Sabato, 27 Ottobre 2018 23:59

Verdeaqua, corsa contro il tempo per garantire la riapertura in attesa del bando per la nuova gestione. Comune chiede a Asl e Arta un nuovo sopralluogo

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Per conoscere il futuro della piscina Verdeaqua e del centro sportivo di S. Barbara bisognerà aspettare mercoledì 31 ottobre.

Per quel giorno, infatti, nella struttura è previsto un sopralluogo di Asl, vigili del fuoco e Arta, che dovranno verificare se ci sono le condizioni per una riapertura, dopo l’incidente dello scorso 10 ottobre, quando alcune esalazioni di acido cloridrico causarono l’intossicazione di quattro persone.

Da allora, com’è noto, l’impianto è chiuso, anche per effetto della sentenza, arrivata il giorno dopo l’incidente, con cui il Consiglio di Stato, confermando un precedente pronunciamento del Tar, ha stabilito l’illegittimità della proroga che il Comune dell’Aquila aveva concesso alla cooperativa Verdeaqua Smile nel 2016 per la gestione dell’intero complesso.

La chiusura, tuttavia, come ha rimarcato anche la Cgil, è da attribuirsi non alla sentenza del tribunale ma all’inquinamento da cloro.

A proposito della dinamica dell’incidente, peraltro, va precisato che non si è trattato di uno sversamento o di una fuoriuscita in acqua di una quantità abnorme di cloro ma di una reazione chimica generatasi dentro uno dei due locali tecnici presenti all’interno della piscina.

In breve è accaduto che, per sanificare l’acqua, quel giorno venne usata una tipologia di acido cloridrico diversa da quella impiegata di solito. Le due sostanze - la vecchia, già presente nel serbatoio per la disinfezione, e la nuova - venendo a contatto, sprigionarono una specie di nube tossica che si diffuse, in poco tempo, in tutta la struttura.

Malgrado siano passate più di due settimane, non si conoscono ancora gli esiti dei rilievi fatti da Asl e Arta. In mancanza di tali documenti, il Comune ha sollecitato una nuova ispezione (quella di mercoledì prossimo). Se venisse fuori che l’ambiente è stato bonificato e che non esistono più rischi per le persone, la piscina potrebbe anche riaprire subito.

A quel punto, però, sorgerebbe un altro problema, quello del soggetto a cui affidare temporaneamente la gestione.

All’indomani della sentenza del Consiglio di Stato, infatti, Verdeaqua Smile – benché non ci fossero atti comunali o ingiunzioni del tribunale che la costringessero a farlo – si è defilata, sostenendo di non essere più in grado di andare avanti.

A nulla, a quanto pare, sono serviti gli inviti rivolti dall’amministrazione alla cooperativa, tramite l’assessore allo Sport Alessandro Piccinini, di continuare a garantire, in attesa che venissero espletate tutte le procedure per la pubblicazione del bando di gara per il nuovo affidamento, “un minimo di continuità, a tutela dei dipendenti e dell'utenza” considerando anche “l'interesse pubblico derivante dalla funzione sociale che l'impianto svolge”.

"La volontà dell'amministrazione” ha affermato Piccinini “è quella di assicurare la prosecuzione delle attività che, oltre ad evitare il rischio concreto di compromettere la funzionalità degli impianti, consentirà di valutare ogni possibilità di salvaguardia dei livelli occupazionali”.

In ballo, infatti, ci sono sia il futuro dei 35 lavoratori - (16 assunti a tempo indeterminato e 17 a tempo determinato) che prestavano servizio nella struttura e che, dal giorno della chiusura, vivono in un limbo, costretti a stare a casa tenuti all’oscuro di tutto (non sanno nemmeno se sono stati messi in ferie forzate o se il datore ha preso nei loro confronti altri provvedimenti, visto che non sono stati raggiunti da atti o comunicazioni ufficiali) - sia quello dell'intera struttura.

Più passano i giorni, infatti, più c’è il rischio che quest’ultima possa subire danni pesanti e forse anche irreparabili dovuti al suo mancato utilizzo e all’inattività forzata. Per evitare tutto questo, il Comune ha deciso di non procedere al distacco delle utenze o allo svuotamento della vasca. Piccinini, inoltre, ha assicurato che qualunque soluzione venga trovata, i lavoratori storici saranno coinvolti nella futura gestione.

Nel frattempo, la vicenda è diventata un caso anche a livello politico.

Dopo gli attacchi sferrati nei giorni scorsi del segretario e consigliere comunale del Pd Stefano Albano nei confronti dello stesso Piccinini, anche l’ex assessore allo Sport Emanuela Iorio, attualmente consigliera di minoranza del gruppo Il passo possibile, accusa la maggioranza : “Mercoledì scorso” dichiara la Iorio a NewsTown “sulla vicenda di Verdeaqua si sarebbe dovuta tenere una riunione della terza commissione (Politiche sociali, ndr), annullatta all’ultimo momento per non meglio precisate irregolarità procedurali. Un fatto gravissimo. Chiedo non solo che si torni a convocare di nuovo la seduta ma che su questa vicenda si riunisca anche la commissione Garanzia e controllo presieduta dalla consigliera Elisabetta Vicini. Questa situazione” continua la Iorio “non si sarebbe mai verificata se la maggioranza avesse agito per tempo prevenendo la sentenza del Consiglio di Stato iniziando a predisporre la nuova gara europea, proprio come prevedeva una delibera che la precedente giunta approvò nel maggio 2017. Tutto ciò non è stato fatto, anzi ricordo che a gennaio, quando il Consiglio di Stato accolse il ricorso della Verdeaqua, poi respinto nel merito, il Comune non mandò in udienza nemmeno i propri avvocati. Siamo di fronte a un’altra dimostrazione della sciatteria e dell’incapacità di questa amministrazione”. 

Ultima modifica il Domenica, 28 Ottobre 2018 00:17

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