Medici in sciopero per 24 ore per chiedere maggiori fondi per la Sanità pubblica e il rinnovo del contratto di lavoro, fermo da dieci anni.
Alla protesta hanno aderito tutte le principali sigle sindacali di categoria, incluse le maggiori, Anaao e Fp Cgil Medici. Per effetto della mobilitazione, migliaia di interventi e di visite sono stati cancellati. Assicurate solo le attività di urgenza e di pronto soccorso.
Secondo Anaao Assomed le adesioni sarebbero tra l'80 e il 90%.
Decine le manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia.
In Abruzzo i camici bianchi hanno protestato a L'Aquila e Pescara, con presìdi organizzati fuori dagli ospedali. La mobilitazione si è svolta malgrado la delibera con cui la giunta regionale ha dato il via libera, ieri, a un piano assunzioni nella sanità regionale da oltre 800 unità.
Grimaldi, Anaao: "Bene le assunzioni ma non basta"
Le assunzioni sono senza dubbio una risposta positiva" afferma il segretario regionale dell'Anaao Alessandro Grimaldi "ma non bastano, noi andiamo avanti. La delibera approvata è l'attuazione del piano assunzioni del 2018, ora dovrà essere accompagnata anche dall'approvazione di quello del 2019. In più non si tratta propriamente di nuove assunzioni ma di trasformazioni di contratti precari in contratti a tempo indeterminato. Il che va bene, perché chiedevamo anche di diminuire il numero di precari. Ma non è un investimento e invece noi dobbiamo tornare a investire sul personale, specie sui giovani, altrimenti emigreranno altrove, al Nord oppure all'estero, dove hanno condizioni contrattuali e paghe migliori, cosa che tra l'altro sta già avvenendo. Servono nuove assunzioni. Una delle critictà del nostro sistema sanitario, quella delle lunghe liste di attesa, è legata proprio alla carenza di personale, perché i medici nei reparti sono pochi. Bisogna tornare a politiche più espansive, basta con le politiche ragionieristiche. Gli investimenti in sanità pagano, sia perché migliorano il servizio per i cittadini sia perché diminuiscono l'inefficienza e con essa tutti i contenziosi e le cause legali a causa delle quali oggi le Asl sono costrette a pagare risarcimenti milionari".
Per quanto riguarda l'Abruzzo, lo sciopero di oggi si intreccia anche con un'altra questione, quella dei project financing proposti per la costruzioni dei nuovi ospedali.
Oltre a quello per il nuovo policlinico di Chieti, già approvato, ne sono in ballo altri, uno dei quali riguardante anche L'Aquila.
La maggior parte dei sindacati - Cgil e Uil in testa - sono contrari: "Assurdo costruire una nuova struttura dopo che si sono spesi oltre 50 milioni di euro per riparare il San Salvatore" dicono.
Anche l'Anaao nutre dei dubbi, benché secondo Grimaldi un nuovo nosocomio, più efficiente e meno dispendioso a livello di gestione e manutenzione, vada realizzato: "Mi auguro che si possa costruirlo facendo dei mutui o con Cdp ma non escludo altre forme di finanziamento. E' chiaro che le cose vanno fatte bene, i project nel resto d'Italia si sono dimostrati fallimentari o addirittura pericolosi. Fare un project è complesso, bisogna valutare bene i costi dei canoni. Prima di farlo bisogna vagliarlo molto bene. Però all'Aquila abbiamo una finanziamento di 40 milioni di euro che non avrebbe senso perdere. L'attuale ospedale ci costa 15 milioni di euro l'anno, soldi che, con una struttura più piccola ed efficiente, potremmo risparmiare e investire su tecnologie e personale. E' vero che sono stati spesi dei soldi per riparere i danni del terremoto, quella fu la scelta fatta dalla giunta regionale di allora, noi proponemmo di fare qualcosa di nuovo ma non fummo ascoltati. D'altra parte era impensambile non far ripartire l'ospedale, non riaprirlo avrebbe provocato un danno sociale enorme".
Non tutti, però, all'interno dell'Anaao, la pensano allo stesso modo sul project financing. Per Antonello Bernardi, consigliere provinciale del sindacato, "sarebbe un altro passo verso la privatizzazione del sistema sanitario, oltre che un colossale spreco di denaro pubblico".
Cgil: "Questo è solo l'inizio"
"Il presidio di oggi è solo l’inizio di una serie di azioni di protesta e rivendicazione che vedrà la FP Cgil congiuntamente ad altre sigle sindacali proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale della Asl e la richiesta di convocazione della Asl e della Regione Abruzzo in sede prefettizia, al fine di rivendicare i contenuti di una piattaforma sindacale che vede l’effettivo ripristino della dotazione organica del personale, carente di circa 700 unità lavorative, con conseguenze negative sulla qualità delle prestazioni erogate, sulla garanzia dei livelli minimi di assistenza che conseguentemente incidono negativamente sulle liste di attesa e sui diritti dei lavoratori, i quali si vedono frequentemente negato il diritto alla fruizione delle ferie, dei riposi minimi obbligatori in dispregio della vigente normativa (L. 161/2014) che, con la attuale dotazione organica viene quotidianamente disattesa".
A dirlo, in una nota, sono Anna Rita Gabriele e Anthony Pasqualone della Fp Cgil L’Aquila e il segretario Francesco Marrelli.
"La protesta parte dal mancato rinnovo del ccnl della Dirigenza Medica e Veterinaria fermo ormai da oltre 10 anni".
"Solo attraverso il rinnovo del Contratto si può tornare a dare dignità alla professione e si garantisce il diritto alla salute del cittadino".
