Mercoledì, 08 Gennaio 2014 11:02

Arresti e avvisi di garanzia sui puntellamenti: le reazioni del mondo politico

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"L’inchiesta e gli arresti sui puntellamenti sono solo l’ultimo episodio che segna definitivamente il tramonto politico del Sindaco Cialente e della maggioranza che lo sostiene". A denunciarlo è il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila. "Solo venti giorni fa ponemmo con forza e quasi da soli il tema della legalità e della trasparenza a fronte della pubblicazione di alcune intercettazioni. Facemmo delle richieste al Sindaco che non rispose se non con i soliti insulti nel tentativo di minimizzare la voragine della questione morale che ha sotto i piedi. Lo stesso inaccettabile atteggiamento lo assume anche oggi: sono singoli episodi, le indagini sono circoscritte, mi sento tradito. Non scherziamo, la responsabilità politica del Sindaco è gigantesca, gli indagati sono uomini da lui scelti prima e dopo in Giunta e ai vertici dell’amministrazione. Il Sindaco stesso mesi fa denunciò, con una clamorosa chiamata in correo, gli appetiti spartitori della sua maggioranza".

"Il minimizzare - si legge nella nota - il non prevenire possibili conflitti di interesse, affidare ruoli delicati a chi ha già avuto a che fare con la giustizia, difendere l’indifendibile, sono il terreno di coltura in cui attecchisce il malaffare, per questo la reazione del Sindaco è pericolosa e irresponsabile.
Lo abbiamo sempre detto e oggi lo ripetiamo: quando le coalizioni vengono formate unicamente sulle spartizioni di potere il risultato non potrà che essere il saccheggio. Per questo ognuno si assuma la responsabilità delle proprie scelte e delle proprie azioni: il Sindaco si dimetta per consentire alla città una nuova stagione politica legittimata da un rinnovato mandato popolare. Al di la delle inchieste abbiamo assolutamente bisogno di un cambio di passo per ricostruirci, cosi invece ogni giorno si inciampa. E non potrà che andare peggio".

Poi, l'ultima chiamata per i partiti e i consiglieri di maggioranza: "avete ancora la possibilità di uno scatto di dignità, di capire che è necessario un cambiamento radicale. Non avete più scusanti ormai, siete fuori tempo massimo, se non vi dissociate da questa Giunta siete e sarete complici di portare il nostro territorio alla rovina. E’ giunto il momento di ricostruire la politica per rifondare la nostra città. E’ il mandato che abbiamo ricevuto, è’ quello che stiamo tenacemente tentando di fare con coraggio, passione e senza compromessi insieme a tanti uomini e donne. Gli ultimi accadimenti impongono non solo a noi ma a tutta la parte sana della società un’ulteriore assunzione di responsabilità per riprendere in mano il nostro destino e vincere la sfida che la storia ci ha posto davanti. Ora, non domani. Per queste ragioni, per queste urgenze richiediamo la convocazione immediata di un Consiglio comunale straordinario".

L'Aquila che Vogliamo, con il capogruppo Vincenzo Vittorini, chiede il commissariamento della Giunta Cialente: "Alla luce della rilevanza politica dei gravi fatti di cronaca giudiziaria che coinvolgono il Comune dell'Aquila con ipotesi di reato gravissime che manifesterebbero consistenti elementi di continuità con l'attuale amministrazione cittadina - afferma in una nota - L'Aquila che vogliamo, da tempo impegnata nella lotta a corruzione e concussione con il proprio Punto di Ascolto (PAC) e i vari (e anche recenti) interventi pubblici, auspica e chiederà il tempestivo commissariamento del Comune dell'Aquila per il ripristino di condizioni normali per la vita dei cittadini e la ricostruzione post-sisma".

Dura anche la posizione del PRC. "Gli arresti per corruzione di Tancredi e Placidi segnano un gravissimo punto di svolta: per la prima volta vengono accertate responsabilità di ex esponenti dell'amministrazione all'interno di quell'intreccio perverso tra singoli politici e imprenditori nella speculazione sui puntellamenti che il PRC fu tra i primi a denunciare anche a livello nazionale, chiedendo chiarezza sulle procedure di affidamento".

