici certifica il contrario. I nostri uffici – aggiunge – hanno riscontrato la compatibilità dell’intervento sotto il profilo tecnico e amministrativo. Se avessi costretto i nostri uffici e i nostri dirigenti a dire il contrario avrei commesso un reato e avremmo prodotto in quella conferenza un vero e proprio falso ideologico. Chi è andato a fare politica in una sede tecnica ha solo dimostrato per l’ennesima volta i propri limiti culturali, politici e morali".

D’altronde - ha aggiunto - "è ora di finirla con questa recita: se il Partito democratico nelle persone del sindaco di Sulmona e del ‘presidente emerito’ vuole sfiduciare Cingolani e il governo che sostiene con molta determinazione la necessità di realizzare quest’opera, invece di prendere in giro i cittadini di Sulmona e della Valle Peligna votino la sfiducia al ministro Cingolani e al governo Draghi che ne sostiene l’azione. Tutto il resto sono chiacchiere vuote".

Ultima modifica il Sabato, 18 Giugno 2022 17:39

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