Nei giorni scorsi l’Anac, l'autorità nazionale Anticorruzione, ha dichiarato inconferibile l’incarico di presidente del Cda della Gran Sasso Acqua Spa, società pubblica del ciclo idrico integrato, all’avvocato Alessandro Piccinini, già assessore comunale ad inizio legislatura e voluto fortemente alla guida della GSA dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi.
Ricorderete che era accaduta la stessa cosa a Paolo Federico, messo a capo dell'Asm sebbene fosse, anche lui, inconferibile.
Secondo l'Anac, la carica non poteva essere assunta da Piccinini poiché, in quel periodo, era anche commissario liquidatore di Euroservizi Spa, società a totale capitale pubblico detenuta dalla Provincia dell’Aquila; per questo, l'Autorità ha dichiarato inconferibile anche quell’incarico.
Per il momento, Piccinini non è decaduto dall'incarico: "E’ un parere interlocutorio - ha sottolineato l'ex assessore comunale - continuo serenamente a svolgere il mio lavoro convinto che non ricorra il caso dell’inconferibilità, semplicemente perché era una manifestazione d’interesse della Provincia a cui ho partecipato con altri professionisti; sono quindi certo della legittimità della mia posizione e della bontà delle mie tesi. Ci saranno ora provvedimenti che dovranno essere adottati dai competenti organismi: il parere dell’Anac non dispone in alcun modo la decadenza, al contrario, in precedenti casi analoghi, il parere dell’Autorità non ha trovato alcun fondamento. Stiano dunque sereni quanti pensano che possa farmi da parte: sono certo delle mie ragioni e andrò dritto per la mia strada"
Anac, nella delibera, richiama il Decreto legislativo 39/2013 riguardante “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n.190”, la cosiddetta Legge Severino: per l’Anticorruzione non è stato dato “luogo allo stacco di ‘raffreddamento’, previsto dalla legge, per evitare le porte girevoli dall’incarico politico di assessore a quello di liquidatore o di presidente di Cda di nomina politica”.
Della vicenda, piuttosto spinosa, si è occupata ieri la Commissione 'Vigilanza e garanzia' del Comune dell'Aquila, convocata dal presidente Giustino Masciocco con l'audizione del responsabile anticorruzione della GSA, Raffaele Giannone, e del Collegio sindacale.
Ebbene, i capigruppo di opposizione Stefano Palumbo (Pd), Paolo Romano (Italia viva), Elia Serpetti (Il Passo Possibile) e lo stesso Giustino Masciocco (Articolo Uno), hanno inteso sottolineare come l’inconferibilità certificata dall’Anac del presidente Piccinini "può mettere a repentaglio le decisioni da prendere in seno alla Gran Sasso Acqua in primis sul secondo stralcio dei sottoservizi. Parliamo di investimenti per un importo pari ad euro 42.460.000 su cui gravano criticità non più rinviabili".
Serve urgentemente "dare contezza a quanto emerso nella Delibera Anac con la consequenzialità degli atti da adottare", hanno aggiunto i capigruppo di centrosinistra; un messaggio chiaro a Giannone e al Collegio sindacale: "serve tutelare i cittadini che da questa delibera rischiano di essere i più colpiti: più il tempo passa e più si espongono le azioni amministrative della partecipata Gran Sasso Acqua, che svolge un servizio essenziale per la comunità, a potenziali ricorsi di chi si sente non tutelato dalle scelte prese dalla società".
A dire che in attesa di un eventuale ricorso, Piccinini dovrebbe essere quantomeno sospeso dal ruolo di presidente; una richiesta che, d'altra parte, è arrivata anche dai banchi della maggioranza, ed in particolare dal capogruppo di Forza Italia Giorgio De Matteis che ha chiesto una assunzione di responsabilità.
Se da un lato vi è la preoccupazione sul prosieguo delle attività della Gran Sasso acqua, "dall’altro si conferma nuovamente il difficile rapporto dell'amministrazione Biondi con l'Autorità Nazionale Anticorruzione e con le normali procedure amministrative", hanno voluto aggiungere i capigruppo di opposizione. "A rendere ancora più preoccupante la recente vicenda che ha visto coinvolto l'avv. Piccinini sono, infatti, i precedenti casi emersi nel corso di questa consiliatura; del tutto analogo fu il caso di Paolo Federico, costretto alle dimissioni dall'incarico di amministratore unico di ASM. Diversi ma non meno significativi quelli relativi, invece, al conferimento di dirigente e capo dipartimento al dott. Tiziano Amorosi. Senza dimenticare i fatti affrontati in questi 5 anni dalla commissione di 'Vigilanza e Garanzia', come per esempio l’affidamento della direzione di esercizio da parte dell'amministratore del Centro Turistico del Gran Sasso. Ad unire tutte queste vicende un unico comune denominatore, una matrice politica ben precisa all'interno della maggioranza di centrodestra, quella del partito guidato proprio dal Sindaco, che ha esposto e continua sistematicamente a esporre l'ente comunale e le sue società partecipate a rischiose conseguenze pur di rafforzare il proprio cerchio magico".