Parole dei rappresentanti locali del Partito della Rifondazione Comunista: Francesco Marola, segretario provinciale, Goffredo Juchich, segretario del circolo Casamobile dell'Aquila, e Enrico Perilli (nella foto), capogruppo del partito in Consiglio comunale. Parole pesantissime, se è vero che Rifondazione Comunista sostiene la maggioranza di centrosinistra, esprimendo l'assessore all'assistenza alla popolazione, Fabio Pelini.

"In questo contesto, in cui probabilmente emergeranno altre responsabilità, anche gli avvisi di garanzia rischiano di intaccare la fiducia dei cittadini nei confronti nella giunta", si legge nella nota. "C'è bisogno di un segnale inequivocabile, pertanto il Partito della Rifondazione Comunista ritiene necessarie le dimissioni immediate del vicesindaco Riga e il ritiro degli incarichi conferiti a Di Gregorio, ormai pluri-indagato, come condizione per continuare la propria esperienza nella giunta Cialente". 

Un vero e proprio ultimatum. Posizione chiarissima. E condivisa anche dall'assessore: "E' pleonastico chiedere se condivido la posizione: il comunicato stampa l'ho concordato con il mio partito, che con orgoglio, ha sempre messo la questione morale come precondizione", ha sottolineato su Facebook.

Ed in effetti, le dimissioni di Riga sono arrivate. Così come la sospensione di Di Gregorio.

Non solo. Rifondazione Comunista ha sollecitato anche "l'attuazione del piano anti-corruzione, con la rotazione periodica dei dirigenti. Una questione non più rinviabile. Ciò permetterebbe di sottrarre la gestione della cosa pubblica a queste possibili degenerazioni, restituendo la priorità alla politica rispetto allo sviluppo di poteri personali. Da tempo stiamo denunciando l'esistenza di una questione morale, a partire dalla vicenda emblematica delle convenzioni urbanistiche, in cui il consolidarsi di zone d'ombra trasversali alle varie amministrazioni ha consentito il verificarsi di situazioni illegittime. Anche su questa vicenda auspichiamo l'azione pronta della magistratura".

Non si sono fatte attendere nemmeno le dichiarazioni della senatrice Stafania Pezzopane. "La vicenda venuta allo scoperto dall'operazione di Polizia 'Do ut des', che oggi ha portato a 4 arresti per tangenti legate ai fondi post terremoto, e' un brutto colpo alla ricostruzione, provo amarezza e delusione. Magistratura e forze di polizia stanno facendo il loro dovere e mi auguro si faccia piena luce sull'intera vicenda e che si individuino tutti i responsabili. Oltre allo scandalo per il fatto in se', avverto purtroppo la spiacevole impressione che tutto questo avra' ulteriori conseguenze negative sul processo di ricostruzione". 

"Questa mattina, anche qui in Senato - prosegue Pezzopane - tra le persone che mi chiedevano spiegazioni, serpeggiava la delusione per quello che viene percepito come una sorta di senso di tradimento nazionale. Mi chiedono 'ma davvero con i soldi della ricostruzione si fanno queste cose? Anche in Abruzzo? A L'Aquila?'. Mi rammarica inoltre che questa ennesima vicenda appanni l'enorme lavoro, onesto e rigoroso, di centinaia di ottimi amministratori e imprenditori. Temo che sara' sempre piu' difficile ottenere consenso alle nostre richieste di risorse e di attenzione nazionale, se si da' spazio a vicende e comportamenti illegali. Speculare su una tragedia e' inaccettabile, tanto piu' che la ricostruzione dell'Aquila e del cratere e' appena cominciata e serviranno sicuramente tanti altri fondi per completarla. Per ora quello emerso dalle indagini sembra un fatto isolato, che pero' coinvolge figure con importanti ruoli istituzionali. Spero possano dimostrare la loro innocenza - conclude Pezzopane - ma rimane un peso grande come un macigno e l'amarezza e' enorme".

