Giovedì, 08 Novembre 2018 02:47

Antenna di Pagliare di Sassa, raccolte più di 1500 firme per la rimozione

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Sono più di 1500 le firme raccolte dagli abitanti di Pagliare di Sassa per chiedere la rimozione e una differente localizzazione dell’antenna della telefonia mobile installata davanti la chiesa di San Paolo Apostolo.

Ieri l’argomento è stato affrontato dalla commissione Territorio, in una seduta alla quale ha partecipato anche una delegazione dei residenti. “Non vogliamo che il ripetitore sia tolto” ha precisato il loro portavoce, l’ex generale Carlo Scarsella “Chiediamo solo che venga spostato in una zona lontana dall’abitato”.

L’antenna, infatti, che sarà usata da Tim, Vodafone, Wind e H3G, insiste su un terreno di proprietà comunale che si trova proprio nel mezzo del paese, a poca distanza dalla chiesa (di origini medievali), dalle abitazioni (sia quelle private che quelle del Protetto Case) e dalle scuole. Alta 35 metri, l'antenna prenderà il posto del ripetitore temporaneo piazzato dopo il terremoto dalla Protezione civile (che però era molto più basso e misurava "solo" una decina di metri).

Gli abitanti temono che le radiazioni e i campi elettromagnetici possano essere nocivi per la salute; inoltre, appoggiati anche da alcune associazion ambientaliste (Wwf, Archeoclub e Italia Nostra) sostengono che un manufatto di quelle dimensioni sia eccessivamente impattante per la vicina chiesa e in generale per tutta la zona, un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.

In commissione, però, le argomentazioni dei residenti sono state “smontate” dall’avvocato del comune, Domenico de Nardis, che ha letto i pareri favorevoli al progetto emessi sia dalla Soprintendenza per quanto riguarda il vincolo paesaggistico sia da Asl e Arta per quanto riguarda la potenziale pericolosità (secondo l’Arta il livello di elettromagnetismo sarebbe molto al di sotto dei limiti fissati dalla legge).

Il dirigente comunale ha ribadito anche la legittimità dell’iter procedurale seguito dall’amministrazione, alla luce sia della normativa nazionale sia del nuovo regolamento comunale per la localizzazione e la gestione degli impianti di telefonia mobile.

Gli abitanti, tuttavia, contestano proprio l’affidabilità delle relazioni di Asl e Arta (“I rilevamenti sono stati fatti sulle vecchia antenna”) e obiettano che il parere della Soprintendenza contenga delle contraddizioni (“Da una parte ha dato il via libera ma dall’altra ha scritto anche che l’antenna va coperta con della vegetazione”).

La commissione si è chiusa con un nulla di fatto, anche per l’assenza dell’assessore competente (Alessandro Piccinini). Il vice presidente Luca Rocci ha annunciato che una nuova seduta sarà convocata per la settimana prossima ma arrivati a questo punto sembra difficile che una qualche deliberazione del consiglio possa bloccare il progetto andando incontro alle richieste dei cittadini.

Ultima modifica il Giovedì, 08 Novembre 2018 03:07

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