"Riteniamo urgente e non più procrastinabile procedere immediatamente alla saturazione della dotazione organica attraverso la stabilizzazione dei lavoratori precari, che ad oggi superano le 400 unità, e l'avvio delle procedure concorsuali, in carenza di ciò, entro brevissimo termine, le corsie ed i reparti rimarranno deserti".
"L’atto della Regione Abruzzo, approvato ieri sera, rappresenta un primo passo sicuramente importante. Atto adottato anche a seguito delle innumerevoli richieste da parte della scrivente FP Cgil che da tempo rivendicava l’avvio delle procedure concorsuali e di stabilizzazione del personale precario in servizio nella Asl n. 1".
"Il piano assunzioni, però, non è sufficiente a ripristinare uno standard quantitativo minimo di personale utile a garantire i livelli minimi essenziali, infatti, delle 207 assunzioni autorizzate, poche saranno effettivamente le nuove assunzioni poiché per la maggior parte si tratterà di trasformazioni di rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e tanti saranno ancora i precari da stabilizzare.
Inoltre vorremmo sapere con quale tempistica si procederà ad attuare il piano assunzioni, atteso che rispetto agli impegni che erano stati assunti siamo in forte ritardo ed oggi, pertanto, è necessario garantire quel ricambio generazionale dopo che per anni c’è stato il blocco del turnover".
"Assunzioni, specializzazioni e contratti, sono i tre nodi che rischiano di mettere in crisi il Servizio Sanitario già fortemente compromesso, che riesce a mantenere dei livelli minimi solo grazie al senso di responsabilità ed allo spirito di abnegazione di tutti gli operatori sanitari".
"Infatti, se oggi non venissero più garantiti gli straordinari e fosse permessa l'ordinaria fruizione delle ferie che finora molto spesso non venivano godute per far fronte alle necessità di coprire i turni l'intero sistema andrebbe incontro al collasso semplicemente usufruendo dei propri diritti".
"La sanità pubblica della provincia dell’Aquila necessita, al fine di migliorare i livelli di assistenza, di investimenti urgenti in termini di tecnologia e di personale qualificato, anche attraverso la formazione continua".
"Torniamo a ribadire la necessità di un intervento urgente sul fronte del riequilibrio territoriale tra le aree costiere e le aree interne della Regione Abruzzo, intervento finalizzato ad una inversione di tendenza sull’inesorabile processo di spopolamento, che può essere evitato solamente attraverso un miglioramento ed implementazione dei servizi, ed una efficace integrazione tra Ospedale e territorio. Non sfugga a nessuno la grave carenza di posti letto in attività di Residenza per anziani pubblica, Residenza Protetta e servizi riabilitativi".
"Infine, confermiamo la nostra contrarietà al ricorso al progetto di finanza per la costruzione del nuovo Ospedale dell'Aquila. Riteniamo tale percorso assurdo dopo che, solo negli ultimi anni, sono stati spesi oltre 57 milioni di € per il ripristino dello stesso nosocomio e poniamo di nuovo all’attenzione della ASL e delle istituzioni la totale assenza di programmazione per il ripristino ed il recupero del plesso di Collemaggio, in stato di totale abbandono da quasi 10 anni, cioè dall’evento sismico del 6 aprile 2009".
"La priorità per la Cgil è rimettere al centro il lavoro ed i servizi che rendano attrattivo il Sistema Sanitario provinciale Pubblico, sia per le professionalità che per l’utenza".
Uil: "Regione deve fare di più"
"Lo sblocco del piano assunzioni 2018 è una vittoria importante per i sindacati, ma è solo l’inizio. Bisogna fare di più per il personale perché la Asl provinciale è in grande difficoltà di organico: registriamo infatti carenze di oltre 700 unità di personale, non solo di medici ma anche nell’area comparto. Abbiamo inoltre circa 400 precari in questa azienda che aspettano la stabilizzazione".
Lo affermano il segretario provinciale della Uil Fpl Antonio Ginnetti e il responsabile provinciale Uil Fpl Medici Antonello Fabbri.
"Abbiamo sostenuto la protesta dei medici a tutela della sanità del Paese e soprattutto della provincia aquilana – aggiungono - I dirigenti medici vivono un momento di grande difficoltà dovuta alla carenza strutturale di personale. Chiediamo per questo al governo nazionale di fare uno sforzo in più nella manovra finanziaria per prevedere maggiori risorse da questo punto di vista e per un grande piano di assunzioni dei dirigenti medici e dell’area comparto della sanità pubblica nazionale. Oggi viviamo infatti una grande difficoltà in tutti gli ospedali e nei distretti territoriali». Il presidio di oggi è l’inizio di una serie di azioni di protesta che vedrà la Uil Fpl e le altre sigle sindacali proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale della Asl. In relazione al piano assunzioni approvato dalla Regione per l’anno 2018 Ginnetti e Fabbri aggiungono: «Nei prossimi giorni ci aspettiamo ulteriori risposte dalla Regione anche per rinverdire la dotazione organica della Asl aquilana che, ricordiamo, ha un’età media per i medici di 57 anni. Stanno andando in pensione più di 100 operatori ogni anno tra medici e comparto, e anche quest’ anno sono previsti circa 120 pensionamenti. Se mettiamo insieme i numeri, non otteniamo un grande risultato con l’approvazione del piano assunzioni e allora bisogna fare di più sul personale".
"Rinforzare e rinverdire l’organico vuol dire inoltre migliorare la qualità dei servizi in tutto il territorio provinciale - concludono Ginnetti e Fabbri - Chiediamo infine alla Regione uno sforzo in più per la stabilizzazione dei circa 400 precari e per investire in tecnologie che garantiscono l'eccellenza nei servizi".