Poste Italiane cerca di nuovo casa in centro.
Dopo aver venduto, in seguito al terremoto, non senza polemiche (come NewsTown ha raccontato in questa inchiesta), il palazzo di Piazza Duomo, sua sede storica, l’azienda ha manifestato l’interesse di tornare di nuovo, con un suo ufficio, nel centro storico dell’Aquila, anche se in una sede più piccola.
La novità è emersa nel corso di un incontro avvenuto a Roma due giorni fa, il 30 ottobre, tra il responsabile Corporate Affairs di Poste, Giuseppe Lasco, e due rappresentanti dell’associazione L’Aquila Centro Storico (il comitato, composto da residenti e commercianti del centro, nato la scorsa primavera): il presidente Roberto Grillo e Sara Cavallo, membro del consiglio direttivo (assente invece l’amministrazione comunale).
“Abbiamo incontrato in piena autonomia e come da statuto” si legge in una nota dell’associazione “il dott. Giuseppe Lasco. Motivo dell’incontro: il rientro di un ufficio postale in centro storico, una priorità per i cittadini che lo vivono quotidianamente ma anche per la rinascita del centro stesso. La riunione si è rivelata assolutamente positiva: l dirigenza di Poste Italiane vuole rendersi pienamente partecipe della rinascita del centro dell’Aquila e, nonostante le difficoltà oggettive, in primis l'insufficiente pedonalizzazione giornaliera atta a giustificare la riapertura di un ufficio postale, si è resa pienamente disponibile a riportare al più presto una sede in centro. Il settore immobiliare di Poste, già dai prossimi giorni, attiverà una ricerca sul territorio per l'individuazione di uno spazio che risponda al layout dell’azienda”.
Al momento, dunque, sembra da escludersi l’ipotesi che l’azienda possa tornare nel vecchio palazzo Poste e Telegrafi di Piazza Duomo, per costruire il quale, un secolo fa, vennero “spostate” anche le Cancelle, le botteghe artigiane aquilane risalenti al Quattrocento.
L’edificio, infatti, è stato venduto da Poste nel 2011 a un fondo immobiliare privato di proprietà di Camillo Colella, il patron dell’acqua Santa Croce.
La nuova proprietà, subito dopo essere entrata in possesso dell'immobile, chiese un cambio di destinazione d’uso (da direzionale a residenziale). La richiesta venne però respinta dall’amministrazione Cialente, che non volle dare il via a un’operazione che all’epoca venne giudicata potenzialmente foriera di speculazioni immobiliari.
L’ex sindaco e anche l'ex assessore Pietro Di Stefano dissero all’epoca (era il 2015) che almeno il piano terra avrebbe dovuto rimanere a destinazione direzionale proprio per permettere il rientro delle poste.
Da allora, però, è rimasto tutto fermo. Nel frattempo il fondo di Colella ha eseguito e portato e termine una parte dei lavori di ristrutturazione. Malgrado ciò, l’edificio continua a rimanere chiuso e inutilizzato.