Per Albano, segretario cittadino del Partito Democratico, "l'inchiesta giudiziaria che coinvolge soggetti con decisive responsabilità nella ricostruzione della nostra città è un fatto delicato che non intendiamo sottovalutare, in nessun modo. La trasparenza è una categoria imprescindibile in politica e nell'amministrazione pubblica, e questo vale ancora di più all'Aquila, dove sono in gioco la vita e la sofferenza delle persone. La trasparenza da noi assume una connotazione ulteriore, che ha a che fare con il rispetto dovuto a tutti gli aquilani e ai terremotati. Bene ha fatto il sindaco a sospendere Di Gregorio, bene ha fatto Riga a dimettersi. La ricostruzione dell'Aquila, che è un processo che va avanti e andrà ancora avanti, deve concretizzarsi senza ombre e sospetti. Nemmeno minimi. La battaglia continua e pretende trasparenza, noi continueremo a chiederla, ne va della credibilità di questa lotta, che non può farne a meno".

“L’ondata di arresti che ha investito la città stamattina è l’ennesima conferma che nei mesi successivi al terremoto ha regnato il Far West. I cittadini hanno più volte denunciato questa mancanza di trasparenza nella gestione di appalti e acquisti, senza che però le istituzioni ne tenessero conto”. Così Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid, commenta le notizie giunte stamattina sulle indagini che hanno portato all’arresto di due ex assessori e alle conseguenti dimissioni del vice sindaco del capoluogo abruzzese.

“La trasparenza va garantita sempre – spiega De Ponte – e in particolar modo nei momenti che seguono le emergenze perché è proprio in questi casi che si rischia di innescare una spirale di illegalità diffusa nel sistema degli aiuti e della ricostruzione”. ActionAid già da anni porta avanti questa denuncia sulle modalità di intervento post-sisma nel territorio abruzzese, rimanendo al fianco della popolazione e sostenendone le denunce e le richieste. “Servono rispetto delle leggi e controlli, ma anche strumenti per permettere la consapevole partecipazione della cittadinanza ai processi che lacoinvolgono direttamente”, spiega il Segretario generale. Si tratta di sistemi che l’organizzazione sta già sperimentando nel territorio emiliano colpito dal sisma attraverso il progetto 'Open Ricostruzione'.
“Non è troppo tardi per affrontare le vere fasi della ricostruzione aquilana con strumenti chiari e fruibili di trasparenza, partecipazione e rendicontazione”,conclude De Ponte. “Governo e amministrazioni locali non si nascondano dietro altri alibi, perché si può e si deve ancora fare molto per ricostruire questo territorio, nel rispetto dei cittadini che lo abitano e lo vivono”.
 
Dal centrodestra, per ora, si è alzata solo la voce di Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia. "Il garantismo che da sempre appartiene alla nostra cultura non ci consente di parlare di responsabilita' penali: sono altri gli organi deputati a questo. L'attuale amministrazione comunale, alla guida della citta' ormai da sette anni, ha grosse responsabilita' politiche delle quali non si puo' far finta di niente. E' messa in discussione l'organizzazione politica, la trasparenza amministrativa e la certezza delle regole nel processo di ricostruzione: le responsabilita' sono in capo al sindaco e alla sua maggioranza di oggi e di ieri. Proprio per questo non e' credibile la sinistra di oggi e di ieri (anche di chi e' seduto sugli scranni del Parlamento) che si dichiara indignata, addolorata e tradita".
 
Al coro di chi chiede le dimissioni del sindaco, si è unita anche l'Assemblea Cittadina: "Alla luce dei recenti arresti e dell'apertura delle indagini nei confronti dei funzionari ed ex assessori dell'amministrazione comunale, l'Assemblea cittadina dell'Aquila chiede le immediate dimissioni del Sindaco Massimo Cialente e dell'intera giunta - e continua - è inaccettabile che la città debba vivere l'ennesima ignominia arrecata da famelici sciacalli che hanno lucrato vantaggi personali dal disastroso, insanguinato terremoto del 6 aprile 2009. Gli approfittatori, questa volta, sono di casa : ex assessori e funzionari scelti personalmente dal Sindaco, collocati in alcuni nodi strategici della ricostruzione, i quali hanno colto, già alcuni mesi dopo il terremoto, le ghiotte possibilità loro offerte di illeciti arricchimenti personali. Tutto ciò, mentre 35.0000 concittadini erano ricoverati nelle tendopoli ed altrettanti esiliati nella costa. Anche se quella del Sindaco dovesse essere considerata semplicemente come una scelta infelice, il primo cittadino deve rispondere personalmente, innanzitutto per ragioni etiche, davanti alla comunità amministrata, di tanta sprovvedutezza e leggerezza".

