Lunedì, 29 Ottobre 2018 12:51

Verdeaqua, parlano gli ex gestori: "Non ci siamo defilati, costretti a cessare l'attività"

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"La cooperativa Verdeaqua Smile non si è affatto defilata all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato: anzi ha sostenuto, e difeso, la sua posizione circa la legittimità della titolarità della gestione fino al 2037, e da luglio 2016 ad ottobre 2018 lo ha fatto accollandosi l’onere di una situazione a dir poco paradossale e senza il sostegno dell’Amministrazione Comunale, che non si è nemmeno costituita in giudizio dinanzi al Consiglio di Stato a difesa di un atto del Consiglio Comunale che riguardava non la proroga della gestione al 2037, già deliberata all’unanimità nel 2002, bensì la rimodulazione del mutuo, con la revisione delle tariffe ferme al 1997, e l'esclusione dall’esistente gestione della pista di pattinaggio".

Così la cooperativa che, fino a qualche settimana fa, ha gestito l'impianto di Santa Barbara e che ha inteso far sentire la propria voce, dopo giorni di polemiche. "La sentenza del Consiglio di Stato intervenuta lo scorso 11 ottobre - si legge nella nota - ha messo piuttosto la parola fine ad una situazione d'incertezza logorante che è durata oltre 25 mesi, durante i quali la cooperativa ha lottato - insieme ai suoi dipendenti e collaboratori - proprio per tutelare l’occupazione ed il servizio all’utenza, che da sempre ha riconosciuto ed apprezzato i servizi offerti, benchè la gestione fosse sempre meno sostenibile a causa di un’intervenuta assegnazione degli spazi acqua che ha messo all’angolo la Cooperativa, limitando orari e corsie per svolgere corsi di nuoto". Non solo. "C'è stata una campagna denigratoria e strumentale sulla stampa - l'affondo della cooperativa - con conseguenti danni di immagine ed economici, con speculazioni molteplici di chi, da questa situazione, ha ritenuto bene approfittarsene non riconoscendo più la Verdeaqua Smile come gestore dell’impianto, prima ancora che arrivasse la sentenza del Consiglio di Stato".

Verdeaqua dunque non si è defilata, ma dopo la sentenza del Consiglio di Stato "è stata costretta a cessare la propria attività ed ad offrire al Comune l’immediata riconsegna dell’impianto sportivo, perché la sentenza ha determinato il venire meno della prosecuzione della concessione sino al 2037, privando quindi la cooperativa di un titolo idoneo alla gestione, dato che con la delibera 230/2017 la Giunta aveva concesso la prosecuzione dell'attività nelle more della gara indetta per l’affidamento, e comunque non oltre il 9.5.2018". Va evidenziato che l’amministrazione Comunale non ha ancora espletato la gara "e dopo la sentenza - spiegano dalla cooperativa - ha inviato una semplice e-mail con l’invito a continuare l'attesa, in attesa dell’esito della gara (ancora oggi non indetta) così da consentire 'un minimo di continuità, a tutela dei dipendenti e dell'utenza' considerando anche 'l'interesse pubblico derivante dalla funzione sociale che l'impianto svolge'".

Senonchè all’incontro del 19 ottobre scorso l’assessore allo Sport Alessandro Piccinini non era presente e "dal funzionario e dirigente delegato è stato rivolto alla cooperativa un generico invito a continuare nella gestione del centro sportivo per un periodo di breve-medio termine alle stesse condizioni. Abbiamo chiesto informazioni più specifiche circa la modalità dell’affidamento e la durata, fondamentali per poter fare una minima valutazione imprenditoriale, evidenziando che la gestione di un centro sportivo come Verdeaqua comporta spese mensili rilevanti che la Cooperativa non avendo più la continuità gestionale non è in grado di sostenere. Abbiamo quindi dato disponibilità a mantenere in esercizio il centro sportivo con le attrezzature ed i servizi offerti, fino al nuovo affidamento, mettendo a disposizione le competenze e professionalità del personale, ma a condizione che l’Amministrazione Comunale si faccia carico di tutte le spese relative alla gestione del centro, ivi comprese le utenze".

La posizione della cooperativa è stata ufficializzata con comunicazione n. 658 del 19 ottobre, "alla quale non ha fatto seguito alcun riscontro da parte dell’Amministrazione".

Intanto, in attesa della definizione della vicenda, la cooperativa ha collocato il personale in ferie, "nell’auspicio che si riesca a trovare una soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro".

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