Martedì, 30 Ottobre 2018 16:54

Legambiente denuncia: "Abruzzo esposto ad una eccessiva e dannosa infrastrutturazione del gas"

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"Dopo i fatti allarmanti di questi giorni ci chiediamo: che fine faranno i gasdotti, metanodotti, l'estrazione del gas nel lago di Bomba e la centrale di compressione di Sulmona? Gli abruzzesi possono dormire sonni tranquilli o no? Le informazioni e gli studi dati al Movimento 5 Stelle da consulenti che tanto spaventavano la Lega, saranno stati esaustivi e tali da evitare brutte sorpreseanche da noi?".

A scriverlo in una nota è Legambiente Abruzzo che chiede "al governo del cambiamento ed in particolar modo al Movimento 5 Stelle che ha fatto di queste battaglie esplicito motivo delle sue elezioni, di scommettere, nella regione verde d’Europa, sull’ambiente, su una crescita inclusiva, sostenibile ed intelligente e non su condoni ed un'economia del '900 ormai palesemente superata".

La nota completa di Legambiente Abruzzo

Chiediamo di puntare, senza se e senza ma, sulle fonti rinnovabili, a maggior ragione dopo l'allarme che viene dalla pubblicazione dell'ultimo rapporto dell’ipcc rigurdanti i cambiamenti climatici che suona come l’ultima chiamata, dove non sono piu ammessi ritardi, negoziazioni o leggerezze.

E' acclarato che l’Abruzzo è esposto ad una eccesiva, inutile e dannosa infrastrutturazione del gas. L'estrazione nel lago di Bomba ne è un esempio. Dopo una sentenza del consiglio di stato che ne bocciava definitivamente il progetto in quanto ritenuto estremamente pericoloso e dando ragione alla dura lotta del Comitato di gestione partecipata del territorio, Wwf e Legambiente, dopo qualche anno torna di nuovo in campo con un'altra società riproponendo le stesse criticità.

Il metanodotto Larino-Chieti, dopo aver sollecitato e coinvolto il parlamento e il ministero dell’ambiente con un interrogazione al fine di stabilire l'utilità e la sicurezza dell’opera che a nostro avviso ha solo rilevanza privatistica e non di servizio pubblico, si è ottenuto l'assoggettabilità a VAS – Valutazione Ambientale Strategica -. Ed è in atto il dialogo e confronto con il Comune e la Regione Abruzzo, insieme con il Wwf, per il ricorso al TAR contro la centrale di compressione di Sulmona.

Non va dimenticata, inoltre, la madre dell’emergenza che grida vendetta: la bonifica di Bussi. Dopo la sentenza che manda a casa tutti con la prescrizione, ora bisogna applicare e far rispettare, almeno la legge di chi “inquina paga”.

Dopo questo elenco va da sé ricordare al governo che in Abruzzo, per quanto importante e lanciato anche dalla nostra campagna “SOS Infrastrutture Sicure”, non ci sono solo i ponti da mettere in sicurezza che segnano l'emergenza ma anche scelte più forti che ne determinano il futuro e la qualità di vita delle nostre comunità.

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