In attesa che la magistratura faccia il suo corso, le conseguenze politiche generate dal malaffare devono percorrere la via obbligata di una sola 'scelta di responsabilità', quella delle dimissioni - conclude Assemblea Cittadina - serve una scelta che restituisca in tal modo dignità all'intera città martoriata ed ai suoi cittadini e che, a distanza di cinque anni dal sisma, non consenta di rubare loro un futuro fattosi sempre più incerto e compromesso. Una sola e convergente parola d'ordine: 'dimissioni subito'."

Continuano ad arrivare le reazioni dal mondo della politica e dell'associazionismo. Durante la mattina di giovedì 9 gennaio, i primi a farsi sentire sono gli attivisti di 3e32: "Non siamo per niente stupiti dalla notizia degli arresti e degli avvisi di garanzia - afferma in una nota il comitato - per membri ed ex membri dell’amministrazione comunale, accusati di corruzione e altri reati. Era l’estate del 2009 quando lanciammo la campagna “100% trasparenza, partecipazione, ricostruzione”. Al tempo fummo presi per matti, successivamente fummo anche denunciati, solo per aver gridato a voce alta i nostri diritti".

"Con che credibilità si può portare avanti una ricostruzione sicura? Come ci si può battere per la certezza di fondi con il Governo, se poi vengono amministrati in questo modo?", si chiede il 3e32, che ha fatto della 'ricostruzione giusta' la sua battaglia già dai primi giorni dopo il sisma. "La nostra battaglia per gli spazi sociali e per la partecipazione attiva dei cittadini è sempre stata diretta ad un maggior controllo e trasparenza degli atti della Pubblica Amministrazione, ma quello che abbiamo ricevuto sono state denunce e perfino quattro condanne di 6 mesi, proprio per quelle manifestazioni in cui si chiedeva giustizia, partecipazione e trasparenza".

Nonostante, per natura, siamo profondamente garantisti - si precisa nella nota - siamo convinti che gli affari emersi oggi non siano un episodio isolato, ma che rappresentino una tendenza comune a tutta questa classe politica, ormai completamente scollata dalla realtà sociale e dalle difficoltà delle persone, dei lavoratori divorati dalla crisi, ma dedita unicamente alla sua auto-sussistenza attraverso poltrone, favori e clientele. Lo stesso sistema della ricostruzione, ipocrisie e false promesse non ha fatto altro in questi anni che alimentare i privilegi, le posizioni di potere ed il profitto di pochi, a discapito delle fasce sociali più deboli, giovani precari, disoccupati, che non hanno altre prospettive se non quella di andarsene via da questo territorio, regno delle mafie e del malaffare".

Anche la senatrice di M5S Enza Blundo attacca la gestione degli appalti nel post-sisma: "Un’operazione di Polizia - afferma Blundo - che segue di poche settimane un'altra inchiesta, quella sull'affidamento di appalti pubblici per la ristrutturazione e i puntellamenti delle chiese e palazzi storici aquilani, che vede tra gli indagati per corruzione, turbativa d'asta e violazione delle norme del Codice degli Appalti, anche una funzionaria della Direzione Regionale dei Beni Culturali e il braccio destro dell'ex Vice Commissario per la Ricostruzione dei Beni Culturali Luciano Marchetti".

"La vicenda forse riguarderà tutti i palazzi storici i cui lavori di messa in sicurezza spesso venivano affidati dal Comune dell'Aquila anche senza le prescritte autorizzazioni della struttura commissariale dei beni culturali. In merito a tale vicenda - si legge nella nota - lasciano nello sconcerto le dichiarazioni del Sindaco. Non si può governare una città ed essere all'oscuro di tutto. Un quadro agghiacciante, un intreccio perverso di interessi tra politici, funzionari ed imprenditori, che noi del Movimento Cinque Stelle denunciamo ormai da molto tempo con un Disegno di Legge presentato a mia prima firma, per l'istituzione di una Commissione d'Inchiesta", conclude la Senatrice.

 

Ultima modifica il Venerdì, 10 Gennaio 2014 01:00

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