Mercoledì, 14 Novembre 2018 16:33

Personale ASL1, Ordine Professioni Infermieristiche: “Regione ci faccia partecipare al Tavolo tecnico”

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“I nuovi criteri per la determinazione del personale rischiano di andare nella direzione opposta a quella dell’innalzamento della qualità del servizio sanitario offerto all’utenza”.

A lanciare l’allarme è Maria Luisa Ianni, Presidente dell’ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia dell’Aquila. “Il documento in corso di stesura – spiega Ianni – per calcolare il fabbisogno di organico si basa su un modello legato in particolar modo a due fattori: aree omogenee ed intensità assistenziale. Nel concreto – continua il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia dell’Aquila – si potrebbe andare verso una situazione che vedrebbe l’aumento dei posti letto, fino a trenta, messi sotto la responsabilità di un singolo Coordinatore, figura assimilabile a quella del vecchio Caposala”.

Il nuovo documento, insomma, allargherebbe – invece di restringere – la forbice già esistente nel rapporto numerico infermiere–paziente. Una decisione che, se presa, avrebbe riverberi negativi anche nel lungo periodo. “All’orizzonte – afferma Maria Luisa Ianni – si profila un cortocircuito: potremmo infatti avere da un lato ospedali organizzati secondo modelli del passato, ma dall’altro organici decisi con nuove direttive”.

Una situazione non sostenibile, per l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia dell’Aquila. Sul punto, la richiesta formulata alla Regione Abruzzo è quella di poter partecipare al Tavolo tecnico che vede al centro i criteri per la determinazione del personale sanitario, così da portare in prima persona esperienze dirette e soluzioni. “Il primo passo dovrebbe essere quello di arrivare a stabilizzare un rapporto numerico di uno a sei tra infermiere e pazienti. Questo valore – continua la Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia dell’Aquila – rappresenta infatti il parametro raccomandato a garanzia della sicurezza dell’utente. Ad oggi, siamo però ben lontani da questo risultato, considerando che alcune Unità Operative della Asl aquilana lavorano con rapporti infermiere/pazienti di uno a dieci o addirittura di uno a dodici”.

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